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Recentemente la Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha nominato Presidente della Commissione incaricata di studiare una campagna di comunicazione a favore della diffusione della musica classica presso il pubblico giovanile.

Stiamo parlando del Maestro Uto Ughi, e della sua vita incredibile, lunga da raccontare, interamente dedicata alla musica.

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Il grande violinista Uto Ughi con l’Orchestra “Uto Ughi and Friends” ha tenuto a Taranto, una originale lezione concerto per il pubblico del festival “Uto Ughi per i giovani” dalla “Santità sconosciuta”.

Il progetto di cui è ispiratore è stato realizzato dall’Associazione Arturo Toscanini di Savigliano (Cn) con la fondazione Ferrero e la direzione artistica di Natascia Chiarlo.

Più che essere una lezione concerto, che riguarderebbe dei musicologi, si è trattato di introdurre le esecuzioni con spiegazioni brevi che sono servite ad illustrare la musica eseguita.

È stata una scuola di ascolto, per il progetto venuto fuori da una grande passione per la musica e per l’educazione musicale. La musica classica parla un linguaggio universale e, quando diventa più accessibile, regala a tutti scoperte sorprendenti.

E si è voluto dare un aiuto per condurre ad un ascolto privo di pregiudizi, più consapevole e coinvolgente.

Il tutto nasce da una lacuna evidente della nostra scuola. L’educazione all’ascolto e, in particolare, all’ascolto della musica classica è spesso del tutto assente negli istituti secondari di II grado.

 

Questa assenza si riflette sulla formazione culturale degli studenti, sulla loro capacità di formarsi un’autonomia critica nell’ascolto della musica classica, sentita come infinitamente lontana, per linguaggio ed emozioni, dalla musica che più spesso ascoltano e amano.

 

L’obiettivo è quello di provare a convincere gli studenti del contrario, ma anche gli adulti che la sentono allo stesso modo. Facendo percepire loro le basi del linguaggio della musica classica, esplorandone i legami con le sensazioni e le emozioni del vivere quotidiano, che sono tanti e importanti, basta imparare a scoprirli, ascoltando, magari aiutati da un maestro che ti fa capire le connessioni.

 

Si vogliono avvicinare anche i più scettici alla musica classica, mettendo al centro la stessa partitura musicale, che prende voce e si racconta, parlando di sé, facendo capire le percezioni che hanno indotto il compositore ad utilizzare determinate note musicali da associare a particolari momenti e circostanze vissute.  A cosa ha visto e sentito, a dimostrare che la musica è viva, e così poter portare alla luce preziosi capolavori che rimarrebbero altrimenti inascoltati.

 

È un genere affascinante, quello della lezione concerto, che accomuna i vantaggi della lezione frontale con la freschezza dell’esecuzione dal vivo, che viene qui riletta e interpretata, per arrivare ad una soluzione teatrale originale.

Uto Ughi, tra i maggiori violinisti del nostro tempo, è protagonista per il secondo anno consecutivo del Festival Nazionale che porta il suo nome “Uto Ughi per i giovani” con partenza dal Piemonte – precisamente dalla città di Alba – e tappe previste in tutta Italia.

Il 15 e 16 dicembre è toccato alla città di Taranto e al Teatro Orfeo, ospitarlo, col sostegno di ENI rappresentato dal direttore Michelangelo Di Luozzo (per le tappe piemontesi, col sostegno della Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero), invitato a salire sul palco da Natascia Chiarlo nella presentazione del concerto. Successivamente in primavera sarà la volta di Venezia.

Il programma musicale è iniziato la mattina del 15 dicembre, con “Prove a porte aperte: dialoghi con la musica, suoni e parole”, dedicate e riservate agli studenti delle scuole. Il 16 dicembre, il maestro Ughi ha tenuto una masterclass di alto perfezionamento musicale destinata agli studenti del Conservatorio Paisiello.

 

La sera del 15 dicembre, al Teatro Orfeo, il Maestro Uto Ughi, con la sua orchestra, ha eseguito le Quattro stagioni di Antonio Vivaldi, come lezione concerto.

 

Il Maestro ha letto e commentato i sonetti originali vivaldiani, prima di eseguire le singole stagioni per intero, spezzettandoli ed eseguendo le note corrispondenti, affinché si cogliessero di più le associazioni tra le note eseguite e quello che il compositore ha voluto esprimere.

 

Inoltre si è potuto seguire il testo sul programma di sala per una maggiore e affascinante comprensione puntuale dell’opera. Così il Maestro ha restituito al testo tutta la sua poeticità, facendo apprezzare la musicalità dei versi e quella delle note del suo violino Guarneri del Gesù del 1744.

 

Si è colta l’esaltazione della vita rappresentata simbolicamente da Vivaldi, che in quest’opera mostra la bellezza di ogni suo momento, inserendola nell’armonia del ciclo del tempo.

 

L’ascolto è durato più del dovuto, ma è stato soave e gioioso, tant’è che il pubblico ha chiesto il bis, concludendo lo spettacolo con una standing ovation finale, meravigliando piacevolmente il Maestro Ughi che ha esclamato incredulo: “Le stagioni sono molto lunghe poi io le ho allungate con le spiegazioni, non credo che voi vogliate il bis? Di Vivaldi ne avete sentito per un’ora e mezza”.

 

Alla fine si è compreso come quest’opera ha portato la genialità italiana nella musica, rendendola famosa in tutto il mondo e di come siano utili e piacevoli queste lezioni concerto, soprattutto se tenute da un grande Maestro, come Uto Ughi.

Vito Piepoli

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