Una cosa mi colpisce. Fra i pentastellati la conta dei parlamentari è già partita e, salvo errore, si dà pressoché per scontato che se la frattura non si dovesse ricomporre un numero importante di parlamentari abbandonerà il gruppo 5S per aderire all’iniziativa di Conte. La cosa sarebbe del tutto ragionevole non fosse che i parlamentari 5S me li ricordavo non genericamente a favore bensì veri e propri talebani del vincolo di mandato per gli eletti. Se così è non dovrebbero quindi, per coerenza e dignità, dimettersi e restituire il voto agli elettori prima di aderire alla costituenda formazione politica di Conte? Ce n’è almeno uno fra loro che rispetterà quell’impegno? L’impressione è che stiano risolvendo la questione negli stessi termini del limite dei due mandati, ovvero la regola è sacra ma solo finché non viene il momento di applicarla a se stessi.
Felice Antonio Vecchione