L’Ars approva la legge sulla Dieta Mediterranea. Foti: “Stile di vita simbolo dell’identità siciliana”
La Sicilia si dota di una legge per la valorizzazione della Dieta Mediterranea come simbolo dell’identità dell’Isola, oltre che stile di vita salutare e paesaggio culturale. L’Ars ha approvato, infatti, il disegno di legge, prima firmataria Angela Foti, che punta alla promozione della dieta mediterranea non soltanto per lo sviluppo di percorsi sinergici tra enogastronomia, oleoturismo, agricoltura e turismo in genere ma soprattutto per evidenziare il ruolo centrale della Sicilia nel Mediterraneo.
“L’approvazione della legge – afferma la vicepresidente dell’Ars, Angela Foti – è un’azione concreta a dieci anni di distanza dal riconoscimento della dieta mediterranea nell’elenco del Patrimonio immateriale dell’Unesco. Uno stile alimentare e di vita che accomuna i vari popoli che si affacciano sul Mediterraneo ma che vede la Sicilia al centro, non solo geograficamente, dei percorsi identitari di questi stessi popoli che sull’Isola si sono incontrati, scambiandosi usi e costumi. Questa legge arriva in un momento di grande attenzione da parte delle aree interne siciliane su questo tema, con oltre cento comuni che stanno gettando le basi per il primo parco policentrico mondiale dello stile di vita Mediterraneo”. Per questo tra gli obiettivi della legge c’è quello di preservare la memoria e l’eredità immateriale. La dieta mediterranea è uno stile di vita che rappresenta un percorso, dalla terra alla tavola, rispettoso dei territori, sostenibile e simbolo di convivenza e dialogo tra culture e generazioni diverse, in linea con la Carta di Milano Expo 2015 e con gli obiettivi europei dell’Agenda 2030.
La norma appena approvata permetterà anche di avviare diverse iniziative che coinvolgeranno le varie filiere enogastronomiche regionali e si potrà puntare maggiormente a sostenere l’agricoltura in chiave multifunzionale e sostenibile.
Per mettere in pratica questo programma la legge prevede la realizzazione di studi e ricerche, il coinvolgimento delle università, la programmazione di attività formative e divulgative, la collaborazione con le scuole anche con progetti didattici a tema, l’inserimento di specifiche misure nel Psr Sicilia, l’elaborazione di modelli innovativi di attrazione economica e turistica.