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LA MUSICA E IL CANTO DEGLI ITTITI PER LA PRIMA VOLTA RAPPRESENTATI ATTRAVERSO UN PROGETTO DELL’UNIVERSITA’ DI ROMA LA SAPIENZA,   IN COLLABORAZIONE CON L’UFFICIO CULTURA E INFORMAZIONI  DELL’AMBASCIATA DI TÜRKIYE

 

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Roma, – Si è svolta presso il Nuovo Teatro Ateneo della Sapienza la presentazione de “ ‘eḫu išḫamai’ ‘canta!’ La Storia insegnata attraverso il canto. Proposta di metodo alternativo per l’insegnamento e la divulgazione della Storia delle Antiche Cività” ideata e curata dalla Prof.ssa Rita Francia della Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Scienze delle Antichità, docente di Anatolistica-Ittitologia e dal Dott. Matteo Vigo, ricercatore presso Sapienza e docente di Ittitologia presso l’Università di Pisa.

 

Il progetto, finanziato dai fondi del Bando SEED PNR (Programma Nazionale per la Ricerca) e con la collaborazione dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Türkiye a Roma, ha l’obiettivo didattico-culturale di proporre un modello alternativo e innovativo per comunicare la storia e la cultura della civiltà ittita; attraverso la conoscenza delle sue molteplici sfaccettature, quali, ad esempio, la lingua, la musica e gli strumenti musicali. Il progetto si propone anche un intento civico, promuovendo la formazione dei nuovi cittadini attraverso la conoscenza e la consapevolezza del passato.

 

La Professoressa Francia, promotrice del progetto, ha spiegato come la civiltà ittita possa rappresentare un modello tra le civiltà antiche per le sue caratteristiche di multiculturalità ed inclusione, così attuali nella nostra epoca. Gli Ittiti infatti sono stati un modello di apertura culturale, basti pensare ai Mille dei di Hatti, alle molteplici lingue documentate nei loro testi, indo-europee e non (ittita, accadico, sumerico, hurrita, luvio, palaico, hattico), scritti su tavolette d’argilla in cuneiforme .

 

Durante l’evento è stato poi raccontato agli studenti la storia del trattato di pace che fece seguito alla battaglia di Qadesh, momento apicale dello scontro  tra il regno di Ḫatti e l’Egitto, stipulato nel 1259 a.C. tra il re ittita Ḫattušili III e il faraone Ramesses II. Il trattato stabilì la pace tra le due super potenze del tempo che si erano scontrate a Qadesh nel 1275 e che per 16 anni non avevano più avuto rapporti diplomatici. Questo, ritenuto il primo trattato di pace internazionale della storia, rappresenta uno dei più importanti documenti di politica internazionale e diplomazia dell’antichità e per questo una sua copia è esposta nel Palazzo delle Nazioni Unite a New York.

 

Con i saluti e i ringraziamenti della Magnifica Rettrice Antonella Polimeni alle autorità presenti, ai docenti, agli studenti universitari e ad alcune classi di prestigiosi licei romani si è aperta la rappresentazione teatrale egregiamente condotta dalla Prof. Rita Francia che ha innanzitutto fatto alcuni cenni all’interessante storia degli Ittiti, per passare poi ad illustrare i vari momenti della rappresentazione stessa.

 

Protagonisti dell’evento sono stati il Maestro pianista e compositore Ahmet Sait Karabulut, il primo soprano Burcu Bükem Kuru, entrambi artisti afferenti al  Teatro Statale di Antalya (Türkiye), e il sig. Francesco Landucci, ideatore del progetto Archeologia Sonora, a cui si deve la mirabile ricostruzione degli strumenti antichi, suonati qui per la prima volta, per  riprodurre le sonorità dell’epoca.

Nel corso dell’evento è stato inoltre presentato un fumetto narrante il Mito di Telipinu realizzato per l’occasione dalla fumettista Susanna Mariani e dallo sceneggiatore Simone Troja, il tutto sotto la  supervisione scientifica della Professoressa Rita Francia e del Dottor Matteo Vigo, promotori dell’intero progetto. 

Il teatro, gremito di un pubblico giovane e attento, ha saputo apprezzare l’originalità e la peculiarità dei suoni e di un canto mai riprodotti precedentemente, Uno spettacolo/lezione che ha trasmesso i principi universali di arricchimento culturale, tolleranza e integrazione nell’incontro tra culture diverse.

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