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La prima lettera in rete

di Francesco S. Amoroso

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Nel 1941 nacque Ray Tomlinson, che per chi non lo sapesse, è l’inventore dell’email.

Sono passati cinquanta anni da quando questo geniale programmatore americano spedì per primo una lettera in rete.

Era il 1971.

Questa scoperta ha cambiato il modo di comunicare di miliardi di persone in tutto il mondo.

Per avere un’idea della pervasività di questo veloce mezzo di comunicazione basti pensare che solo nel 2018 sono state inviate 280 miliardi di email.

A questo punto una considerazione è necessaria: le chat di messaggistica istantanea, una su tutte, la più diffusa, whatshapp, che avrebbero dovuto rimpiazzare per alcuni analisti le email, non sono riuscite a farlo; anzi il numero di email inviate all’anno non è diminuito nel tempo, al contrario è aumentato, e arriverà nel 2022 a oltre 300 miliardi di mail spedite.

Senza contare tutte quelle inviate nel 2020, l’anno della pandemia e del conseguente lockdown.

Questa invenzione dimostra come le grandi scoperte e innovazioni nascono dalla coesistenza di due elementi: una mente geniale, e la volontà di semplificare processi complessi.

Nel 1967 Tomlinson venne assunto da un’azienda informatica la Bolt Beranek and Newman (BBN), dove lavorò a una serie di progetti, iniziando ad interessarsi al nascente internet.

Una volta individuati i limiti dei sistemi preesistenti per inviare messaggi il nostro programmatore lavorò alla loro innovazione e modernizzazione.

I limiti allora esistenti consistevano nel fatto che i messaggi potevano essere inviati non a una persona specifica, ma a una casella postale, inoltre il sistema allora vigente era limitato, e permetteva di condividere i messaggi all’interno di uno stesso gruppo e su uno stesso computer.

Con la sua invenzione Tomlinson riuscì a dividere il nome della macchina da quello dell’utente tramite il simbolo @, usato ancora oggi, consentendo al protocollo da lui ideato e sperimentato di trasferimento file di inviare email da un computer a un altro.

Ma solo nel 1993 il suo metodo iniziò a diffondersi.

Un’invenzione che avrebbe cambiato la comunicazione sulla rete.

Nel 2012 il suo nome fu inserito dalla Internet Society nella Internet Hall of Fame.

Tomlinson morì nel 2016, ma il suo nome rimarrà per sempre indelebile nella storia contemporanea della comunicazione mondiale.

 

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