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La scelta di scegliere di ridurre il gas dalla Russia , si dice che è stata decisa per ragioni etiche . Ovvero la guerra in Ucraina. Ora l’Italia deve sceglie con chi trattare . Se l’etica ha il suo peso anche in economia potrebbe essere la volta buona per istaurare un economia sociale di mercato. Allora prima di scegliere nel futuro a chi affidare la quasi totalità dei nostri approvvigionamenti dovremmo fare scelte etiche.  Quante volte sentiamo che classe politica è scollata dalla vita di tutti i giorni , quando sentiamo delle file alla mense dei poveri che divengono sempre più lunghe ogni giorno che passa . Tutto ciò accade quando il chi è chiamato a gestire la cosa pubblica non ha percezione della realtà, quando vive in una “torre d’avorio” fatta di stipendi altissimi , privilegi ecc ecc. Il politico , chi governa deve ascoltare il popolo , deve aprirsi senza paura alle istanze che vengono dal basso senza paura .

Scegliere nazioni che non fomentano il separatismo nelle zone vicine , scegliere nazioni stabili ed innovative nel piano energetico , che stanno lanciando piani per l’idrogeno verde, per il solare e il termo solare. Scegliere nazioni che non sono mentalmente legate alla alla guerra fredda, scegliere nazioni ( e ve ne sono anche nel mondo arabo) dove si svolgono elezioni libere e democratiche, dove si lavora (faccio solo l’esempio del Marocco che studio in modo approfondito) dove non vi è repressione del dissenso e si lavora per l’africa e non nella logica della contrapposizione.

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Proprio in questi giorni sul sito delle Nazioni Unite ( https://news.un.org/fr/story/2021/03/1090972) è apparsa una comunicazione secondo la quale ” L’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite venerdì ha chiesto alle autorità algerine di porre fine immediatamente alle violenze contro manifestanti pacifici e agli arresti arbitrari. ” Sempre secondo la stessa fonte l’Ufficio dell’ONU comunica di essere  molto preoccupati per il deterioramento della situazione dei diritti umani in Algeria e per la continua e crescente repressione contro i membri del movimento pro-democrazia Hirak”, ha affermato Rupert Colville, portavoce dell’Haut-Commissariato durante una conferenza stampa delle Nazioni Unite a Ginevra .Secondo l’ufficio dell’Alto Commissario Michelle Bachelet, le proteste, continuate online sulla scia della pandemia di Covid-19, sono riprese nelle strade nelle ultime settimane, con le autorità che hanno risposto con la stessa modalità repressiva del 2019 e del 2020.L’Alto Commissariato accusa le forze di sicurezza algerine di uso eccessivo della forza. Egli stima che centinaia di persone siano state arrestate da quando le proteste sono riprese il 13 febbraio 2021.”  La nota prosegue affermando che ”  L’ufficio della Signora  Bachelet esorta le autorità “a rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutte le persone arbitrariamente arrestate o detenute con l’accusa di sostenere Hirak, ea ritirare tutte le accuse contro di loro”. Inoltre, l’Ufficio dell’Alto Commissario ha citato “rapporti credibili” secondo cui quasi mille persone sono state perseguite per aver partecipato al movimento Hirak o per aver pubblicato sui social network messaggi critici nei confronti del governo. Secondo gli stessi rapporti, “almeno 32 persone sono attualmente detenute per il legittimo esercizio dei loro diritti fondamentali, e alcune di loro rischiano lunghe condanne, mentre altre sono ancora in custodia cautelare”. Questi ultimi sviluppi fanno eco alla situazione verificatasi nel 2019 e nel 2020, quando “almeno 2.500 persone sono state arrestate o detenute nell’ambito del loro impegno pacifico”. Allo stesso modo, nei primi due mesi del 2021 sono proseguiti i procedimenti penali avviati nel 2019 e nel 2020 contro attivisti, difensori dei diritti umani, studenti, giornalisti, blogger e semplici cittadini che hanno espresso la loro opposizione. I giornalisti sono stati arrestati per aver coperto o riferito sul movimento di protesta e 16 media online indipendenti noti per i loro articoli critici sono stati bloccati, ha affermato l’agenzia. Di fronte a questa situazione, l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani chiede indagini “rapide, imparziali e rigorose” sulle accuse di tortura e maltrattamenti durante la detenzione. Chiede inoltre ad Algeri di abrogare i testi utilizzati per perseguire le persone che esprimono solo la propria opinione ed esercitano il diritto di riunione pacifica”. Se la verifica da parte delle Nazioni Unite porterà a dei risultati come italiani dobbiamo interrogarci sulle scelte morali , chiedere in cambio di un maggior forniture di energie scelte etiche da parte degli Stati. Dobbiamo iniziare a piantare i semi dell’economia sociale di mercato e chiedere a coloro con cui commerciano scelte etiche su diritti umani, libertà di stampa e tanti punti . La nostra Costituzione all’Articolo 41 sancisce che ”  L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.” Dobbiamo chiedere a tutti , senza distinzione che anche i nostri interscambi commerciali si non siano in contrasto con l’articolo 41 della Costituzione. Solo cosi costruiremo un mondo migliore

Marco Baratto

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