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Il ciclismo nel sangue

Come ho detto no al doping e altre storie

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di Paola Turcutto con Elisa Cozzarini

“Molto prima di imparare a camminare, mi muovevo instancabile sulle ruote. Giravo e rigiravo con il mio triciclo rosso in ferro attorno al tavolo, sempre in senso orario, come ipnotizzata. Così racconta mia madre. So che non è possibile, perché ero troppo piccola, ma io ho l’impressione di ricordare quel movimento e, se chiudo gli occhi, mi sembra di girare ancora.”

Paola Turcutto

 

“Un medico che ti propone il doping ha un atteggiamento diverso da un normale dottore, questo lo capisci bene solo con il tempo, ma mentre accade cominci a intuirlo.”

Paola Turcutto

 

“Per lei l’etica sportiva vale molto di più

di qualsiasi medaglia”
Sin da piccola Paola prova un’attrazione magnetica per le ruote. La bicicletta è una compagna di vita, il mezzo di trasporto per andare al lavoro e per scoprire il mondo. Se un giorno d’agosto, a ventun anni, Paola non fosse entrata nel negozio di Giovanni Mattana, a Cividale del Friuli, la bicicletta per lei sarebbe stato solo questo e la sua vita avrebbe preso un’altra direzione. Invece, grazie a quell’incontro, Paola affronta la sua prima gara di ciclismo su strada, dimostrando fin da subito le sue grandi potenzialità, e da allora brucia tutte le tappe. Entra in nazionale e partecipa alle Olimpiadi di Barcellona del 1992, tiene la testa bassa e va a ruota delle più grandi. La bicicletta non è solo cosa da uomini, e lei lo dimostra molto bene. Si innamora anche della mountain bike e del ciclocross, sport per duri, per chi sguazza nel fango. E anche qui ottiene ottimi risultati (tre titoli nazionali di ciclocross, un bronzo ai mondiali di mountain bike in Australia). Sono anni entusiasmanti, dove sembra che tutto sia possibile, ma sono anche gli anni in cui si diffonde l’uso del doping. Su quell’inganno si infrangono i sogni della ciclista friulana: per lei l’etica sportiva vale molto di più di qualsiasi medaglia.

 

Paola Turcutto nasce a Cividale del Friuli nel 1965. Finite le scuole medie, è costretta ad andare a lavorare ed è la bicicletta a offrirle una possibilità di riscatto. Partecipa alle più importanti gare internazionali di ciclismo su strada, ciclocross e mountain bike, ottenendo numerosi titoli nazionali (cronometro 1992, MTB 1994 e 1995, ciclocross 1996, 1997 e 2001) e il bronzo ai mondiali di mountain bike in Australia nel 1996.

 

Elisa Cozzarini classe 1978, vive e lavora in provincia di Pordenone. Laureata in Scienze Politiche a Trieste, si occupa di ambiente da oltre dieci anni. Dal 2009 è iscritta all’albo dei pubblicisti dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia. Collabora con La Nuova Ecologia, il mensile di Legambiente. Dal 2013 cura la rassegna culturale Il dialogo creativo, iniziativa de L’Altrametà di Pordenone (www.ildialogocreativo.it).

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