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Per mancanza di tempo, per limiti intellettuali, e soprattutto per evitare gaffe, è prassi che a preparare discorsi e prolusioni dei Vip, siano dei professionisti della scrittura chiamati ghostwriter. Le figure barbine, per non dire peggio, accadano quando il personaggio di turno, improvvisa a braccio un discorso che non era sul “gobbo” o sui fogliacci prestampati. È accaduto che nel corso del suo intervento agli Stati generali della natalità a Roma, Papa Francesco ha raccontato un aneddoto (fuori protocollo) avvenuto in Piazza San Pietro, nel corso dell’udienza del mercoledì, dove una donna gli si è avvicinata e gli ha chiesto: “Lo benedice il mio bambino?” In quel momento la donna gli ha mostrato il proprio cane. Il Pontefice ha commentato: “Non ho avuto pazienza e ho sgridato la signora”, dicendole “Tanti bambini hanno fame e lei col cagnolino”. Avesse preventivamente avvisato i ghostwriter di corte, gli avrebbero fatto presente che San Francesco, l’originale d’Assisi, aveva un legame strettissimo con gli animali ed era (ed è) universalmente considerato come il simbolo, nella cultura cattolica, della relazione interspecie basata sull’empatia, la solidarietà e il rispetto reciproco. La biografia di San Francesco d’Assisi racconta che giunto a Gubbio, trovò i cittadini spaventati per la presenza nel circondario di un feroce lupo che li tormentava. Francesco, malgrado il parere contrario degli abitanti di Gubbio che temevano per la sua vita, decise di cercare il lupo per parlargli. Quando lo trovò, il lupo lo accolse minaccioso e con le fauci aperte. San Francesco lo ammonì e dopo avergli impartito una benedizione, gli promise che se si fosse pentito del male fatto, gli eugubini (cioè gli abitanti di Gubbio) sarebbero stati lieti di accoglierlo in città e di nutrirlo. Il lupo accettò ed assieme entrarono in Gubbio sotto gli occhi stupefatti dei cittadini e nella grande piazza del mercato (che ancora esiste). Davanti alla popolazione l’ex lupo cattivo, ripeté la promessa. L’immediato rischio per i fratelli a quattro zampe, è che se qualora Bergoglio dovesse incontrare una bambina vestita di rosso con un cestino in mano intenta ad entrare nei parchi di Roma, la inviti a chiamare bracconieri e cacciatori.

Gianni Toffali

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