SUICIDIO ASSISTITO, DUE ANNI FA LA CORTE DI ASSISE ASSOLVEVA CAPPATO, SULLA BASE DEL DISPOSTIVO DELLA CONSULTA, CHE INVOCO’ LA NECESSITA’ DI UNA LEGGE.
- GALLO (ASS.COSCIONI): “ANNIVERSARIO FONDAMENTALE PER CHI SOFFRE, MA POCO GLORIOSO PER I PARTITI”
23 dicembre 2019 è la data dell’assoluzione da parte della Corte di Assise di Milano nei confronti di Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, imputato per aiuto e istigazione al suicidio offerto a Fabiano Antoniani (DJ Fabo), da lui accompagnato in Svizzera dove l’uomo 43enne e tetraplegico riscorse alla tecnica del suicidio medicalmente assistito. Un procedimento aperto due anni prima in seguito all’autodenuncia di Cappato, una volta rientrato in Italia. QUI l’intero processo
Subito assolto per la parte di “istigazione” la Corte di Assise aveva rinviato alla Corte costituzionale il giudizio sull’art. 580 del codice penale e sospendendo il giudizio per il restante capo di imputazione, l’”assistenza” in attesa del responso della Consulta.
“La Consulta riunita il 23 ottobre 2018 per discutere la questione di costituzionalità dell’art. 580 del codice penale si è pronunciò il giorno seguente con la decisione di sospendere il giudizio e di fissare una nuova udienza di discussione per il 24 settembre del 2019, con il contestuale invito al Parlamento a intervenire entro quella data. La mancata risposta del Parlamento, che stiamo ancora aspettando, rappresenta una delle pagine più singolari della storia politica italiana, non solo per le aspettative tradite rispetto alle persone malate, ma anche un atto di sfida e di mancanza di rispetto istituzionale nei confronti del più importante organo di garanzia costituzionale, come messo in rilievo anche dalla stampa estera”.
“L’inerzia del legislatore ha generato una inedita situazione in Italia. Marco Cappato rischiava fino a 12 anni di carcere, con la sentenza della Consulta, del settembre 2019, la condotta di chi aiuta al suicidio “non è punibile ai sensi dell’articolo 580 del codice penale, dichiarandolo illegittimo nella parte in cui non esclude la non punibilità a determinate condizioni della persona malata. La Corte d’Assise di Milano, prendendo atto della sentenza della Consulta, il 23 dicembre 2019 ha così assolto Marco Cappato. Speriamo di commentare, in occasione del prossimo anniversario, un epilogo più dignitoso per la nostra classe politica. Oggi ci sono persona malate che come Mario attendono da mesi la verifica delle condizioni individuate dalla Consulta e bisogna agire tramite i tribunali per ottenere adempimento della sentenza Costituzionale dinanzi all’inerzia di Legislatore e Governo nell’adempimento della sentenza Cappato Antoniani per la garanzia di rispetto della volontà di persone che scelgono di porre fine alle proprie sofferenze come Mario.