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CINGHIALI AL MAGGIOLINA (SP), L’OIPA: «BENE LE ASSICURAZIONI DI TOTI, CHIEDIAMO DI ESSERE RICEVUTI, COME CHIESTO DA GIORNI. NOSTRE PEC IGNORATE»

Tutte le motivazioni per cui l’eventuale abbattimento potrebbe essere considerato illegittimo

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L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), presente sin dal primo giorno al presidio per la salvezza dei nove cinghiali chiusi da 13 giorni nel Parco della Maggiolina a La Spezia (due femmine e sette cuccioli), accoglie con soddisfazione la dichiarazione del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il quale assicura che gli animali non stanno per essere uccisi.  Al contempo, l’associazione comunica di attendere ancora una risposta dal presidente Toti e dal suo assessore Alessandro Piana alla richiesta, inviata via Pec il 16 agosto, di essere ascoltata sulla vicenda.

Per la salvezza dei cinghiali, l’Oipa si è rivolta al presidente Toti e alla Sezione Faunistica della Polizia provinciale di La Spezia con una lettera inviata 10 agosto scorso e all’Ispra con una richiesta d’accesso agli atti il 19 agosto per avere l’intero parere in cui dichiara – come si legge da fonti di stampa – di essere a favore “dell’immediata cattura degli esemplari” e della “loro successiva traslocazione esclusivamente presso strutture autorizzate per la macellazione”.

«Nessuno ha risposto alle nostre richieste, tutte inviate via Pec», dichiara Alessandro Piacenza, responsabile per la Fauna selvatica dell’Oipa. «Ricordiamo che La Spezia non è in zona rossa per la Psa: sono coinvolte altre province della Liguria anche lontane, quindi viene meno uno dei due motivi indicati da Ispra almeno da quanto si legge nelle anticipazioni del parere pubblicate dalla stampa, motivo che viene meno anche perché il rifugio dell’etologo Francesco De Giorgi a Imperia si è reso disponibile da molti giorni a prendere in carico gli animali. Ricordiamo infine che la legge n. 17/92 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio nell’articolo 19 comma 2 fissa che “Le Regioni, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l’utilizzo di metodi ecologici su parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica. Qualora l’Istituto verifichi l’inefficacia dei predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani di abbattimento. Ma non è questo il caso dei nove cinghiali chiusi nel Parco Maggiolina».

L’Oipa torna a chiedere un incontro urgente con le autorità che decideranno della vita o della morte dei cinghiali invitandole a riflettere sul Trattato di Lisbona che all’articolo 13 riconosce gli animali come esseri senzienti e sulla Costituzione italiana che, nei principi fondamentali, all’articolo 9 comma 3 espressamente “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.

L’Oipa ricorda infine il sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini, con una propria ordinanza vieta espressamente l’abbattimento dei cinghiali e che la scelta di abbatterli e soprattutto l’atto amministrativo che lo disporrà potrebbe essere considerato “eccessivamente discrezionale” dall’autorità giudiziaria amministrativa che l’associazione valuterà di adire.

Guarda e scarica le foto

Lettera inviata al presidente Toti il 10 agosto scorso

[Nella foto in evidenza: Andrea Pietra e Alessandra Storchi, coordinatore e vicecoordinatore delle guardie zoofile Oipa di La Spezia]

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