AGROPOLI, la Fornace. “Incontri tra arte, cultura e solidarietà”, la mostra personale di Roberto Bellucci, prosegue con la presentazione dei libri di Gianni Brandi e Antonella Casaburi
Dopo il successo ottenuto dalle prime due giornate di “Incontri tra arte, cultura e solidarietà”, la mostra personale di Roberto Bellucci, che si svolge nel Plesso Museale La Fornace di Agropoli Museo Acropoli, Viale Lombardia n. 18, Agropoli – Direttrice del Museo Acropoli Avv. Elena Giovanna Foccillo –, prosegue con la presentazione dei libri “A volte anche il deserto è fiorito”, di Gianni Brandi, e “Mirari”, di Antonella Casaburi.
Le presentazioni si svolgeranno il il 22 e il 30 aprile: due contesti comunicativi a confronto LETTERARIO-VISIVO.
Il 22 aprile, alle ore 17:30
Presentazione del libro “A volte anche il deserto è fiorito”di Gianni Brandi
Il 30 aprile, alle ore 17:30
Presentazione del libro “Mirari” di Antonella Casaburi
Roberto Bellucci è nato a Roma. Quando ha cinque anni i genitori si trasferiscono a Mogadiscio. La permanenza in Africa segna profondamente la sua vita proprio sul profilo artistico. I rapporti umani non comuni, la durezza della vita, il forte sole, i pungenti odori hanno scavato profondi solchi nella su anima. Al rientro in Italia va vivere a Napoli. Questa è un’esperienza pregnante, ed anche qui con un forte sole. Inizia a dipingere giovanissimo, nel 1978: inizia il suo personale percorso tecnico ed espressivo, sceglie di intraprendere studi artistici senza un percorso accademico che lo avrebbe influenzato allontanandolo dalla ricerca personale. Torna più volte in Africa approfondendo le differenze culturali con quelle occidentali. Lo caratterizza una forte identità artistica che gli permette di sviluppare le proprie esigenze di ricerca artistica. Il colore ha preso il sopravvento sul disegno che amava eseguire. Toglie il colore alla tela in un gioco di frammentazione cromatica nel tentativo di definire il male che lo circonda per farlo diventare accettabile. Roberto Bellucci entra nella sofferenza dei luoghi e dei fatti che lo coinvolgono; sente la necessità di descrivere attraverso le opere; cade in una situazione di sofferenza durante l’esecuzione, che lo strema a tal punto che necessita di ore prima di riprendersi dall’ultimazione del lavoro.
Roberto Bellucci narra le sue emozioni attraverso i dipinti. Narra nelle sue opere fatti storici, ad esempio dei campi nazisti dove le persone erano sterminate, per non dimenticare ciò che è accaduto, oppure di fatti attuali come le morti nel mare a denuncia dell’indifferenza. “Ci sentiamo proprietari di un territorio”, racconta, “che non ci appartiene”, per rimarcare la sua esperienza in Africa che ancora oggi riporta nella opere d’arte di forte impatto emotivo anche per chi le osserva.
L’evento “Incontri tra arte, cultura e solidarietà”, originale format letterario- visivo, è solo l’ultima delle numerose mostre personali dell’artista Roberto Bellucci.
Gianni Brandi (nome d’arte) è nato e cresciuto in provincia di Napoli. Laureato in Legge a meno di 23 anni e avvocato a soli 26, si segnala per le sue grandi capacità nella stesura di atti e pareri giuridici, collaborando anche con importanti studi di Napoli. Redige una serie di ricorsi in Cassazione nel campo tanatologico, sfidando l’orientamento giurisprudenziale di segno avverso. Nel campo della scrittura, pubblica nel 2019 con Youcanprint lo struggente romanzo Era mia madre, traendo ispirazione dalla morte della madre. Sempre con Youcanprint pubblica nel 2020 Connessione con l’aldilà, un avvincente fanta-thriller ispirato agli eventi terroristici degli ultimi anni. Con Aletheia Editore pubblica nel novembre 2019 A volte anche la luna è piatta, sconvolgente romanzo thriller a fondo psicologico. Romanzo di cui A volte anche il deserto è fiorito, l’’ultima sua creazione letteraria. È l’intrigante sequel.
Trama di A volte anche il deserto è fiorito
Continuano le travagliate vicende di Roberto Spina. Stavolta si ritrova senza saperlo in un appartamento automatizzato con congegni ultra evoluti, proiettato nel futuro. Sente da lontano degli strilli di una bambina, che, disperata, invoca aiuto. Segue la sua voce e dopo un po’ vede una prigione dentro la quale è rinchiusa da sola una bambina. Sconvolto, la riconosce: è Martina, sua figlia, o presunta tale. Lei invece appare piuttosto diffidente e non lo riconosce. Martina scompare all’improvviso dalla sua vista. Alla ricerca della figlia, Roberto incontra poi una donna in uno strano luogo dove il cielo e lo spazio appaiono divisi in due … Gianni Brandi con questo romanzo porta il lettore a interrogarsi su aspetti esistenziali che incuriosiscono da secoli il genere umano e sulla capacità dell’essere umano di adattarsi a situazioni nuove e a volte repressive, con regole spesso imposte per secondi fini. La libertà è ancora un bene primario e nulla può scalfirla.
Antonella Casaburi, nata a Vallo della Lucania (SA) nel 1980, dopo la maturità classica si trasferisce a Roma, dove si laurea con lode in Storia della Critica Letteraria Italiana presso “La Sapienza” di Roma. Si occupa di Teoria della Letteratura e Critica Letteraria, Letteratura Comparata e Filologia romanza e ugro – finnica. Docente di italiano e latino, traduttrice di ungherese, ha un master in giornalismo ambientale e collabora con blog e testate giornalistiche. Mirari, edito da Lastaria Edizioni in collaborazione con Delia Agenzia Letteraria, è il suo fulminante esordio d’esordio, recensito dalla stampa nazionale, esposto al Salone Internazionale del Libro di Torino, alla Fiera del Libro di Roma e al Salone Internazionale del Libro di Praga. È recente la sua partecipazione a un format televisivo su La7.
Trama di Mirari
“Un viaggio in treno. Sei sconosciuti. E un’amicizia inaspettata che stravolgerà ogni cosa”. Giulia è una ragazza romana orfana dei genitori, una studentessa universitaria che un giorno sale su un affollato treno Intercity diretta nel Cilento, luogo lontano della sua infanzia. Lì, alle spalle della Torre di Velia, affacciata sul mare, ha ereditato una casa che ora vuole vendere. Ma anche un viaggio in treno può talvolta sconvolgere la vita. Giulia incontra nella cabina altre cinque persone. Paolo, un giovane medico siciliano che come lei abita a Roma e che la guarda con simpatia. Giovanni, un imprenditore agricolo del Cilento che ama profondamente il suo lavoro. Francesco, un ingegnere toscano che si sposta da un cantiere all’altro in giro per l’Italia. Maria, una cuoca di Sapri troppo affezionata alla sua terra per andarsene. E poi c’è lui: uno stravagante e burbero anziano che se ne resta tutto il tempo in disparte. Quando arriva alla stazione cilentana, Giulia scende senza voltarsi indietro. Ma il destino ha altri piani per la ragazza e per tutti gli altri.