Pro Terra Sancta in Libano
Il Paese dei Cedri è in un baratro profondo; i nostri progetti a Beirut e a Tripoli e le novità da Tiro
Il Libano vive una crisi istituzionale, politica e sociale senza precedenti dal termine della guerra civile nel 1990. Nel mezzo del disordine, della povertà e della disperazione che affligge il Paese, Pro Terra Sancta ha rafforzato il sostegno ai progetti di Beirut e di Tripoli, nel Nord del Paese. Una nuova iniziativa attende di vedere la luce a Tiro. Ecco le ultime notizie.
Gentili colleghi,
Fadi Bejani, collaboratore di Pro Terra Sancta in Libano (osservatore della crisi scaturita dagli scontri di Tayounneh), ci ha riportato le ultime notizie dai progetti di Pro Terra Sancta nel Paese dei Cedri. Ecco cosa ci ha riferito:
I progetti di Pro Terra Sancta in Libano
Il dispensario medico di Tripoli
“Durante le vacanze di Natale abbiamo deciso di potenziare il servizio del nostro dispensario medico di Tripoli, da noi aperto il 18 novembre 2021. Presto – entro un mese, cioè – si uniranno alle due pediatre già presenti un medico di base e un cardiologo, che saranno aiutati dalle infermiere e dalla farmacista che lavorano nel centro.
Abbiamo voluto partire con calma, per il dispensario: è un’esperienza nuova e c’è stato bisogno di compierla passo dopo passo. Oggi il centro è aperto per la sola pediatria due pomeriggi a settimana, il martedì e il giovedì, tra le 14.00 e le 18.00, ed è in grado di ospitare visite specialistiche per una decina di persone al giorno. Un centinaio di persone ne hanno beneficiato.
A questi pazienti, si uniscono tutti coloro che hanno potuto ricevere, gratuitamente o meno, le distribuzioni di medicinali che si compiono nel centro. I numeri sono importanti: solo in questa prima fase, il centro ha potuto raggiungere più di 500 persone per un’assistenza farmaceutica continuativa.
Speriamo che con l’arrivo dei due nuovi medici, un medico di base e un cardiologo, potremo aumentare anche le aperture del centro”.
I progetti a Beirut
Ecco le iniziative nei progetti di Beirut, la capitale di quella “Svizzera del Medio Oriente” che è ormai fatiscente per la miseria che imperversa, una città in cui sono ancora evidenti le ferite lasciate dallo scoppio del porto il 4 agosto 2020:
“Durante le vacanze di Natale, abbiamo organizzato eventi per le persone più fragili, soprattutto bambini e persone anziane. Per i bambini, sono stati pensati spettacoli di giocoleria e di clownistica, mentre gli anziani hanno potuto partecipare ad iniziative di socialità, in cui hanno potuto frequentare workshop artistici e laboratori di creatività. Sono stati organizzati, nei giorni delle festività natalizie, quattro eventi, due per i bambini e due per gli anziani.
I bambini provenivano in grande maggioranza dal centro di supporto psicosociale di Beirut, aperto quest’anno ad inizio novembre grazie a Pro Terra Sancta. Si tratta di ragazzine e ragazzini che hanno storie di povertà e di violenza alle spalle, che accompagnamo grazie ad una squadra di psicologi e di psicoterapeuti specializzati nella terapia attraverso l’arte e il colore”.
Un nuovo progetto per Tiro
Nella città di Tiro, carica di storia e di leggenda, sorge un convento francescano che da anni necessita di interventi di ristrutturazione e di ampliamento, per far fronte alle esigenze mutate della società e permettere un’attiva carità di fronte ai bisogni della gente.
L’Ufficio di Direzione progetti di Beirut ha ricevuto finalmente l’approvazione per iniziare la ristrutturazione del convento. Pro Terra Sancta potrà così inserire un altro tassello nel mosaico del suo impegno a vantaggio della terra libanese, abbandonata al caos.
Fadi è disponibile per interviste. Si prega di segnalare la vostra intenzione di porgli domande attraverso i recapiti presenti in calce a questa mail.
A questo link sono disponibili immagini, liberamente utilizzabili, dagli eventi dei nostri progetti di Beirut, e a questo del nostro dispensario di Tripoli.
La situazione in Libano
Negli ultimi due anni, a partire dagli ultimi mesi del 2019, il Libano ha visto precipitare nel baratro la propria situazione economica, sociale e politica. Il 10% della popolazione ha abbandonato il Paese in questo torno di tempo, provocando un’emorragia inarrestabile di forza lavoro e di competenze professionali. Il tasso di disoccupazione giovanile si attestava, negli ultimi mesi del 2021, intorno al 60%. L’emigrazione continua a tassi piuttosto elevati, e costituisce un serio problema per il governo del Paese.
Governo che ha avuto grossi problemi dal 2019 ad oggi. Dopo il crollo del governo Hariri nell’ottobre del 2019 e il definitivo sbandamento del Libano sotto il suo successore, Hassan Diab, Premier al momento dell’esplosione del 4 agosto 2020, il Paese è entrato in uno stallo istituzionale risoltosi solo con l’instaurazione del governo Miqati nel settembre 2021.
I nodi sono venuti immediatamente al pettine e si sono stretti intorno all’inchiesta aperta per l’esplosione di Beirut del 2020, gestita dal giudice Tareq Bitar. Bitar ha più volte provato ad incriminare vari esponenti dell’élite governativa libanese, molti dei quali vicini ai partiti sciiti maggioritari, Amal e Hezbollah. L’operato di Bitar è stato dunque da questi partiti apertamente osteggiato, fino a quando il 14 ottobre scorso, una manifestazione di protesta organizzata da Amal e Hezbollah contro Bitar è degenerata in uno scontro a fuoco tra i partiti sciiti e le Forze Libanesi cristiano-maronite guidate da Samir Geagea. È questo l’incidente di piazza Tayounneh.
Da ottobre ad oggi, la situazione politico-istituzionale del Libano sta ulteriormente peggiorando a causa di numerose vertenze apertesi con l’Arabia Saudita. Oggetto del contendere è l’aspra opposizione che i partiti sciiti di Hezbollah ed Amal oppongono all’impegno di Riyadh in Yemen. Quest’anno, il Paese dei Cedri vedrà mutare il panorama istituzionale in virtù delle elezioni legislative, previste per maggio, e quelle presidenziali, che si terranno in ottobre.
Il cambiamento nelle sedi di governo è particolarmente urgente: soltanto ieri, 13 gennaio, proteste generalizzate in quello che è stato chiamato “il giorno della rabbia” hanno paralizzato scuole e servizi pubblici libanesi, sfociando in serata in aspri conflitti con le forze dell’ordine.
Con preghiera di diffusione,
Andrea Avveduto
Ufficio stampa Pro Terra Sancta – 026532453
a.avveduto@proterrasancta.org
Giovanni Maria Caccialanza
Ufficio stampa Pro Terra Sancta – 026532453
g.caccialanza@proterrasancta.org