LA PAZZIA HA DIVERSE FACCE ! UNA DELLE SOTTOINDICATE APPARTIENE A PUTIN !!!
Credo che non ci siano dubbi che nell’attuale contesto bellico contro l’Ucraina prevalga un disturbo della personalità di chi l’ha messo in atto, disturbo che, letto in chiave psichiatrica, ha una sola genesi politica: succede a chi comanda tutto e tutti da solo con il placet interessato di pochi oligarchi, spinti questi ultimi dalla paura di venir fatti fuori. Questo è Putin.
In psichiatria i disturbi della specie che vanno dalla sindrome psicotica correlata al cambiamento di umore fino all’euforia maniacale, aspetti che non si conciliano con la possibilità di interfacciarsi, specie con chi dissente anche di un solo “ et “ dal pensiero del disturbato, in capo al quale si alimentano narcisismo, paranoia e assoluta autostima di se stesso, tutto ciò finisce per esplodere in reazioni incontrollabili dovute alla pseudo-convinzione che gli altri non possono capire e competere. E proprio qui viene il bello, anzi estremamente il brutto.
Quanto sopra, e non credo di sbagliare, sta investendo Putin, a cui si aggiunge una rabbia in crescendo dovuta all’insuccesso dell’attuale operazione bellica (lui pensava ad una guerra lampo come fare una passeggiata mentre ora si trova contro il mondo in tutte le sue variegate espressioni a partire dalla disgregazione economico-finanziaria della Russia), realtà questa che, in un soggetto della specie, può maturare reazioni incontrollate come quelle da lui stesso evocate delle armi atomiche.
Preambolo questo per dire che, a questo punto, la questione del gas russo, potrebbe rivestire un aspetto quasi marginale rispetto ad una, per nulla scontata, esplosione dei suddetti disturbi contemplati dalla psichiatria, con conseguenze tali, ove non si intervenga con mezzi forti stante il fatto che in soggetti come Putin la diplomazia è semplicemente acqua fresca, da ipotizzare la distruzione del mondo.
Senza disturbare la psichiatria, penso che non ci voglia tanto per trarne la convinzione più…convinta, secondo la quale scatenare una terza guerra mondiale dopo otto decenni di pace, costituisca solo e soltanto un disturbo della mente, da “trattamento sanitario obbligatorio”, in capo ad un carnefice che ha già sulla coscienza migliaia e migliaia di morti provocati anche in guerre precedenti.
Di certo, non voglio augurargli la fine dei Gheddafi e dei Saddam ma, se ciò dovesse accadere (ripeto spero tanto di no !), non sarò alieno dal portargli qualche fiore e recitare qualche preghiera, dopo i tanti crimini da lui perpetrati a danno dell’umanità.
Arnaldo De Porti
Belluno FELTRE