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«Sono gravissime le ultime affermazioni del ministro Cingolani, che nel corso di un evento di Italia Viva ha accusato gli ambientalisti di essere radical chic e peggio della catastrofe climatica, frenando sulle auto elettriche e aprendo al nucleare. Bene ha fatto il presidente Conte a chiedere un immediato chiarimento». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che alla Camera siede in commissione Ambiente. «Mi auguro – aggiunge il parlamentare – che siano state pronunciate solo per propiziarsi le simpatie della particolarissima platea. Se le pensasse così, il ministro si dimostrerebbe non solo irrispettoso verso il lodevole lavoro che svolgono le associazioni ambientaliste, ma anche verso l’intero popolo italiano, che per ben due volte ha bocciato il ritorno al nucleare. La mobilità elettrica, poi, non reca alcuna preoccupazione alle attività industriali, da anni pronte con questo tipo di produzione, tuttavia rallentate dalla mancanza di provvedimenti legislativi convinti e incondizionati». «Inoltre – rimarca D’Ippolito – continuare a foraggiare con soldi pubblici le attività che provocano danni ambientali è pratica che, una volta per tutte, deve essere interrotta, se vogliamo che il pianeta abbia un futuro e non vada verso l’autodistruzione. La transizione ecologica – conclude il deputato del Movimento 5 Stelle – non può essere una tartaruga ma deve essere una politica decisa e con una programmazione rigorosa quanto rapida. Non possiamo più né aspettare, né rinviare».

 

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