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MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA

2004-2022

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Il Museo di Fotografia Contemporanea è il primo e unico museo pubblico in Italia dedicato alla fotografia contemporanea. Fin dall’apertura – nel 2004 – si è posto in ascolto attivo e propositivo nei confronti del suo pubblico, interrogandosi sul significato dei tre concetti contenuti nel suo nome, tutti in dinamica trasformazione: museo, fotografia, contemporanea.

La sua identità è in continua evoluzione e movimento, cercando di definire il significato di che cosa è un museo, comprendere come cambia la fotografia nella società e interrogarsi su cosa significhi essere contemporanei oggi, ed elaborando lungo queste linee di ricerca i suoi progetti, la sua organizzazione, i suoi ritmi, i suoi stessi spazi, fisici e virtuali.

 

Il Museo si pone come luogo di relazione, in continuo dialogo con le istituzioni, con il proprio ambito disciplinare e con le comunità del territorio. Avvia collaborazioni con Musei, Università, Fondazioni, Istituti di Cultura, favorisce scambi con altre sedi espositive e poli fotografici non solo italiani. Al contempo, sperimenta forme nuove e diverse di partecipazione diretta da parte dei cittadini, attraverso una storia unica ormai consolidata di progetti di arte pubblica.

Infine, grazie al suo Servizio educativo, il Museo ha il compito di educare al patrimonio e allo sguardo con progetti e laboratori dedicati ai diversi pubblici (dalle scuole, alle famiglie, agli anziani, ai disabili), che tengono in considerazione diversi modi di avvicinarsi alla fotografia, all’arte, diversi occhi che osservano e reagiscono, con l’obiettivo di accorciare la distanza che separa chi guarda dall’opera stessa.

 

Il patrimonio fotografico del Museo è in continua crescita grazie a donazioni, acquisizioni e a una progettualità che in anni recenti ha consentito di coinvolgere artisti delle diverse generazioni, fino ai più giovani. Ad oggi comprende 2 milioni di fotografie, con opere di oltre 1000 autori italiani e stranieri: uno spaccato significativo della fotografia dal secondo dopoguerra a oggi.

Tra i fondi conservati troviamo la ricerca sul paesaggio italiano come nei casi di Viaggio in Italia (1973-1984), ideato da Luigi Ghirri e curato da Ghirri stesso e di Ritratti di fabbriche 1978-1980, di Gabriele Basilico, la sperimentazione artistica fin dagli anni sessanta conservata nel fondo Lanfranco Colombo, il mondo dell’informazione con l’archivio completo del grande fotogiornalista Federico Patellani e il fondo Grazia Neri, una delle principali agenzie fotografiche nazionali, donato dalla stessa fondatrice, figura fondamentale nel panorama dell’informazione italiana.

Le attività di conservazione e di catalogazione hanno reso possibile la consultazione in rete di oltre 58.000 immagini, 612 autori e 41 fondi, sul motore di ricerca: collezioni.mufoco.org.

 

Il patrimonio comprende inoltre la più grande biblioteca specialistica di fotografia esistente in Italia e una delle maggiori in Europa. 20.000 volumi e riviste, provenienti da acquisti, scambi con altre istituzioni e da numerose donazioni di privati. Infine, dispone di un servizio educativo molto attivo e vivace che opera con tutti i tipi di pubblico e costituisce uno spazio privilegiato di elaborazione, mediazione culturale e condivisione.

 

L’attività espositiva ha visto la realizzazione di oltre 130 mostre personali e collettive di artisti, in Italia, Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Olanda, Finlandia, Germania, Francia, Grecia, Albania, Spagna, Brasile e Giappone, la pubblicazione di più 60 volumi, tra quaderni di studio dedicati alla riflessione teorica e storica, cataloghi di mostre e libri d’artista, nonché l’organizzazione di convegni, giornate di studio e concorsi.

 

Tra le numerose esposizioni e progetti realizzati negli ultimi anni ricordiamo: presso Triennale Milano: l’opera immersiva The Ballad of Sexual Dependency della fotografa statunitense Nan Goldin, proveniente dal MoMA di New York, Luigi Ghirri. Il paesaggio dell’architettura, dedicata all’opera del maestro italiano, 10 viaggi nell’architettura contemporanea, in seguito a una call aperta ai giovani autori, Refocus, una riflessione collettiva sulla pandemia.

Presso la sede di Villa Ghirlanda: le collettive a partire dalle collezioni Stati di tensione (2018) e Chi non salta (2021); Mario Cresci, Cronistorie (2019), Tra cielo e terra (2020), un progetto partecipato di Claudio Beorchia.

 

 

 

SCHEDA INFORMATIVA

Museo di Fotografia Contemporanea

www.mufoco.org

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