Napoli, Università “Federico II”. Il reclutamento di un ricercatore a tempo determinato per il settore concorsuale 10/A1 – Archeologia sembra avere offerto l’occasione alla commissione giudicatrice, formata dai prof.ri Paolo Liverani, Marina Taliercio e Pietro Militello (degli atenei di Firenze, Napoli e Catania), di battere ogni record precedente in fatto di indifferenza al merito e soggezione a logiche contrarie all’interesse dell’Ateneo e dei suoi studenti, se la qualità è ancora un valore. Ma lo è?! All’esito del concorso, infatti, il 18 luglio u.s., il candidato oggettivamente più qualificato, Pier Luigi Tucci, con una lunga esperienza professionale in Italia, Inghilterra, e poi come professore alla Johns Hopkins University di Baltimora (USA), si è ritrovato quinto su sei candidati, con una differenza di 5,25 punti dal primo classificato, proveniente dall’Università del Salento. Nella World University Rankings Tucci occupa il n. 12, la vincitrice il n. 734. Basta a segnare una distanza o le classifiche di merito scientifico sono solo orpelli? Che nell’Università italiana sia possibile far vincere il pre-destinato, allo stesso tempo escludendo e demotivando il candidato più esperto e qualificato, è cosa nota. Un briciolo di vergogna, però, andrebbe coltivato, per non perdere completamente la dignità. E invece, la volontà di penalizzare un candidato estraneo al mondo accademico italiano – uno di quei cervelli in fuga di cui una certa retorica invoca ipocritamente il ritorno in patria –, lavorando di fioretto o con l’accetta sull’attribuzione dei punti per far tornare i conti ad ogni costo, senza tema di cadere nel ridicolo, è evidente dalla lettura degli atti. Un briciolo di vergogna avrebbe impedito di attribuire al quinto classificato un solo punto, su una scala da 1 a 10, per la partecipazione a congressi e conferenze nonostante che il Tucci abbia tenuto circa 40 comunicazioni, tra convegni e conferenze a invito, in sedi prestigiose (Columbia University, Oxford, ecc.), contro i 10 punti su 10, per comunicazioni di gruppo e spesso sullo stesso argomento, di chi ha partecipato solo a congressi che si potrebbero definire ‘di fascia B’. E che dire del fatto che il database dell’Istituto Archeologico Germanico, il più completo in campo archeologico, attribuisce al Tucci 36 pubblicazioni (sulle maggiori riviste internazionali) e solo 8 al vincitore (articoli di poche pagine pubblicati a quattro mani su una rivista “locale”)?! Nell’interrogazione al Ministro dell’Università pubblicata il 28 luglio (Atto n. 0-302748), a mia prima firma ma sottoscritta anche dai senatori Angrisani, Granato e Lannutti, ho chiesto alla prof.ssa Maria Cristina Messa se non ritenga di trovarsi di fronte a “una vera e propria truffa ai danni degli studenti della Federico II, privati di un ricercatore e futuro docente esperto e di respiro internazionale, capace d’insegnare anche in lingua inglese attraendo studenti dall’estero e tenendo alto il nome dell’Università italiana nella quale si è formato; se non tema gli effetti del messaggio che la commissione giudicatrice ha lanciato: studiare e impegnarsi non serve a nulla, poiché quel candidato poteva vincere ma non doveva vincere e il titolo preferenziale per ottenere la vittoria in questi concorsi è l’aver prodotto meno di tutti…”. E ancora: “se voglia spiegare come concorsi siffatti possano ritenersi comparativi mentre appare evidente il loro carattere cooptativo, essendo fatti al solo scopo di piazzare qualcuno per conto terzi in una catena di affetti e di scambi reciproci che, sembra, non si potrà mai spezzare”. Soprattutto, ho chiesto: “come intenda porre rimedio a queste situazioni che portano avanti i peggiori (e il livello continua ad abbassarsi, concorso dopo concorso) e se, nel merito del concorso in oggetto, il Ministro non intenda avviare un procedimento ispettivo per far verificare gli atti concorsuali, avere contezza delle responsabilità e adottare i provvedimenti di propria competenza finalizzati a ripristinare legalità ed efficienza dell’istituto”.
Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto)