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La Fondazione Orestiadi presenta le nuove donazioni dell’anno 2020\2021

 

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Dopo la forzata interruzione dovuta alla pandemia, ritorna sabato 23 ottobre alle ore 17 al Baglio Di Stefano, l’appuntamento annuale con cui la Fondazione Orestiadi di Gibellina presenta al pubblico le donazioni fatte nel corso dell’anno all’istituzione siciliana.

Lo scultore romano Cristiano Alviti insieme a Gianfranco Anastasio, Vito Bongiorno, Mario Cresci, Maurizio Galimberti, Franco Accursio Gulino, Rosario Genovese, Adeel Hazeez, Rosa Mundi, Simone Pellegrini, Giacomo Rizzo, Jonida Xherri, Alberto Timossi, fa parte di un gruppo di artisti che tra il 2020 e il 2021 hanno collaborato con la propria opera ad arricchire la collezione del Museo delle Trame Mediterranee diretto da Enzo Fiammetta, sulla scia di un percorso da tempo consolidato nell’arte contemporanea.

Tra scultura, pittura, e fotografia, ciascuno degli artisti ha lasciato la testimonianza tangibile del proprio lavoro, svolto nell’ambito di una residenza artistica, come per esempio “Contraccolpi” di Alberto Timossi, la scultura in pvc e blocchi di perlato siciliano, o frutto di un progetto site specific, come quello curato da Cristina Costanzo da cui provengono i fotomosaici di Maurizio Galimberti, o nel corso di uno scambio con altre istituzioni come nel caso degli artisti della Biennale d’Arte Sacra del 2020 Cristiano Alviti, Rosa Mundi, Adeel Hazeez e Gianfranco Anastasio.

Due sono le sculture in polistirolo e cemento per fusione in bronzo di Cristiano Alviti donate al Museo, Giganti n.0 e Giganti N. 2.

Il Museo è il luogo che conserva l’identità di una comunità, che ne marca i valori oltre le contingenze politiche e sociali.

Il Museo delle Trame Mediterranee della Fondazione Orestiadi di Gibellina, negli anni ha meglio definito il suo ruolo e i suoi fini. In questo lembo di terra che si protende verso l’Africa, a pochi chilometri da Lampedusa, abbiamo visto in questi anni migliaia di uomini e donne che sbarcati sulle nostre sponde ci hanno affidato il loro carico di speranze. Ed i giovani migranti dei centri di prima accoglienza dei paesi del Belìce, in visita nel nostro museo hanno riconosciuto con emozione i manufatti dei loro paesi di origine, gli oggetti che testimoniano il comune percorso che unisce il Nord Africa alla Sicilia e all’Italia. I musei debbono essere oggi i luoghi del dialogo e della solidarietà e le opere degli artisti che arricchiscono la collezione della Fondazione Orestiadi sono testimonianza, oltre che della condivisione del nostro progetto, dell’assunto che l’arte non può avere confini, né barriere, non conosce stati, né razze. Agli artisti e a chi si è fatto latore della donazione delle opere al nostro museo, va il nostro ringraziamento per lo spirito con il quale perpetuano e intendono il ruolo dell’arte che a Gibellina con Ludovico Corrao, ha trovato terreno fertile e luogo aperto ad ogni essere portatore di conoscenza.

Dichiara Enzo Fiammetta, direttore del Museo delle Trame Mediterranee.

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