“Gelicidio”
Le revisioni del tempo di Eugenio Rodondi
nel nuovo disco feat. Paolo Benvegnù e Gigi Giancursi
in uscita giovedì 19 gennaio 2023
Dewrec/Artist First
Il 28 e 29 gennaio il concerto spettacolo a Casa Fools – Teatro Vanchiglia, Torino
Gelicidio disponibile su tutte le piattaforme dal 19/1
Esce giovedì 19 gennaio 2023 “Gelicidio”, il nuovo disco del cantautore torinese Eugenio Rodondi, prodotto da Francesco Moroni Spidalieri, realizzato per Dewrec e distribuito da Artist First. Sabato 28 (ore 19:30 o 21:30) e domenica 29 gennaio 2023 (ore 18:30 o 20:00) il Circolo Arci “Casa Fools – Teatro Vanchiglia” in via Bava 39 a Torino, ospiterà Rodondi e i suoi musicisti nel concerto spettacolo “Dopo Tempesta”, lancio pubblico del nuovo disco. Per partecipare è necessaria la tessera Arci, e versare un contributo di 10 euro, ridotto a 8 euro per i nuovi soci.
Il gelicidio è un fenomeno meteorologico per cui le gocce di pioggia si congelano rapidamente a contatto con gli alberi e il suolo.
“Gelicidio”, quarto capitolo del percorso artistico di Eugenio Rodondi, cantautore che opera anche nella Salute Mentale come Terapista della Riabilitazione Psichiatrica. È un disco marcato dall’elemento psicologico e dall’imponderabile succedersi degli eventi che incrociano la vita. Non riusciamo a controllare quando stare bene o male, quando essere felici o meno, quando sentirci dilaniati dal dolore causato da un lutto o quando innamorarci. Così come non possiamo sapere se la settimana in cui saremo al mare pioverà o splenderà il sole. Fenomeni psicologici e fenomeni fisici e meteorologici si intersecano in questo lavoro di Rodondi come vasi comunicanti.
“Gelicidio” è un disco che mette in dubbio le già fragili certezze che ognuno di noi pensa di “apparecchiare” per il suo quotidiano. Tendiamo a misurare ogni cosa, dai passi che facciamo durante il giorno alla temperatura interna di cottura dell’arrosto, ai chilometri che ci rimangono prima di finire la benzina. Illusioni che ci consentono di stare al sicuro, che ci schermano (forse) dalle frustrazioni. Ma esse s’insinuano inevitabilmente nelle nostre vite. Con il nuovo disco Eugenio Rodondi prova a dare nome e voce a tali frustrazioni utilizzando un linguaggio meteorologico, facendo i conti con esse, perché evitarle è semplicemente impossibile.
Nel tempo della performance obbligatoria, dell’ostentazione dei muscoli, della quantificazione del proprio valore attraverso i clic e le visualizzazioni, Rodondi sceglie di “rallentare”, di investire nell’introspezione e nell’osservazione puntuale dell’angolo di mondo in cui vive. E la fragilità diventa valore aggiunto di una cifra stilistica e di una voce chiara e determinata.
Eugenio Rodondi sceglie di rimettersi in strada senza clamori e megafoni, vestendo un impermeabile giallo, per scandagliare l’andamento emotivo e psicologico del mondo che lo circonda. Non prevede futuri scintillanti e luminosi ma tende a fare passi più piccoli e riflessivi, osserva l’umanità e propone le sue revisioni del tempo.
Il disco è stato preceduto, nel 2022, dall’uscita di alcuni “singoli” che hanno marcato il sentiero emotivo e riflessivo che porta a “Gelicidio”: “Tatuaggio” (cantato da Rossana De Pace) e “Uragano” (voce di Bianca Lombardo) a maggio: due brani sul ripensamento della figura dell’artista. “Terremoto” canzone realizzata a giugno con la partecipazione straordinaria di Paolo Benvegnù sul tema intimo e politico dell’aborto. A ottobre è stato pubblicato “Lame”, featuring Gigi Giancursi (ex Perturbazione) brano nel quale Rodondi fa i conti con la legittimità della propria arte e con la necessità di cantare un mondo minimo.
La quiete affidata al tempo che fa il suo del “Dopo tempesta”, l’istinto di mettersi al riparo durante un “Temporale” senza rinunciare a vivere; la tragedia, che sembra non avere soluzioni e antidoti, della violenza sulle donne in “Salvatemi”; il “Vento forte” che attraversa crepe e fessure della nostra vita; una vita che spesso vogliamo credere essere solida e inattaccabile: “Gelicidio” è un disco programmatico, che riflette sul tempo presente con coraggio e pazienza, lucidità e sano disincanto.
“In tutti questi anni ho sempre scritto e composto i brani in solitudine ma ho spesso affidato la produzione artistica a terzi.” – rivela Eugenio Rodondi –. “In questo disco è la prima volta che collaboro alla composizione delle canzoni. Con Francesco Moroni Spidalieri non c’è stato solamente un intervento di produzione, ma di vera e propria scrittura. Lui più per la parte musicale, io più per quella testuale. Un disco a quattro mani è stato possibile solo con Francesco, perché abbiamo la stessa visione del mondo, un carattere simile, ma arriviamo da ascolti diversi. E questo ci ha permesso di influenzarci reciprocamente su forme che nessuno dei due avrebbe mai intrapreso singolarmente, ma solo collaborando.”
BIOGRAFIA
Eugenio Rodondi nasce a Torino nel 1988. È terapista della riabilitazione psichiatrica e cantautore. La canzone d’autore è iscritta nelle corde di Eugenio sin da bambino, passione che cresce con gli ascolti e le scoperte discografiche.
Nel 2012 pubblica il primo disco, “Labirinto”, registrato da Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele (Perturbazione).
Nel 2013 Eugenio entra in contatto con Phonarchia Dischi e con il produttore Nicola Baronti, con il quale realizza “Ocra” (2015, Phonarchia Dischi/Audioglobe/Libellula Music) accolto con entusiasmo dal circuito indipendente italiano e accompagnato da più di 40 date in tutta Italia; e “D’un Tratto” (2017, Phonarchia Dischi/Dewrec/Sollevante Press/Amaròt).
Nel 2016 Eugenio Rodondi incrocia sulla sua strada la casa di produzione Dewrec e approda alla fase finale del “Premio De Andrè”.
Nel 2018, con la tournée #Tuseguimichiomiperdo, Rodondi si racconta con grande sincerità segnalandosi come uno degli autori più interessanti della nuova generazione torinese di cantautori.
A maggio 2022, in collaborazione con Francesco Moroni Spidalieri, torna a raccontarsi attraverso un nuovo progetto discografico fatto di brani/fotogrammi di taglio decisamente intimo, laterale, fuori fuoco rispetto all’assordante circo dei social media e della performance a tutti i costi. Pubblica due brani che ruotano intorno al ripensamento della figura dell’artista e ne affida l’interpretazione a due bellissime voci femminili: “Tatuaggio”, cantato da Rossana De Pace, e “Uragano”, voce di Bianca Lombardo.
A giugno esce “Terremoto”, canzone realizzata con la partecipazione straordinaria di Paolo Benvegnù sul tema intimo e politico dell’aborto.
Il 6 ottobre 2022 esce “Lame”, nuovo capitolo di un progetto artistico, quello di Eugenio Rodondi, che fa i conti con la legittimità della propria arte e con la necessità di cantare un mondo minimo, un universo discreto ma non per questo meno interessante e appassionante.
Il 19 gennaio 2023 esce “Gelicidio” (Dewrec/Artist First), quarto capitolo discografico di Rodondi.
DEWREC
Casa di Produzione/Associazione Culturale di Torino. Live, Video, Grafica, Rivoluzione.
Dewrec è un collettivo di produzione e fruizione di arte e cultura, in particolar modo di musica. È un’associazione di promozione sociale dal 2017. Gestisce uno studio di registrazione, il manangement di alcuni musicisti locali, cura, con altre realtà, la direzione artistica di Magazzino sul Po, dal 2018 è co-organizzatrice del Festival Jazz Is Dead.
Dewrec è una comunità orientata al cambiamento della società, che porta avanti le sue attività con un’attenzione ai percorsi inclusivi, e non alle logiche del profitto e del successo. Dewrec è una casa, una bottega, che accoglie e sostiene i progetti e le idee delle sue inquiline e dei suoi inquilini, che sono le socie e i soci. Per questo ci piace chiamarci casa di produzione e rivoluzione.
Dewrec è un’associazione aperta e orizzontale basata sullo scambio di capacità e tempo, umori, liquidi, bisogni, risorse. Dewrec è un’improvvisazione di gruppo. “Dew” come la rugiada, “rec” come il tasto: la natura e la tecnologia, l’opera d’arte e la modalità attraverso la quale ne si organizza la fruizione.