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LE DITTATURE VANNO TUTTE SENTENZIATE A MORTE, MA LE DEMOCRAZIE DEVONO CAMBIARE FACCIA !

Ripetere i concetti di cui a titolo ormai viene a nausea, ma conviene ripeterlo in quanto l’uomo tende a dimenticare, ad adagiarsi anche su un minimo di sembianza di benessere, per poi svegliarsi alla prima botta:  esattamente, come è successo per l’Ucraina.

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Il tutto ha una soluzione dal nome molto semplice:  cultura. I conflitti infatti esplodono quando manca l’istruzione e quando continuano ad esistere coloro che se ne avvalgono e ne approfittano di questo status di precarietà culturale addirittura incentivandone l’immobilismo allo scopo di trarne un interesse che, in un clima della specie, finisce per degenerare in mille canali dando i natali a poche ma potenti oligarchie in linea con chi le ha favorite allo scopo che non gli vengano calpestati i piedi…Putin docet alla grande !

Nella ex unione sovietica, ma anche nella Russia di adesso, il livello culturale  era ed è molto basso così come un forte indice di analfabetismo non ha consentito ne consente ai russi di ragionare con la propria testa, anche per timore di essere spediti in carcere. Non per niente Putin, ed i vari oligarchi che gli fanno compagnia, mandano i loro figli a studiare negli USA, nella Svizzera, in Europa ecc. ecc. allo scopo di meglio acculturarsi, tenendo un livello di sottoistruzione in patria e cioè ai russi che, non possono fare altro che ubbidire.

Il processo di istruzione in queste condizioni è lento ed in Russia, malgrado i social, stenta a decollare in quanto anche l’informatica non è di uso comune, soprattutto in capo alle vecchie generazioni. Ma i giovani spingono, anche a costo della galera come abbiamo visto, e siccome  uno spintone qua ed altro spintone là, ad un certo momento non possono non far crollare anche i muri, sarà inevitabile una rivoluzione che, a mio modo di sentire, non andrà oltre la morte dei vari Putin e degli altri autocrati che, salvo errore, stanno già assistendo ad una comune debacle sui loro proventi frutto di corruzione ai danni del popolo sottomesso.

Quanto ci vorrà ?

Un decennio, due, tre…ma anche prima del previsto. Ormai Putin sembra alle corde quanto ad apparato militare e la sua immagine agli occhi del mondo è sottoterra, però bisogna fare attenzione al ricatto atomico che, dalla sua lucida follia, potrebbe trovare la sua vigliacca espressione nel detto “muoia Sansone e tutti i Filistei”, come ho già scritto qualche tempo fa. A me preoccupa solo questo… E poi ci saranno i processi  internazionali che lo condanneranno a non uscire più dalla Russia… se non vuol essere ammanettato negli altri paesi !

Non voglio spezzare una lancia a favore dell’Ucraina in quanto anche lì non ci sono “farine da far ostie” come si usa dire in Veneto, tuttavia questo evento bellico, comunque andrà a finire (io penso a favore dell’Ucraina ove la Cina non intervenga pro pancia sua)  costituirà un monito per rivedere anche il concetto di democrazia che, come siamo stati tristemente abituati, non risponde più allo spirito che l’ha generata: ossia governo del popolo. Essa infatti, solo per parlare delle cose di casa nostra,  costituisce uno strumento pericoloso in mano di pochi (che se non si chiamato oligarchi si chiamano con altro nome, ferma però restando la sostanza).

Oggi in Italia infatti, dopo la felice parentesi dei De Gasperi, Togliatti ed Almirante, sia pur in presenza di ideologie diverse ma democratiche, il popolo non conta più niente, ed il potere viene amministrato da chi dispone di mezzi o di pregressi aloni supportati da detti mezzi, mentre il popolo, se non fosse perché gli rimane la libertà di espressione (cosa di molto valore ma che praticamente non conta nulla) non è tanto lontano da quello russo quanto a presenza amministrativo-politica.  Tutto ciò infatti richiede un futuro ed urgente revisionismo democratico in modo che la democrazia possa riappropriarsi della sua vera funzione. Insomma, liberi sì, ma non condizionati dai mezzi dell’uomo potente che si serve dell’elettore solo per essere eletto.

Io non mi stancherò mai a dirlo che il berlusconismo ha dato avvio ad una politica che ha rovinato l’Italia, politica facilitata (questo lo si deve dire) da una contrapposizione fiacca ed ignorante che si faceva avanti con spintoni e non attraverso la forza dei cervelli (fatte salve le eccezioni), così come non mi esimo ora dal dire che , il cambiare faccia come sta facendo ora Berlusconi, forse anche in base al moto veneto “quando il corpo se frusta l’anima se giusta”,  non serve più a niente.

Insomma, oligarchia berlusconiana con…libertà di espressione, ma non troppo (Biagi, Santoro, Luttazzi – quelli dell’ editto bulgaro docet !)

Memento homo, Cari Italiani, con gli auguri più sinceri per la Santa Pasqua di Risurrezione !!!

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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