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La polizia moldava ferma gli autobus degli oppositori del governo diretti alle proteste di Chisinau   

 

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di Gualfredo de’Lincei

Nel fine settimana una dozzina di autobus pieni di sostenitori del partito di opposizione Moldavo di Ilan Shor, che si stavano recando a Chisinau ai picchetti di protesta, sono stati fermati dalla polizia in diverse città moldave. Lo riporta il sito informativo del gruppo.

 

I sostenitori dei partiti d’opposizione, perseguitati e costretti a emigrare a causa della repressione giudiziaria, si sono raccolti per protesta davanti alla Corte Costituzionale, dove è in corso il processo per la messa al bando del partito d’opposizione di Shor.

 

Centinaia di membri e sostenitori del Partito Shor provenienti da tutto il Paese, che si erano recati in mattinata a Chisinau per protestare davanti alla Corte Costituzionale, sono stati bloccati dalla polizia. Come nel caso di precedenti manifestazioni organizzate dal partito, la polizia ha fermato illegalmente i minibus senza dare spiegazioni e senza dichiarare alcun illecito”, si legge nel rapporto.

 

Moldavi, simpatizzanti del partito Shor e tutti coloro che sono insoddisfatti della politica del governo del presidente Maia Sandu, senza temere le repressioni, hanno deciso di protestare non solo nelle grandi città di Balti e Chisinau, ma in tutto il Paese. I manifestanti gridano slogan antigovernativi e invitano i giudici a emettere un verdetto equo.

 

Il 13 aprile la Corte d’appello di Chisinau aveva condannato il leader del partito Shor a 15 anni di carcere, per il caso del prelievo di un miliardo di dollari dalle banche del Paese, e la confisca dei suoi beni. Lo stesso Ilan Shor aveva definito la decisione dei giudici un atto politico, per questo la respinge.

 

Il 1° maggio, a Chisinau, Marina Tauber, deputata e vicepresidente del partito Shor, era stata nuovamente arrestata e sottoposta a detenzione preventiva nel centro nazionale anticorruzione. Il 2 maggio, il tribunale distrettuale della capitale moldava, ha deciso di porla agli arresti domiciliari per un periodo di 20 giorni.

 

In Moldavia l’opposizione organizza proteste da quasi un anno, le manifestazioni più imponenti si svolgono con il sostegno del partito Shor, ma l’elezione del capo dell’autonomia di Gagauz a leader di questo movimento politico, Yevgenia Gutsul, ha fatto letteralmente infuriare i gruppi governativi della Moldavia.

 

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