Il conflitto in Ucraina, ha diviso un popolo, ha diviso delle famiglie, ha diviso dei cristiani.
In Ucraina esoste di fatto una chiesa ortodossa nazionale ucraina, attualmente controllata dal governo di Zelensky, nata con un “concilio di riunificazione” tra il Patriarcato di Kiev e la Chiesa Ortodossa Autocefala Ucraina e con l’autorizzazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli.
Accanto è sopravvissuta la Chiesa Ortodossa Ucraina autonoma dal Patriarcato di Mosca. Quest’ultima chiesa è guidata da un santo Metropolita, un sacerdote che apprezza il silenzio, non è mediatico , quando si reca sul Monte Athos serve i confratelli come l’ultimo dei monaci.
Eppure, questo santo sacerdote, ha elevato nella crisi russo/ucraina il suo più alto “grido di dolore” . Nel 2022 ha definito l’arrivo dell’esercito russo in ‘Ucraina un “disastro”, dichiarando che “i popoli russo e ucraino provengono dalla fonte battesimale del Dnepr e una guerra tra loro è una ripetizione del peccato di Caino che uccise il suo stesso fratello per invidia. Una tale guerra non può essere giustificata né da Dio né dal popolo”.
“La Chiesa ortodossa ucraina – ha detto – è la Chiesa del popolo ucraino. Unisce i credenti dell’est e dell’ovest, del nord e del sud del nostro Paese. È composto da persone di diverse nazionalità e diverse convinzioni politiche. Ma siamo tutti uno in Cristo. Per più di 1000 anni di storia, la nostra Chiesa è sempre stata e rimane con il suo popolo”.
Queste ragioni, mi hanno spinto a dare voce, a chi non ha voce. Ovvero il Metropolita Onofrio, e la chiesa ortodossa ucraina, che sotto la sua guida tenta di mantenere viva la Voce del dialogo e della vera fede ortodossa ucraina.
E’ una chiesa perseguitata, le autorità di Kiev hanno compiuto delle incursioni nei santi monasteri , il parlamento vuole metterla fuori legge. Con questo blog. diiamo voce a chi non ha voce
https://chiesaortodossaucraina.blogspot.com/
Marco Baratto