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Si apprende dalla Gazzetta Ufficiale del 23 febbraio 2022 che Roma Capitale ha proceduto all’affidamento di due appalti ad una società, la AVR S.p.A., oggetto di un’interrogazione parlamentare a mia prima firma pubblicata il 16 marzo, sottoscritta anche dai colleghi Angrisani, Granato e Lannutti. Nell’atto ispettivo (n. 03167) si chiede conto al Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, del fatto che nel 2020 gli interventi di “completamento delle attività di bonifica in area ex ETERNIT – SIN di Bagnoli-Coroglio” sono stati affidati ad un raggruppamento temporaneo di imprese con capofila una società controllata di AVR S.p.A., la Teorema S.p.A., per un importo contrattuale di 17.926.345,02 euro. L’anomalia rilevata dagli interroganti è che la Teorema S.p.A., che tuttora non è regolarmente iscritta nella white list della Prefettura, ma attende l’esito dell’istruttoria, compare tra le società richiedenti l’iscrizione solo in data successiva all’aggiudicazione dell’appalto. Tale evidenza assume ulteriore e ben più grave significato quando si rileva che la stessa AVR S.p.A., posta in amministrazione giudiziaria nel maggio 2020 per il coinvolgimento in vicende collegate alla ‘ndrangheta, risulta presente nella white list della Prefettura di Roma come “impresa in fase di aggiornamento” fin dal febbraio 2017. Già con l’Atto Senato n. 01262 del 9 dicembre 2019, chiedevamo al Ministro dell’Interno se non reputasse anomalo che, a una società in attesa di rinnovo dal 2017, fossero stati affidati appalti di rilevante portata su tutto il territorio nazionale. Stupisce ulteriormente, quindi, che ancora oggi non risulti alcun aggiornamento della white list per AVR S.p.A e tuttavia essa sia stata recentemente aggiudicataria di alcuni appalti importanti. Uno è inerente ai servizi al territorio e decoro urbano: il II lotto, per un importo complessivo di 3.537.669,97 euro, è stato affidato al raggruppamento temporaneo di imprese AVR S.p.A. – INTERGEOS s.r.l., quest’ultima anch’essa in attesa di rinnovo in white list (dal 2 marzo 2021). Un altro appalto è relativo all’accordo quadro per l’affidamento dei servizi per la sorveglianza sulla rete stradale, i cui lotti 1 e 2 sono stati entrambi aggiudicati dalla medesima AVR S.p.A. per un importo complessivo superiore ai 10 milioni di euro.

Capite bene che qualcosa non torna. Dal momento che il Codice Antimafia prevede che l’efficacia delle aggiudicazioni sia condizionata alla consultazione della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia (BDNA), strumento attraverso il quale, dal 2016, le Pubbliche Amministrazioni/Stazioni Appaltanti possono richiedere la documentazione antimafia anche qualora le iscrizioni in white list non risultino aggiornate, in più occasioni la Prefettura di Roma ha evidentemente già valutato che non ci sono motivi ostativi alle aggiudicazioni per la AVR. Ma se l’interrogazione della BDNA è sufficiente per permettere l’aggiudicazione di appalti escludendo qualsiasi possibile infiltrazione mafiosa, come si spiega il ritardo nell’aggiornamento dell’iscrizione in white list di AVR  da parte della Prefettura di Roma? Sarà il caso di porre al Ministro anche questo interrogativo e di vigilare ancor più, dal momento che tra i servizi ambientali svolti da AVR ci sono anche le bonifiche, ambito al quale il PNRR riserva, per i soli “siti orfani” (oggetto di altri recentissime interrogazioni) ben 500 milioni di euro.

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Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto – Commissione Antimafia)

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