Serata magica all’Augusteo di Napoli per il musical “Sette spose per sette fratelli”. con Diana Del Bufalo e Baz. Il teatro è vita.
Un teatro gremito come non mai, spettatori che seguono il ritmo della musica applaudendo freneticamente, attori che si muovono al di fuori del palcoscenico rompendo “la quarta parete”. Una serata da non dimenticare. Eppure, probabilmente non molti credevano possibile il successo, perché “Sette Spose per Sette Fratelli” avrebbe potuto risultare una pessima scelta produttiva, trattandosi di un musical che si poteva considerare obsoleto: L’originale filmico aveva come regista: Stanley Donen, ed era del 1954.
Evidentemente non è stato così, forse a merito di una profonda riscrittura, scelte registiche molto forti e la qualità degli artisti che hanno dato il meglio di se stessi sul palcoscenico.
In ogni caso, dal 20 al 29 gennaio 2023 al Teatro Augusteo di Napoli, chi ha avuto la fortuna di esserci, ha potuto vedere una trasposizione del film nel musical “Sette spose per sette fratelli” con Diana Del Bufalo e Baz per la regia e coreografia di Luciano Canniti e con la direzione musicale di Beppe Vessicchio che sarà felicemente ricordata.
La nuova edizione ispirata al celebre film di Hollywood ha presentato sulle scene dell’Augusteo ben ventidue interpreti con un grande allestimento cinematografico per la regia di Cannito, che si è orientato verso belle ambientazioni sullo stile dei western firmati da Quentin Tarantino. Si è prospettato un particolare taglio cinematografico, visto che i titoli di testa sono stati proiettati a sipario ancora chiuso. Grande successo anche per i due protagonisti dello show Diana Del Bufalo e Marco Bazzoni (in arte BAZ), attori, cantanti e conduttori televisivi, attorniati da bravissimi danzatori, cantanti ed attori che si presentano sul palco attraverso i numeri di danza, non sfigurando rispetto a quelli originali del film, quali la sequenza acrobatica del ballo alla festa. Diana è “figlia d’arte”, poiché la madre è Ornella Pratesi, soprano lirico. Marco Bazzoni lo ricordiamo anche come conduttore su RDS, da settembre 2018, di “Tutti pazzi per RDS”.
Questa edizione di “7 Spose per 7 Fratelli”, con uno sguardo ai personaggi ed alle ambientazioni del mondo ironico dei western di Quentin Tarantino si è avvalsa delle scenografie di Italo Grassi, semplici, ma in grado di suscitare la sensazione nel pubblico del modificarsi di uno scenario di tipo western, anche con l’ausilio delle luci di Alessandro Caso e i costumi di Silvia Aymonino. Il tutto con l’evidente intenzione di restare vicini ai canoni estetici e spettacolari di Broadway e di West End. Proibito assolutamente di filmare parti dello spettacolo, quindi, seppure desiderosi di farlo, i presenti in sala hanno dovuto mettere da parte i cellulari. La storia: “Siamo nell’Oregon del 1850, in una fattoria tra le montagne vivono i sette fratelli Pontipee, che sono stati chiamati dai genitori, in ordine alfabetico, Adamo, Beniamino, Caleb, Daniele, Efraim, Filidoro e Gedeone. Adamo il fratello maggiore, si rende conto che è arrivata l’ora di trovarsi una moglie che si occupi della casa e della cucina.
Un giorno si reca in città per vendere pelli e conosce Milly, la cameriera della locanda del villaggio. Tra i due scocca il colpo di fulmine. Adamo e Milly si sposano, benché le amiche di lei cerchino di dissuaderla e partono per la fattoria.
Arrivati a casa Pontipee, Milly ha una sgradita sorpresa, scopre che dovrà prendersi cura non solo del marito, ma anche dei suoi fratelli, sei rozzi montanari rissosi e refrattari all’igiene personale e alle buone maniere. Dopo una certa fatica iniziale, Milly comincia a mettere in riga i sei ragazzi e vedendoli migliorare grazie alle sue cure, comincia nascostamente a concepire l’idea di unire i sei cognati con le sue amiche del paese.
L’occasione favorevole si presenta nel corso di una festa annuale in cui durante il ballo i sei fratelli Pontipee, puliti e ben vestiti, danno prova della loro abilità nella danza alle amiche di Milly. Chiaramente nel corso della ricorrenza nasceranno in breve contrasti tra le squadre dei cittadini (nel recital vestiti di scuro, allo scopo di differenziarli dai fratelli) e dei montanari, per cui ben presto si scatena una violenta rissa (resa egregiamente con il ballo e il mimo). Milly avrebbe voluto che fratelli Pontipee sin astenessero dal combattere, tuttavia i cittadini, gelosi per il successo ottenuto da questi estranei con le ragazze, riescono a provocarli talmente che i boscaioli cedono.
A seguito di ciò ai fratelli Pontipee non resta che tornare sconsolati alla loro fattoria e Milly in breve scopre che i sei ragazzi si sono innamorati delle sue amiche. Essendo a conoscenza del fatto che i genitori delle ragazze non acconsentiranno mai alle nozze, questi organizzano un rapimento, seguendo l’esempio della storia dei romani con il ratto delle sabine. Con rapide simulazioni anche fuori della scena, i rapimenti avvengono e una valanga impedisce ai parenti di raggiungere le rapite, così passa l’inverno. Quando padri, fratelli ed ex fidanzati le raggiungono a primavera, le ragazze ormai sono a loro volta innamorate. Non resta così che un matrimonio generale”.
Nel corso dello spettacolo il pubblico napoletano, sempre capace di partecipazione emotiva, quando soddisfatto, ha partecipato in silenzio, laddove occorreva e calorosamente con applausi ad ogni conclusione di scena. Per gli amanti del bel canto sono apparsi molto particolari alcuni duetti (brani musicali per due voci soliste). Sulla scena, difatti, alcuni artisti hanno realizzato interpretazioni vocali a due, cantando alternandosi o insieme con effetti molto professionali sotto il profilo canoro e non sono mancati i cori senza sbavature.
Nell’insieme una rilettura decisamente ben fatta di uno dei musical più irresistibili della storia del cinema .
Bianca Fasano