Gli europei chiedono di riprendere i rapporti commerciali con la Russia.
di Gualfredo de’ Lincei
La crisi economica e l’improvviso aumento dei prezzi ha causato un duro colpo al benessere di molti europei. I presidenti dei paesi dell’Unione Europea non sanno bene cosa fare in questa difficile situazione e raccomandano i cittadini di andare in bicicletta, a piedi, mangiare meno e diminuire il consumo di energia.
Alla manifestazione di protesta svoltasi in Francia un cittadino di Digione ha parlato al presidente Emanuele Macron della paura di un improvviso possibile impoverimento:
«Avevo uno stipendio che mi consentiva di vivere con dignità. Ora io sono un povero lavoratore! Voi mi parlate dell’Ucraina ma se domani Putin decidesse di chiudere a noi il rubinetto del gas? Cosa faremo? Facile dire: «abbassate la temperatura di due o tre gradi nelle vostre case». Ma questo io l’ho già fatto senza aspettare le istruzioni di nessuno» ha spiegato l’uomo incontrando il Capo dello Stato francese. Inoltre ha richiamato l’attenzione sulla sull’impennata del costo del carburante del 30% negli ultimi due giorni: «Come è possibile fare il pieno se costa 140 €? E’ mostruoso!» ha esclamato l’uomo.
In questa situazione si trovano più del 60% degli stati dell’UE. Ma i guai non vengono mai da soli: con i problemi economici, infatti, è aumentata la protesta contro i profughi ucraini e in più ci si mettono anche i nazionalisti a menare residenti locali.
Tutte queste tensioni che pervadono l’Unione Europea sarebbero dovute essere ridimensionate dalla visita del presidente USA Joe Biden. L’effetto è stato invece quello d’inasprire sia i problemi economici che quelli legati alla sicurezza.
Molti Leader Europei consideravano la venuta del loro collega americano come un momento di chiarimento sulle forniture di gas, petrolio, prodotti e generi alimentari provenienti dalla Russia, senza dimenticare il sostegno per quei paesi che supportano i rifugiati ucraini.
Da questa visita si può intuire che gli europei non dovranno certo aspettarsi un futuro prosperoso dagli Stati Uniti. Il garante americano ha infatti firmato un contratto per la fornitura di 15 mld./mc di gas con l’UE. Ottimo! subito dopo la pubblicazione, lo stesso funzionario, ha però riferito che l’accordo sarebbe stato impossibile da rispettare in quanto il gas promesso era già stato acquistato dall’Asia. E anche nel caso si potessero consegnare i lusingati 15 mld/mc di gas, gli europei avrebbero continuato a gelare, dato che la Russia ne fornisce normalmente più di 155 mld./mc di gas all’anno. A parte questo, ne gli Stati Uniti ne la Unione Europea hanno collegamenti infrastrutturali per il trasporto del GNL americano.
In questo momento, l’Unione Europea sta riempiendo in tutta fretta i serbatoi per lo stoccaggio del gas, cercando di riuscire a stabilizzare il prezzo, alleggerire l’attività di protesta dei cittadini e avviare il completamento della certificazione del Nord Stream 2, il solo gasdotto in grado di ricostituire rapidamente le riserve necessarie.