Il percorso
Attraverso la Virtual Reality i visitatori potranno vestire i panni di Matilde e vivere alcuni dei momenti cruciali della sua vita.
Il Castello di Canossa, nell’Appennino di Reggio Emilia, è il luogo fisico, reale, da cui Way è partita creando un layer virtuale che permette ai visitatori di immergersi nella sua storia e nei suoi territori attraverso un percorso che prevede due tour differenziati: per singoli partecipanti a Canossa e per gruppi organizzati attraverso il territorio della Val d’Enza.
I singoli partecipanti verranno accompagnati da una guida reale in un tour che prevede un cammino intorno al Castello di Canossa con 4 tappe virtuali. Tutti i partecipanti verranno muniti di un visore di Virtual Reality e in alcuni punti verranno invitati a indossare il visore per vivere esperienze immersive nell’XI secolo e per fruire del racconto fatto dalla stessa Matilde del suo tempo. Il tour avrà una durata complessiva di circa 1 ora e 30 minuti.
Per i gruppi, il tour attraverserà invece il territorio della Val d’Enza raccontando la sua importanza strategica e la sua storia attraverso la figura di Matilde di Canossa in 2 tappe fisiche (Torre di Rossenella e Castello di Canossa) e 5 tappe virtuali. Il tour avrà una durata complessiva di circa 2 ore e 30 minuti.
Le tappe
La prima tappa del tour VR mette in diretto contatto il visitatore con Matilde, ne racconta la personalità e il suo volto più intimo. In questa prima scena sarà lei stessa, attraverso la voce di Barbara Alberti, a raccontare la sua vita, la sua infanzia, la morte del padre, dei fratelli, la solitudine in Germania e il rapporto con il cugino Enrico IV.
La seconda scena è un percorso nel tempo e nello spazio: si torna all’epoca di Matilde alla scoperta delle Terre dei Canossa, dei suoi castelli e delle battaglie che lei stessa ha combattuto in quel territorio, in particolare la Battaglia della Nebbia.
Nella terza tappa i partecipanti, calati nei panni della protagonista, vivono in prima persona la vicenda storica del pentimento e dell’umiliazione di Enrico IV davanti a Papa Gregorio VII. Il quarto contenuto presenta un tour virtuale più ampio del Castello di Canossa e della sua evoluzione nel tempo, grazie a tre ricostruzioni 3D.
I gruppi potranno vivere un quinto contenuto esclusivo: un viaggio virtuale a 360° alla scoperta dei luoghi Matildici più suggestivi della Val D’Enza.
Le ricostruzioni del territorio e del Castello sono state possibili grazie all’accurata ricerca filologica dell’Istituto Italiano dei Castelli – sezione Emilia Romagna. Ringraziamo anche Donatella Jager Bedogni per il fondamentale supporto al contenuto scientifico e storico della narrazione.
Il territorio
Le Terre Matildiche, per chi non conosce già il territorio del reggiano, rappresentano un’uscita autostradale che si confonde con le altre mille presenti sulla A1. Dietro questo nome però si nasconde un mondo intero fatto di storie e di persone che dai tempi delle dame fino alle e-bike di oggi rappresentano la vera culla della reggianità. Anche solo per descrivere tutti i tesori che qui si nascondono non basterebbe una vita intera poiché la lista delle scoperte che si possono fare è lunga quanto la storia che di qui è passata. Canossa e l’intera provincia più in generale conservano infatti ricordi di tutti i principali periodi storici trascorsi a partire dai fossili che abbondano nei calanchi fino al periodo romano, dalla Canossa di Matilde alla Reggio Estense, dai moti partigiani fino ai ponti di Calatrava. La Storia a Reggio scorre lenta come le acque del Crostolo e proprio per questo suo naturale fluire è stato facile qui più che in altre zone vedere convivere l’innovazione e la tradizione che si manifestano sia nel retaggio storico-naturalistico sia in quello eno-gastronomico. Non dimentichiamo infatti che se Reggio è stata la madre del Tricolore, orgoglio provinciale e italiano, ha dato i natali anche a Erbazzone e Parmigiano Reggiano, ha visto stappare la prima bottiglia di Spergola e di Lambrusco e ha riempito il primo piatto di cappelletti. Le tavole reggiane sono ricche di prelibatezze tanto quanto le sue colline lo sono di castelli e calanchi e scoprire Reggio non significa solo fare una passeggiata sulla Pietra di Bismantova o nella stazione Mediopadana ma anche sedersi in un’osteria e prepararsi ad allentare la cintura. Se i confini geografici sono ben distinguibili su di una mappa, essi non corrispondono mai all’effettiva vastità del mondo che questi confini delimitano e proprio per questo, prendendo come punto di partenza la rocca di Canossa, è possibile scoprire e rivelare l’intera provincia di Reggio andando a scovare tutti i segreti che nasconde, tutte le attività che qui si svolgono e tutte le persone che hanno qualcosa che le rende uniche che per fortuna, o per il lambrusco, a Reggio non mancano mai! |