STOP AL LIMITE DI DUE SUIDI NEI RIFUGI, IL MINISTERO TOGLIE IL LIMITE. OIPA: «CHIARIMENTO NECESSARIO ANCHE NELLA BATTAGLIA AL TAR DEL LAZIO PER LA “SFATTORIA DEGLI ULTIMI”»
Comparotto: «Confidiamo che questo chiarimento del Ministero possa aiutare la causa di chi vuole vedere la conclusione di questa triste vicenda con gli animali in vita»
Il Ministero della Salute, chiarendo le precedenti disposizioni sulle Misure di controllo e prevenzione della peste suina africana, spiega ora che è consentito ai rifugi detenere più di due suidi in rifugi e santuari. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) all’indomani della sospensione fino al 12 settembre dell’abbattimento degli animali della “Sfattoria degli ultimi” decretato dall’Asl Roma 1 nell’ambito del ricorso al Tar del Lazio. L’Oipa ha presentato ricorso contro questa decisione ad adiuvandum insieme ad alcune altre associazioni.
Questo il documento integrale che detta la linea interpretativa del Ministero della Salute, Direzione generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari.
In particolare, si legge: “Con riferimento al dispositivo in oggetto, si chiarisce che lo stesso è applicabile esclusivamente a quelle situazioni in cui privati cittadini tengono presso le proprie residenze o abitazioni private fino a un massimo di due suini per finalità diverse dagli usi zootecnici e dalla produzione di alimenti. Pertanto le disposizioni contenute nel provvedimento citato non sono applicabili a rifugi per animali, né ad altre situazioni in cui gli animali sono tenuti per scopo ricreativo, dimostrativo, culturale e altro”.
«Si tratta di un chiarimento necessario anche in vista delle prossime udienze riguardanti la Sfattoria, vicenda che ci vede sin dal primo giorno al fianco degli animali lì ospitati, e che accogliamo con gioia», dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Di certo la battaglia giudiziaria per la salvezza dei circa 130 suidi del rifugio non è ancora vinta, ma confidiamo che questo chiarimento del Ministero possa aiutare la causa di chi vuole vedere la conclusione di questa triste vicenda con gli animali in vita».