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O CEREBRUM MIRUM!

Mirum l’umano cerebrum, sorprende, purtroppo non sempre in positivo, dato che volge le sue potenzialità perlopiù a realizzazioni che eufemisticamente diciamo non benefiche.  Per fermarci solo al nostro tempo, basta riflettere su quel che si vive nei vari continenti: diseguaglianze e crudeltà nonostante i bei discorsi, qua e là focolai d’odio, sfociano in guerre, producono morte e distruzione coi terribili bombardamenti sulle città dei belligeranti. Come accade in Ucraina e ora pure in terra russa. La pace? Tutti sembrano volerla, manca, però un fattivo impegno per essa: altalenante Putin, e per il Presidente ucraino solo la morte dello Zar può porre fine alla guerra, pertanto chiede ancora armi. E non appaiono fortemente spinti alla risoluzione neppure gli Usa, pur mostrando una certa stanchezza negli aiuti, altrettanto la Cina che, incerta sul quid di convenienza, non si è implicata, ma ha promesso a Putin un incontro, e poi la stessa Turchia che ama apparire foriera di trattative, e inoltre quanti fanno sentire la loro voce.                                                                                              La Ue, che segue la linea statunitense di aiuti all’Ucraina, è ora immessa in problemi di corruzione, così la morale di quanti si fanno paladini di diseredati, oppressi, emarginati e poveri, se ne va, come suol dirsi, a gambe all’aria, dato che a prevalere è sempre quell’ amor pecuniae, da cui sono presi anche coloro che si propongono come difensori della giustizia sociale, di qualsivoglia colore essi siano.                                                                                                          Biden e Xi, al momento leader del mondo, nei summit si stringono la mano, ma Washington è attenta a porre freni ai piani della Cina, volti a proseguire la gestione globale del tecnologico, pur avendo all’interno problemi dovuti anche alle restrizioni da Covid che hanno prodotto altre implicazioni, e all’esterno l’annosa questione di Taiwan. Come del resto gli Usa, problemi anch’essi: in patria gli anglos sempre più divisi e addolorati di non avere più il ruolo princeps, per di più con la minaccia di essere superati dai latinos in crescita, inoltre fuori, dopo tanta espansione del sistema americano, sembra questo ridimensionarsi. Consolazione: per fortuna ad attenderli c’è il cosmo!                                              Intanto il mondo islamico, da una parte affarista e dall’altra fondamentalista o entrambe le cose insieme, continua a reprimere con ferocia ogni manifestazione di protesta contro il diktat di imposizioni delimitanti al massimo la libertà di pensiero, i diritti della donna.                                                                     Un mondo, anche quello del XXI secolo, che gli esseri umani rendono pessimo per sopraffazione e brama di dominio, per fondamentalismi, per Pecunia innalzata a divinità, e si spera di non dover aggiungere la dissennatezza dell’uso del nucleare. Perdite massime, si tornerebbe, come ipotizzava Einstein, ad ammazzarsi poi con la clava. Comunque non avverrebbe con l’uso di armi nucleari la scomparsa totale dell’essere umano, la sua fine potrebbe essere legata ad altro.                                                                                                                                     C’è da qualche tempo un nuovo problema all’attenzione, con termine medico è l’oligosperma, vale a dire un numero di spermatozoi inferiore a quello normale che nella media si attesta sui 15 milioni per millimetro di sperma, quello fissato è, invece, di circa 20 milioni. E’ una situazione presente su tutto il pianeta, però di più nel mondo occidentale per stili di vita che contribuiscono maggiormente alla sottrazione: negli italiani, a esempio, gli spermatozoi sono in calo del 50%. Se il fenomeno dovesse in ogni area geografica continuare potenziandosi, sarebbe esso a portare all’estinzione del genere umano. La scienza sta intanto già pensando a porre riparo.                                                                                                                        Il cerebrum umano è, però, per buona sorte mirum pure in positivo, nel senso che ci sorprende per quanto riesce a intuire, elaborare e portare avanti venendo pertanto incontro alle necessità degli esseri umani. Così, fra tante difficili situazioni globali che suscitano preoccupazione, c’è poi qualche annuncio che rincuora, come quello di qualche giorno fa. Il beneficio non è certamente nell’immediato, potranno trascorrere decenni per approntare il tutto, ma non bisogna dimenticare l’antico adagio: Pianta l’albero per tuo nipote!                                                                                                               Al Lawrence Livermore National Laboratory del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti d’America, gestito dall’Università della California, è stata realizzata la fusione nucleare da cui può venir fuori energia pulita, illimitata, abbondante, molto di più di quella necessaria per innescarla, quindi poco costosa. A presentare il fruttuoso risultato scientifico Jennifer Granholm, Segretaria del Dipartimento Americano dell’Energia. Siffatto processo senza emissioni di carbonio è lo stesso che avviene nelle stelle e nel sole, vale a dire combinazione di due nuclei leggeri in un nucleo pesante. La fusione nucleare, subito definita il ‘Santo Grahal’ dell’energia, è a basso costo, potrà quindi ridimensionare l’export da Russia e dai Paesi del Golfo, avrà per giunta come effetto la riduzione dell’inquinamento e il freno al cambiamento climatico, sarà inoltre garanzia di sviluppo dei Paesi più poveri.                                                                                                                         Cerebrum! Sì, davvero portentosi gli oltre 100 miliardi di cellule che dimorano nel cranio in dinamismo di connessioni.

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Antonietta Benagiano

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