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CBM Italia costruisce in Sud Sudan

il primo reparto oculistico pediatrico

 

Il nuovo nucleo nasce all’interno del BEC,

il primo centro oculistico del Paese a Juba avviato nel 2015 da CBM.

Il progetto nel complesso prevede in 3 anni di curare oltre 90mila pazienti.

  

Juba, 8 febbraio 2023 – Hanno preso il via i lavori per la realizzazione del primo reparto oculistico pediatrico del Sud Sudan, Stato nel centro-est dell’Africa tra i più poveri al mondo e stremato da anni di guerra civile.

The Bright Sight  letteralmente “vista luminosa”  è il nome del progetto di cooperazione che vede come capofila CBM Italia, in collaborazione con le ONG Medici con l’Africa CUAMM e CORDAID, con il sostegno dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e la partecipazione del Ministero della Salute sud sudanese.

Finora il destino dei bambini sud sudanesi con necessità di cure oculistiche è stato di essere destinati a lontani ospedali di Stati confinanti o diventare ciechi per sempre. Con il nuovo progetto, rivolto in particolare alle categorie più fragili della popolazione e alle persone con disabilità, si prevede in 3 anni di costruire l’edificio  presso il Buluk Eye Center (BEC), il primo centro oculistico del Paese, avviato nel 2015 a Juba da CBM –, acquistare arredi e attrezzature e inoltre formare il personale medico-sanitario e realizzare cliniche oculistiche mobili.  

Tra gli obiettivi del progetto, anche il rafforzamento nelle comunità più vulnerabili di pratiche di prevenzione alle Malattie Tropicali Neglette (malattie infettive che colpiscono chi vive in condizioni di povertà, come il tracoma e la oncocercosi), il rafforzamento dei servizi sanitari di prossimità con la diffusione capillare sul territorio di servizi oculistici inclusivi e accessibili, la cura di patologie complesse e le attività di riabilitazione.

Nel complesso, il progetto ha l’obiettivo nei 3 anni di curare oltre 90mila pazienti.

 

“Portare cure di qualità per migliorare la vita di migliaia di persone: è per questo che siamo qui oggi, perché tutti noi insieme possiamo rendere concreto questo sogno” il commento di Massimo Maggio, direttore di CBM Italia“Abbiamo iniziato a lavorare in Sud Sudan 20 anni fa, sempre in collaborazione con il Ministero della Salute, con l’obiettivo di rafforzare i servizi oculistici nel Paese, e da allora non ci siamo mai fermati. Crediamo infatti che la salute della vista sia un diritto di tutti, e in particolare dei bambini: a loro è dedicato questo nuovo centro, perché sono loro il futuro”.

 

CBM è stata la prima organizzazione a portare cure oculistiche in Sud Sudan. Il primo progetto risale al 2003, dedicato alla cura della oncocercosi (malattia negletta detta anche cecità fluviale). Dal 2008 al 2014 CBM ha avviato un programma di formazione specialistica per il personale medico e sanitario del Paese. Il 2015 segna il passo più importante: l’apertura del primo centro oculistico del Sud Sudan, il Buluk Eye Centre (BEC), che da allora contribuisce a ridurre la cecità evitabile nello Stato di Jubek (uno dei dieci Stati che compongono il Sud Sudan che ha come capitale Juba, anche capitale centrale del Paese) fornendo servizi oculistici funzionanti e di qualità, sia presso il BEC sia nelle scuole e nei campi sfollati.

Progetti accomunati da un’unica visione: offrire servizi di salute della vista integrati nel Sistema Sanitario nazionale, inclusivi (accessibili a tutti, in particolare ai più fragili) e comprehensive (con una presa in carico completa dei pazienti: dalla prevenzione alle cure fino alla riabilitazione).

 

La dichiarazione del Dr. Malek, Director General al Ministero della Salute Nazionale della Repubblica del Sud Sudan, presente alla cerimonia di avvio ai lavori: “Il nome Buluk Eye Center risuona in tutto il Paese. Con l’ampliamento della copertura dei servizi oculistici e l’inserimento di nuove specializzazioni, come la retinopatia diabetica e l’oculistica pediatrica, non dovremo più andare in Uganda, Kenya, Sudan o altri Paesi. La popolazione sud sudanese verrà curata nel proprio Paese”.

 

Alcuni dati che descrivono la povertà estrema del Sud Sudan: 4 persone su 5 vivono sotto la soglia della povertà; solo il 35% della popolazione ha accesso all’acqua potabile; 2,4 milioni di bambini sono esclusi dall’educazione di base (fonte: Humanitarian Needs Overview 2021 “; UNOCHA and Humanitarian Country Team; January 2021).

La prevalenza delle malattie visive in Sud Sudan è alta, eppure l’80% dei casi di disabilità visiva è prevenibile. Se non diagnosticate e trattate, le patologie più gravi possono portare alla cecità, contribuendo ad alimentare quel circolo vizioso che lega povertà e disabilità. Le principali cause di cecità sono dovute a malattie non diagnosticate e non trattate come la cataratta e le malattie tropicali trascurate come il tracoma e l’oncocercosi. Altre patologie presenti sono il glaucoma, gli errori refrattivi, la cecità infantile.

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Il nuovo nucleo nasce all’interno del BEC,

il primo centro oculistico del Paese a Juba avviato nel 2015 da CBM.

Il progetto nel complesso prevede in 3 anni di curare oltre 90mila pazienti.

  

Juba, 8 febbraio 2023 – Hanno preso il via i lavori per la realizzazione del primo reparto oculistico pediatrico del Sud Sudan, Stato nel centro-est dell’Africa tra i più poveri al mondo e stremato da anni di guerra civile.

The Bright Sight  letteralmente “vista luminosa”  è il nome del progetto di cooperazione che vede come capofila CBM Italia, in collaborazione con le ONG Medici con l’Africa CUAMM e CORDAID, con il sostegno dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e la partecipazione del Ministero della Salute sud sudanese.

 

Finora il destino dei bambini sud sudanesi con necessità di cure oculistiche è stato di essere destinati a lontani ospedali di Stati confinanti o diventare ciechi per sempre. Con il nuovo progetto, rivolto in particolare alle categorie più fragili della popolazione e alle persone con disabilità, si prevede in 3 anni di costruire l’edificio  presso il Buluk Eye Center (BEC), il primo centro oculistico del Paese, avviato nel 2015 a Juba da CBM –, acquistare arredi e attrezzature e inoltre formare il personale medico-sanitario e realizzare cliniche oculistiche mobili.  

Tra gli obiettivi del progetto, anche il rafforzamento nelle comunità più vulnerabili di pratiche di prevenzione alle Malattie Tropicali Neglette (malattie infettive che colpiscono chi vive in condizioni di povertà, come il tracoma e la oncocercosi), il rafforzamento dei servizi sanitari di prossimità con la diffusione capillare sul territorio di servizi oculistici inclusivi e accessibili, la cura di patologie complesse e le attività di riabilitazione.

Nel complesso, il progetto ha l’obiettivo nei 3 anni di curare oltre 90mila pazienti.

 

“Portare cure di qualità per migliorare la vita di migliaia di persone: è per questo che siamo qui oggi, perché tutti noi insieme possiamo rendere concreto questo sogno” il commento di Massimo Maggio, direttore di CBM Italia“Abbiamo iniziato a lavorare in Sud Sudan 20 anni fa, sempre in collaborazione con il Ministero della Salute, con l’obiettivo di rafforzare i servizi oculistici nel Paese, e da allora non ci siamo mai fermati. Crediamo infatti che la salute della vista sia un diritto di tutti, e in particolare dei bambini: a loro è dedicato questo nuovo centro, perché sono loro il futuro”.

 

CBM è stata la prima organizzazione a portare cure oculistiche in Sud Sudan. Il primo progetto risale al 2003, dedicato alla cura della oncocercosi (malattia negletta detta anche cecità fluviale). Dal 2008 al 2014 CBM ha avviato un programma di formazione specialistica per il personale medico e sanitario del Paese. Il 2015 segna il passo più importante: l’apertura del primo centro oculistico del Sud Sudan, il Buluk Eye Centre (BEC), che da allora contribuisce a ridurre la cecità evitabile nello Stato di Jubek (uno dei dieci Stati che compongono il Sud Sudan che ha come capitale Juba, anche capitale centrale del Paese) fornendo servizi oculistici funzionanti e di qualità, sia presso il BEC sia nelle scuole e nei campi sfollati.

Progetti accomunati da un’unica visione: offrire servizi di salute della vista integrati nel Sistema Sanitario nazionale, inclusivi (accessibili a tutti, in particolare ai più fragili) e comprehensive (con una presa in carico completa dei pazienti: dalla prevenzione alle cure fino alla riabilitazione).

 

La dichiarazione del Dr. Malek, Director General al Ministero della Salute Nazionale della Repubblica del Sud Sudan, presente alla cerimonia di avvio ai lavori: “Il nome Buluk Eye Center risuona in tutto il Paese. Con l’ampliamento della copertura dei servizi oculistici e l’inserimento di nuove specializzazioni, come la retinopatia diabetica e l’oculistica pediatrica, non dovremo più andare in Uganda, Kenya, Sudan o altri Paesi. La popolazione sud sudanese verrà curata nel proprio Paese”.

 

Alcuni dati che descrivono la povertà estrema del Sud Sudan: 4 persone su 5 vivono sotto la soglia della povertà; solo il 35% della popolazione ha accesso all’acqua potabile; 2,4 milioni di bambini sono esclusi dall’educazione di base (fonte: Humanitarian Needs Overview 2021 “; UNOCHA and Humanitarian Country Team; January 2021).

La prevalenza delle malattie visive in Sud Sudan è alta, eppure l’80% dei casi di disabilità visiva è prevenibile. Se non diagnosticate e trattate, le patologie più gravi possono portare alla cecità, contribuendo ad alimentare quel circolo vizioso che lega povertà e disabilità. Le principali cause di cecità sono dovute a malattie non diagnosticate e non trattate come la cataratta e le malattie tropicali trascurate come il tracoma e l’oncocercosi. Altre patologie presenti sono il glaucoma, gli errori refrattivi, la cecità infantile.

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