«Ho presentato ricorso, visto che il Palazzo ha ritenuto inammissibili tre miei emendamenti al nuovo decreto Covid, che invece erano in piena linea con il provvedimento e avrebbero permesso alla Calabria di affrontare molto meglio l’emergenza sanitaria, specie in caso di riesplosione dei contagi». Lo afferma, in una nota, il deputato di L’Alternativa C’è Francesco Sapia, che alla Camera siede in commissione Sanità. «In particolare, i miei emendamenti – spiega il parlamentare – prevedevano, alla luce della recente sentenza della Consulta sull’ultimo decreto Calabria, l’invio di decine di funzionari statali altamente qualificati a servizio del commissario Guido Longo, contemplavano la facoltà per la Regione di presentare un nuovo Piano di rientro per ottenere il contributo triennale già stanziato a favore della sanità calabrese, stabilivano un’anticipazione di 20 dei 60 milioni per il 2021, al momento bloccati, utilissimi ad assumere medici, infermieri e Oss, di cui ospedali e Territori hanno bisogno come il pane, dal Pollino al Reggino». «È dunque evidente – attacca il deputato di L’Alternativa C’è – che al governo della melassa nazionale non interessa un fico della sanità calabrese, che la sua maggioranza è paralizzata in attesa delle elezioni regionali e che l’immobilismo e l’incoerenza delle proprie componenti saranno il tormentone fisso sino all’inizio del prossimo ottobre, malgrado la crisi profondissima del Servizio sanitario della Calabria». «Tutto – conclude Sapia – è sospeso sino al voto regionale, in modo che promesse e fantasie possano suggestionare l’elettorato. Però a Montecitorio c’è chi vede la realtà e l’emergenza, propone soluzioni e prende atto, a futura memoria, della sordità, della miopia e dell’irresponsabilità della maggioranza di governo. Mi auguro, a proposito del ricorso contro l’inammissibilità dei miei emendamenti, che la coscienza prevalga sull’opportunismo politico».