Sin dagli esordi della cosiddetta emergenza sanitaria, un esercito di medici (molti dei quali sospesi per avere disobbedito ai diktat del regime e per non essersi piegati all’imposizione di una terapia genica sperimentale travestita da atto d’amore verso se stessi ed il prossimo) si sono dissociati dai protocolli ministeriali, o meglio dagli inutili rimedi palliativi conosciuti come vigile attesa e tachipirina. Il 14 marzo 2020, un’associazione di medici il cui giuramento di Ippocrate non è stato solo un mero atto formale, si è costituito nel Comitato Cure Domiciliari Covid. I camici bianchi, che ai pingui compensi delle Big Pharma, preferiscono curare sul territorio i contagiati dal misterioso virus, hanno affrontato una lunga battaglia per affermare il diritto dei pazienti ad essere curati a casa con terapie tempestive volte a prevenire le complicanze del coronavirus. Dopo mesi di insulti, minacce e sospensione da parte delle dirigenze sanitarie, il 15 gennaio 2022, il Tar del Lazio con la sentenza n.00419:2022 ha annullato la circolare del Ministero della Salute che inspiegabilmente e cinicamente, perseverava nel prescrivere ai pazienti, paracetamolo e vigile attesa. La sentenza ha precisato che , “si pone in attesa con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e della deontologia professionale”. Il Tar ha dunque riconosciuto che “è onere di ogni sanitario di agire in scienza e coscienza”. La sentenza ha infine precisato che “imponendo ai medici vincolanti e puntuali scelte terapeutiche, impedivano di fatto l’esercizio della libertà professionale dei medici e nell’utilizzo di terapie da questi ultimi ritenute eventualmente idonee ed efficaci”. Nonostante la clamorosa sentenza che in un paese normale sarebbe stata sbattuta in prima pagina, avrebbe indotto il governo dei migliori e dimettersi e soprattutto aperto corposi fascicoli giudiziari, silenzio tombale! C’è un inquietante parallelo con il nostro tempo tra il sistema di condizionamento, addomesticamento e strumentalizzazione ideato dal ministro della Propaganda della Germania nazificata Goebbels, e l’attuale regime sanitario, governativo e mediatico. Lungi dall’appartenere a un passato ormai tramontato, sia ancora oggi implacabilmente utilizzato dagli odierni “padroni dell’umanità” e dai loro mezzi di manipolazione di massa.
Gianni Toffali