Advertisement

Un corso europeo su pace e diritti all’Università di Catanzaro

Advertisement

Nel ricco paniere dell’offerta formativa post laurea dell’Università Magna Graecia di Catanzaro (dottorati di ricerca, corsi di aggiornamento, master di I e II livello, corsi di perfezionamento) si aggiunge quest’anno il corso di alta formazione “Libertà religiosa, peace keeping e tutela giurisdizionale dei diritti umani”.

Ne abbiamo parlato con Domenico Bilotti, condirettore, nonché docente di Diritto Interculturale presso il corso stesso. Innanzitutto, di che trattasi?

“Il contenuto del corso è ben descritto nel titolo che abbiamo scelto e condiviso. La libertà religiosa, perché è archetipica dei diritti di libertà nel nostro sistema giuridico e perché la libertà di pensiero, coscienza e religione è legata alle altre da un profondo vincolo di solidarietà. Lo dimostra quello che succede oggi nel mondo: negarne una, significa impedire tutto il resto. Il peace keeping è invece la denominazione, a volte contraddittoria, che si è data a missioni internazionali che ricordano l’antico brocardo latino si vis pacem, para bellum. In realtà, c’è bisogno di parlare di pace in termini sostanziali, non finanziari o militari. Perché tutte le guerre che si combattono ancora nel mondo si è abbondantemente visto che ci riguardano nella vita di ogni giorno: sull’energia, sulle migrazioni, sulla mobilità internazionale, in altre parole sui diritti. E, da lì, la tutela giurisdizionale dei diritti umani, che è decisiva: se non posso difendere una mia libertà fondamentale che è attaccata, vuol dire che in realtà non ne dispongo”.

Quali sono i punti qualificanti di questo progetto?

“Abbiamo fatto convergere saperi di matrice diversa. Ci sono materie di contenuto tipicamente giudiziario, per i giovani avvocati o aspiranti tali, i laureati in giurisprudenza tutti, che abbiamo affidato alla competenza dei professionisti del ramo: si mettono in gioco a offrire il loro contributo di formazione a beneficio dei corsisti. Penso all’avvocato Francesco Iacopino, che si occuperà delle nuove frontiere del diritto penale associativo. Stiamo parlando troppo di nuovi rischi di terrorismo interno, dimenticandoci quasi completamente di quello che si può fare per prevenire il terrorismo internazionale. Iacopino metterà a frutto la sua esperienza col progetto Prophets della Commissione Europea. Penso all’avvocato Pallone, che darà una visione piena e non solo teoretica della deontologia e della professione, il cui ordinamento è peraltro materia obbligatoria agli esami di abilitazione. O a Placanica, che si occuperà di diritto minorile e matrimoniale, col quale abbiamo percorso la stessa strada nelle giornate sulla Sana Cooperatio, dedicate proprio a minori e famiglia, per operatori sociali e forensi, pubblici e privati, laici ed ecclesiastici”.

Quali altre materie giuridiche saranno ospitate nel corso?

“Molte altre, ma sempre nella prospettiva di farle comunicare, affinché possano essere debitamente rappresentate tutte le classi di laurea magistrale che costituiscono titolo per iscriversi al corso. La dottoressa Durante verificherà per noi l’avvenire della libertà di pensiero, coscienza e religione nella ennesima crisi di una globalizzazione sin qui vissuta solo come fatto di costume o avvicinamento economico. Il professore Mantineo, che dirige il corso, testimonierà dell’impegno umanitario risollevato, nel diritto concordatario e invero nel più largo profilo pubblico, da Papa Bergoglio. La professoressa Atzeni darà una lettura di sistema sui vincoli autoritari che premono dentro e fuori il progetto dell’Unione Europea, il che è peraltro tema di un suo recente e riuscito lavoro monografico. Infine, il dottore Montesano ragguaglierà sul campo le sue esperienze di vita nell’accoglienza migratoria”.

C’è spazio solo per il diritto?

“Direi di no. C’è spazio per tutti gli argomenti che servono a impostare quel tipo di discorso e che rispondano al bisogno di formazione dei laureati calabresi, e non solo: specializzatisi in un reticolo di competenze molto vasto e che per porgere vere occasioni di lavoro deve essere messo a sistema. Corso ideale, ad esempio, per chi vorrà procedere nella strada del giornalismo, di inchiesta e non solo, visto che ospiteremo lezioni di Gloria Paiva, una corrispondente dal calderone latino-americano, in cui si stanno spontaneamente forgiando modalità nuove e orizzontali di comunicazione”.

E come interagiscono i saperi socioeconomici e socioculturali in queste questioni?

“Ce lo spiegheranno i docenti che ne trattano. Il professore Barnao si occupa sociologicamente della sopravvivenza e ci fa capire che, senza scomodare la narrativa distopica, sempre più spesso siamo posti sotto lo stress di condizioni di vita estreme. Pensiamo al tema della detenzione, allo sfruttamento sessuale o al disagio abitativo. Parlando con le agenzie presenti in Italia si scopre che c’è in questi ambiti un deficit di formazione enorme, nel nostro piccolo tenteremo di colmarlo. Non per coprire figure di lavoro che sono necessarie e che incredibilmente non riescono a trovarsi – che già sarebbe un risultato straordinario per questa terra – ma per migliorare l’approccio a temi di carne, mai così dilanianti”.

E le conseguenze pratiche di tutto ciò?

“Tireranno le fila gli amici Di Ruggiero e Gardini, professori presso l’Università di Catanzaro. Il modulo del primo riguarderà lineamenti di storia economica, che ti fanno capire dove sono sorte le problematiche, dove sono scoppiati i bubboni e come porvi riparo. A Gardini toccherà calare queste istanze nel contesto sociourbanistico, che è materia di cui si è specificamente occupato”.

E quali sono nella logistica i punti di forza del corso di alta formazione in Libertà Religiosa, Peace Keeping e Tutela giurisdizionale dei diritti umani?

“Le nevrosi comunicative alle quali ci siamo abituati ci spingono a ragionare per formulari. E allora ne dico tre: Rete, internazionale, offerta. I due anni di pandemia non sono passati invano. Difendendo la virtù della lezione frontale, tuttavia, non mancheremo di inserire contenuti online che consentano una proficua esperienza del corso anche per chi lavora o per ragioni di spostamento, vita o famiglia, può avere giovamento con dei sussidi telematici. Secondo: lavorare con le grandi organizzazioni non governative e con i riferimenti italiani delle istituzioni internazionali. Legittimare, e al miglior grado, la presenza e lo studio di queste ragazze e ragazzi nel nostro scenario, senza sindromi da sradicamento. Terzo: i costi. Ci siamo imposti di tenere l’iscrizione il più bassa possibile per questo monte ore, queste opportunità e queste materie. Mille euro. E non è una scelta di pauperismo o peggio ancora da discount della cultura. È la convinzione semmai che l’alta formazione ha dei costi, ma dobbiamo consentire il più possibile di aprirla, senza arrivare al paradosso di anche prestigiosissimi atenei francesi o americani dove i frequentanti contraggono debito privato per migliorare la loro posizione. I sacrifici e l’investimento sono sacrosanti, sia chiaro, ma il nostro modello è e continua ad essere più pluralista, più inclusivo. Più democratico, se non la si trova ormai una brutta parola”.

È prevista una prova finale per il corso?

“Certo. I corsisti produrranno, non in sede, ma coi propri tempi e modi, un saggio scientifico breve, seguiti dal docente del modulo nel quale hanno interesse a perfezionarsi e ad aggiornarsi. Col debito editing e un meccanismo di doppia valutazione anonima, saranno destinati alla pubblicazione in riviste di fascia A nel settore di riferimento”.

Quanto tempo c’è per iscriversi?

“Le iscrizioni scadono il 14 Marzo. Tutte le informazioni sono sul sito dell’Università Magna Graecia, nella pagina dedicata all’Alta Formazione, e peraltro immediatamente raggiungibile da tutti i motori di ricerca. Basterà cliccare lì”.

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteEqual, alla VII° Edizione nel 2023, torna a Palazzo Marino per celebrare il suo percorso.
Articolo successivoKrifi Wag pubblicano il nuovo EP “Red Carpet” Vol.1

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui