La Compagnia. Telepati sotto attacco di Michael J. Spade, ed. Le lettere scarlatte, Trieste 2022
Quattro uomini stanno mangiando in silenzio in mezzo al deserto dell’Anatolia. All’improvviso una bomba centra in pieno il loro bivacco. Solo uno di loro sopravvive: Michael Valentine, imprenditore informatico di grande successo. Nonché telepate, in grado di comunicare con altri suoi pari e di influenzare decisioni e comportamenti altrui…
Inizia così una lotta senza quartiere tra la Compagnia dei telepati, di cui Valentine fa parte, che si prefigge di assumere ruoli di primo piano in tutti i settori nevralgici dell’economia americana per poter poi diffondere la telepatia nel mondo, e l’Ordine, un’organizzazione segreta che vuole instaurare un’oligarchia globale onnipotente basata sul denaro e sul controllo sociale.
Lo scontro finale tra le due parti sarà terribile: tra autobombe, killer della mafia e attentati sventati e riusciti, i telepati affronteranno la paura e la sconfiggeranno, anche se a caro prezzo. E scopriranno di non essere più soli…
Recensione del libro La Compagnia – Telepati sotto attacco di Michael J. Spade, ed. Le lettere scarlatte, Trieste 2022
Finalmente un libro che spicca nel panorama editoriale attuale.
Spicca perché la storia raccontata è particolare, sia per l’ambientazione nel settore finanziario di un tema tipicamente sci-fi (la telepatia), sia per i messaggi espliciti (o più criptati) che il libro lancia.
Spicca perché è un thriller molto ben calibrato, con un ritmo narrativo che inizia lento, quasi cullando il lettore con descrizioni attente della New York di dieci anni fa e della psicologia dei personaggi principali, per poi gradualmente accelerare man mano che la storia si dipana, fino alla parte finale, davvero mozzafiato, con ripetuti colpi di scena e tensione emotiva alle stelle. Uno di quei libri che non vuoi posare finché non sei arrivato in fondo.
La storia inizia con una situazione abbastanza classica dei thriller, un attentato a personaggi sconosciuti, ambientato in mezzo a un deserto non meglio precisato. Man mano che la vicenda procede cominciamo a capire chi sono gli autori di questo attentato, e chi sono le vittime. E scopriamo che l’unica persona ad essersi salvata dall’attentato fa parte di una rete piccola ma potente, di uomini d’affari in grado di comunicare tra loro con la mente, e di leggere i pensieri degli altri.
Già qui emergono diversi elementi interessanti… ma la storia prosegue inquadrando meglio i loro avversari, i componenti dell’Ordine, una rete internazionale di affaristi, faccendieri, industriali, uomini dell’intelligence di tutti i Paesi; insomma l’ormai noto, per quanto tacciato di complottismo, microcosmo che viene spesso chiamato Deep State, oppure military-industrial-financial complex di kennediana memoria, anche se l’autore non si sbilancia mai a definirlo esplicitamente tale, preferendo delinearlo come una specie di Spectre di bondiana memoria.
Tra questi due soggetti – il gruppo dei telepati-finanzieri, che si autodefinisce la Compagnia, e l’Ordine, composto da una miriade di gruppi internazionali indipendenti, eppure tra loro strettamente interconnessi – si sviluppa una lotta senza esclusione di colpi, di cui non voglio qui spoilerare nulla, perché davvero vale la pena godersi ogni attentato, ogni inseguimento, ogni stratagemma ideato per sfuggire agli avversari.
Il libro si legge su almeno due livelli:
– uno “superficiale”, ludico/di intrattenimento, la cui cifra caratteristica è l’azione (nello specifico la caccia ai nuovi protagonisti della finanza e dell’industria da parte della setta che domina il mondo e che non vuole essere spodestata). Il tema di questo livello è quello dei poteri emergenti che minacciano quelli consolidati. Un tema molto sfruttato che però nel libro è godibilissimo grazie ad una scrittura fluida e ben dosata;
– un livello più profondo, di introspezione e di riflessione generale sul mondo che ci circonda: qual è il meccanismo che rende possibili l’inganno, l’abuso sul prossimo, la prevaricazione? Perché il genere umano deve sottostare alle barbarie della guerra, della miseria, del sopruso dei “forti” sui “deboli”?
La risposta a questa domanda è tanto semplice quanto sfaccettata, pur nella sua banalità: la menzogna. La menzogna permette agli esseri umani di raggiungere vette di abiezione inimmaginabili, perché fa da schermo a tutte le azioni contrarie all’etica, alla morale, finanche al buon senso. Senza la menzogna non sarebbe possibile per l’essere umano contravvenire alle regole sociali e continuare a far parte della società.
E cosa può esserci di meglio della telepatia per estirpare in modo definitivo questo male dal mondo? La condivisione dei pensieri implica automaticamente il non poter mentire, per definizione. Aspetti davvero interessante, e degni di essere sviluppati in qualche sequel, che già si preannuncia, invero, nell’ultima pagina del libro.
L’autore riesce a coniugare l’action thriller con una riflessione filosofica profonda e primordiale, di particolare attualità nel nostro mondo dominato da figure immanenti che ci dicono cosa fare, quando, come e dove, perché “ce lo dice la scienza” o “l’ha detto la televisione”.
Segnalo anche altre due sotto-tracce del libro che mi hanno intrigato non poco.
La prima consiste nelle sessioni di addestramento telepatico dei protagonisti. Una descrizione minuziosa delle tecniche di sviluppo della capacità di leggere il pensiero, tanto dettagliata da suonare verosimile, che sembra presa di peso da qualche manuale pratico per telepati…
La seconda riguarda l’autore del libro, che viene descritto come lo pseudonimo di un gruppo di scrittori americano, il cui nome (Michael J. Spade) è davvero particolare, specie quando si arriva alla parte finale del libro, che ha un piccolo cadeau da regalare ai lettori più attenti ai piccoli ma significativi dettagli della narrazione.
Per finire sottolineo un aspetto contenutistico: La Compagnia – Telepati sotto attacco è una storia che coinvolge tanti personaggi diversi, tutti attivi negli stessi momenti. Mentre la maggior parte dei libri classificabili come “thriller” o “fantascienza” si concentrano su pochi, ben definiti personaggi e sulle loro vicende, qui abbiamo almeno una dozzina di profili che concorrono attivamente allo svolgersi delle vicende. Su tutti ne spiccano quattro, due positivi e due negativi, che però sono chiaramente coinvolti in azioni corali, ad esemplificare che senza il gruppo non esiste leader, alla faccia dell’ideologia vuotamente individualistica che ci viene quotidianamente inculcata dai modelli culturali imperanti.
Insomma, un libro che vale la pena leggere e rileggere più volte.
Trieste, 18 ottobre 2022
Elisabetta Errante