A PROPOSITO DELLA VERGOGNA
di Paolo Mario Buttiglieri
Per quanto riguarda la vergogna partendo dall’affermazione del filosofo Nietzsche che dice che la cattiveria per lui è quando una persona ti fa sentire la vergogna. Tu sai che la vergogna è il sentimento di chi si sente colpevole di qualche cosa che la società condanna. Esempio se un genitore viene a sapere che il figlio a scuola è stato bocciato, allora può reagire arrabbiandosi con il figlio e facendolo vergognare per non essere stato promosso, il figlio potrebbe vergognarsi così tanto da scappare di casa o suicidarsi. Questo dimostra che quando qualcuno ci fa vergognare di quel che siamo o di quel che facciamo se noi non siamo in grado di controllare le emozioni che la vergogna ci scatena potremmo compiere un gesto di autolesionismo, Inoltre la vergogna in certi casi, soprattutto nei minorenni può provocare ferite emozionali che non guariranno più e condizioneranno negativamente il resto della loro vita. Come vedi è un problema molto serio. In ogni caso nei soggetti più fragili la vergogna abbassa notevolmente l’autostima spesso in modo irrimediabile.
Quindi prima di far vergognare qualcuno di qualcosa è meglio che ci pensiamo due volte. Questo non vuol dire che non ci sono cose di cui vergognarsi, anzi. La persona che per esempio ruba non ha bisogno di vergognarsi, ma di essere messo in condizioni di non rubare e aiutato psicologicamente per quanto possibile a rimuovere attraverso la rieducazione la sua tendenza al furto.
Teniamo conto che chi non controlla il sentimento della vergogna rappresenta un pericolo per se stesso e per gli altri.
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Paolo Mario Buttiglieri, sociologo e giornalista
direttore della BIBLIOTECA FRANCO BATTIATO