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La questione legata all’accusa dell’uso da parte del Regno del Marocco del progamma “Pegasus” si stanno progressivamente sgonfiando. Il 18 Febbraio l’esperto americano in cybersecurty Jonathan Scott nel suo rapporto “”Exonerating Morocco – disproving the Spyware”, afferma che “le accuse di Citizen Lab sono ‘totalmente infondate’ e ‘mancano dei più elementari elementi di prova scientifica’”. In un incontro con la stampa, *l’esperto statunitense ha sottolineato quelli che ha definito “gravi difetti” nell’analisi di Citizen Lab, che ha costituito la base dell’intero caso Pegasus di Amnesty International. Inotre, l’esperto prosegue affermando che “si è basata in un caso particolare sull’analisi di un backup di iCloud del telefono della presunta vittima, e tale backup non può mai fornire prove sufficienti per individuare la presenza di un software spia. Solo un’analisi approfondita del telefono isico può rilevare la presenza di spyware”, ha dichiarato, osservando che “Amnesty International stessa ha riconosciuto che i backup di iCloud possono essere corrotti in modo tale da far apparire a posteriori che in uno smartphone è stato installato uno spyware”. Il Marocco viene accusato di atti gravi e gli vengono negati i mezzi per difendersi, ovvero l’opportunità di esaminare le prove”, ha affermato. Scott ha anche osservato che *Citizen Lab ha utilizzato il proprio strumento, noto come “MVT”, per rilevare la presenza di Pegasus in campioni di backup dei telefoni delle presunte vittime.

La vicenda del presunto uso del programma Pegasus è una vecchia questione, che si trascina da molto tempo. Una vicenda che si inserisce in una stategia contro il Regno del Marocco portata avanti su più fronti e che tende a minare i buoni rapporti tra Europa ed Il Regno stesso. Anche un gruppo di avvocati nord americani, specializzati in cybersecurity hanno bollato queste accuse come “paccottiglia” e che un qualsiasi tribunale federale considerebbe come “irricebibili” le accuse mosse contro il Regno del Marocco.

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Un fatto è chiaro, vi è in atto una campagna denigratoria contro il Marocco. Una azione per screditare l’azione dolce e risuluta del Regno su temi delicatissimi come la pace in nord africa, l’unione africana e gli accordi di Abramo. Temi che toccano le sensibilità di molti soggetti i quali non gradiscono l’opera di pacificazione del Regno.

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