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Aiuto alla Chiesa che Soffre presenta la XVI edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo

Giovedì 22 giugno 2023, alle ore 10.30, nell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede (viale delle Belle Arti, 2 – Roma), la Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, presenterà la XVI edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo.

Dopo il saluto di Francesco Di Nitto, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, la presentazione sarà aperta da un video messaggio della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.  Relatori saranno il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il Presidente di ACS Internazionale Card. Mauro Piacenza e la Presidente di ACS Italia Sandra Sarti.

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I contenuti del Rapporto saranno descritti da Alessandro Monteduro, Direttore di ACS Italia.

A seguire interverranno due testimoni: S. E. Mons. Théophile Nare, Vescovo di Kaya, Burkina Faso, e Tabassum Yousaf, Avvocata presso l’Alta Corte del Sindh, Pakistan.

L’accesso non potrà essere consentito senza accredito, per cui si prega di comunicare la relativa richiesta tramite mail a mt@acs-italia.org oppure telefonicamente al numero 06 6989 3920.

Il Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo viene pubblicato da ACS ogni due anni per documentare il grado di rispetto e il livello di violazione del fondamentale diritto alla libertà religiosa nei 196 Paesi sovrani del pianeta. L’obiettivo della ricerca è tenere costantemente accesi i riflettori sugli ostacoli incontrati da quanti intendono vivere pubblicamente e pacificamente la propria fede. Oltre a dedicare la necessaria attenzione alle vittime, il Rapporto approfondisce le cause della persecuzione o della discriminazione, denuncia l’identità dei responsabili e anticipa nella misura del possibile le tendenze del prossimo futuro. Il testo non limita il proprio esame alle violazioni ai danni dei cristiani, e dei cattolici in particolare, ma abbraccia le dinamiche persecutorie e discriminatorie sofferte nell’ultimo biennio dai credenti di ogni religione. Pubblicato per la prima volta nel 1999, il Rapporto viene consultato non solo dalle gerarchie ecclesiastiche ma anche da diplomatici e politici, ricercatori e giornalisti.

 

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