Cultura/ Il Sottosegretario Sgarbi chiama il “compagno” Bertinotti. Il 15 al Ministero della Cultura la presentazione del libro dell’ex sindacalista.
ROMA – «L’umanità, la garanzia di essere stato presidente super partes della Camera dei Deputati e l’integrità politica sono doti che ognuno gli riconosce».
Con queste parole il Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi annuncia per il prossimo 15 maggio, alle 18,30, nella Sala della Crociera del Ministero della Cultura la presentazione del libro del “compagno” Fausto Bertinotti dal titolo «La dissoluzione della democrazia. Scritti 2007-2022», edito da Castelvecchi, con l’introduzione di Alfonso Gianni e la postfazione di Giso Amendola.
«Negli ultimi decenni il vuoto della mediazione politica – si legge nella nota di presentazione dell’editore – ha spinto la democrazia verso una progressiva dissoluzione, intensificata dalle crisi del nuovo millennio. Quel vuoto scaturisce dall’allontanamento dei cittadini dallo spazio politico ridotto al solo «recinto del governo» e aumenta con l’eclissarsi della Sinistra come protagonista nel rapporto fra la rappresentanza politica e il conflitto sociale. Da tempo si impone dunque la necessità di un nuovo soggetto politico in grado di intercettare e sostenere le sfide nell’era del capitalismo finanziario globale, dello svuotamento della sovranità popolare, della messa in discussione di fatto dei diritti sociali, dell’Europa a vocazione tecnocratica.
I saggi di Fausto Bertinotti qui raccolti raccontano precisamente le tappe di questa erosione della democrazia, ne analizzano i momenti critici e tratteggiano l’attesa “soluzione di alternativa”, preparandoci a riconoscere i segni del cambiamento che verrà».
Sindacalista e politico tra i più rilevanti del secondo Novecento e del Duemila, Bertinotti è stato segretario del Partito della Rifondazione Comunista (1994-2006), presidente della Camera (2006-2008), deputato (1994-2008) ed europarlamentare, presidente del Partito della Sinistra Europea. È stato insignito della Légion d’honneur. Ha aderito al Partito Socialista Italiano nel 1960, nel 1964 è entrato nella CGIL, della quale è diventato segretario nazionale, dal 1972 alla sua dissoluzione ha fatto parte del Partito Comunista Italiano.