Al via il ciclo di incontri di É TEMPO DI CULTURA con i saggisti del Volume a più voci “Alessandro Manzoni – La tradizione in viaggio”
di Stefania Romito
Sta per prendere avvio un ciclo di puntate di É TEMPO DI CULTURA dedicate al Volume a più voci “Alessandro Manzoni – La tradizione in viaggio”, edito da Solfanelli Editore.
Gli incontri andranno in onda nel gruppo letterario di Facebook “Ophelia’s friends” a cadenza settimanale.
Di volta in volta il format social di approfondimento culturale, nato da un’idea della sottoscritta e di Pierfranco Bruni, vedrà la partecipazione dei saggisti che hanno preso parte al Volume.
Il saggio a più voci “Alessandro Manzoni – La tradizione in viaggio” è pregevole espressione del Progetto Scientifico Nazionale “Manzoni 150”, coordinato scientificamente da Pierfranco Bruni, patrocinato da enti e istituzioni importanti come la Camera dei Deputati e il Comune di Milano. Un Progetto che nasce con l’intento di offrire una visione d’insieme su quelle che sono le tematiche più affascinanti dell’indagine letteraria manzoniana in occasione dei 150 anni della morte di Alessandro Manzoni.
Questo Volume a più voci, curato da me in qualità di Responsabile del testo, si apre con un notevole saggio introduttivo dello stesso Bruni il quale pone in evidenza come la lingua italiana unificante sia nata dentro la diversità dei dialetti. Il sentimento di Nazione si lega al concetto di tradizione, di identità, di difesa di valori condivisi. Il senso di estraneità ci porta a sentirci stranieri. Un sentimento che si avverte quando si perde il senso di comunità.
Tutti questi aspetti li ritroviamo in Manzoni insieme al valore della memoria che nella sua opera diviene sacralità di un legame, di una unione, di una appartenenza.
Il Volume è suddiviso in quattro sezioni. Ad inaugurare la prima, intitolata Lingua dialetti identità, è il saggio di Annarita Miglietta che pone in essere come per Manzoni fosse fondamentale trovare una lingua comune, comprensibile a tutti e che andasse oltre le limitazioni territoriali dei dialetti. Anche Roberta Mazzoni tratta l’esigenza manzoniana di avere una lingua letteraria unitaria che fosse diffusa non solo dall’istituzione scolastica, ma anche mediante la letteratura attraverso il romanzo.
La storica Micol Bruni pone, invece, l’accento sul fatto che Manzoni sia stato il primo scrittore moderno risorgimentale ad aver focalizzato l’attenzione sulla Tradizione come identità nell’ambito della religiosità popolare. L’indagine di Danilo Chiego si orienta, invece, sulle varie fasi delle tre edizioni dei Promessi Sposi a differenza dell’albanese Arjan Kallço che pone l’accento sull’attività di traduzione.
La concezione manzoniana dell’amore viene affrontata in maniera appassionante da Rita Fiordalisi nell’ambito della seconda sezione “L’antico la tradizione l’innovazione” di cui fa parte anche l’approfondimento psicologico del personaggio dell’Innominato effettuato da Alessandro Sebastiano Citro. A tornare sul concetto di conversione manzoniana sono Marilena Cavallo e Luana D’aloja, mentre il concetto di Provvidenza viene interpretato in maniera suggestiva da Gianluigi Chiaserotti e Simona Giordano.
Una affascinante correlazione tra Verdi e Manzoni viene proposta da Gioia Senesi che anticipa i contributi di Maria Teresa Alfonso e Antonietta Micali sull’attualità del messaggio manzoniano.
L’inedita analisi di Luca Siniscalco, che inaugura la terza sezione “L’antico la tradizione l’innovazione”, si incentra su Giovanni Papini, autore delle pagine più belle dedicate a Manzoni, mentre Mauro Mazza pone dubbi sul fatto che Manzoni si sia realmente convertito alla religione cattolica. Una conversione al pensiero filosofico rosminiano emerge dal mio saggio al quale segue l’interessante contributo di Arianna Angeli sulla visione etica e morale manzoniana.
Nel Volume non mancano neppure prospettive inusuali come l’indagine comparativa di Rosaria Scialpi tra I Promessi sposi e il genere gotico inglese. Nell’ottica di una convivenza in Manzoni, del lume dell’Illuminismo e del buio del Romanticismo, si incentra il saggio di Giuseppe Terone che anticipa quello di Davide Foschi sull’attualità del messaggio manzoniano nell’interpretare la Provvidenza come un atto di responsabilità.
La risposta di Manzoni all’affermazione di Chauvet in difesa delle “unità aristoteliche di tempo e di luogo”, è la tematica principe del contributo di Tonino Filomena. Tema di grande fascino come quello sviluppato da Patrizia Tocci, in apertura della quarta sezione “Dialettica discussione interpretazione” relativamente alla poesia “5 Maggio” dedicata a Napoleone Bonaparte. Ad approfondire il tema delle Tragedie manzoniane è Franca De Santis insieme a Stefano Vicentini, mentre una appassionata testimonianza dell’importanza del romanzo manzoniano per il nonno partito per la guerra, viene offerta da Felice Foresta.
I saggi di Cosimo Rodia (il quale si interroga se il romanzo di Manzoni è un libro per ragazzi), di Pasquale Rineli (che ritorna sulla tragedia manzoniana dell’Adelchi), quello di Ippolita Patera (avente per oggetto la Colonna infame così come quello di Nino Giordano) e di Adriana Mastrangelo (sull’arte di Hayez nel dipinto di Manzoni), chiudono l’ultima sezione di un lavoro composito di notevole rilievo scientifico. Un interessante omaggio di alto profilo che si impone tra le letture manzoniane per l’alto livello degli studiosi partecipanti.
Ancora una volta Pierfranco Bruni dimostra di possedere una straordinaria capacità nel cogliere le istanze dei lettori più esigenti proponendo un prodotto letterario di indiscusso valore in grado di arricchire l’opera e la figura di Alessandro Manzoni. Oltre ogni forma di visione conformata e di pregiudizio.
Gli enti promotori del progetto sono: Sindacato Libero Scrittori Italiani, Associazione Verso Un Nuovo Rinascimento, Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, Istituto Di Cultura Letteraria Etnoantropologico Virgilio E Maria Bruni – Caracciolo, I.R.A.L, Ophelia’s Friends Cultural Projects.
A questi si sono uniti, nell’offrire il proprio patrocinio, l’Agenzia Per Il Patrimonio Culturale Euromediterraneo, Associazione Culturale “Terra dei Padri”, Comune di San Marzano di San Giuseppe (Ta), Comune di San Lorenzo del Vallo (Cs), Biblioteca Nazionale di Cosenza, la Città Metropolitana di Messina, Fondazione Thule Cultura, Premio Letterario Nazionale Troccoli Magna Graecia, Centro di Ricerche e Studi Economici e Sociali per il Mezzogiorno Lauropoli Cs, Parco Letterario Salvatore Quasimodo Roccalumera (Me), Accademia D’onore Centro Studi Delfico, Accademia Tiberina.
di Stefania Romito
Sta per prendere avvio un ciclo di puntate di É TEMPO DI CULTURA dedicate al Volume a più voci “Alessandro Manzoni – La tradizione in viaggio”, edito da Solfanelli Editore.
Gli incontri andranno in onda nel gruppo letterario di Facebook “Ophelia’s friends” a cadenza settimanale.
Di volta in volta il format social di approfondimento culturale, nato da un’idea della sottoscritta e di Pierfranco Bruni, vedrà la partecipazione dei saggisti che hanno preso parte al Volume.
Il saggio a più voci “Alessandro Manzoni – La tradizione in viaggio” è pregevole espressione del Progetto Scientifico Nazionale “Manzoni 150”, coordinato scientificamente da Pierfranco Bruni, patrocinato da enti e istituzioni importanti come la Camera dei Deputati e il Comune di Milano. Un Progetto che nasce con l’intento di offrire una visione d’insieme su quelle che sono le tematiche più affascinanti dell’indagine letteraria manzoniana in occasione dei 150 anni della morte di Alessandro Manzoni.
Questo Volume a più voci, curato da me in qualità di Responsabile del testo, si apre con un notevole saggio introduttivo dello stesso Bruni il quale pone in evidenza come la lingua italiana unificante sia nata dentro la diversità dei dialetti. Il sentimento di Nazione si lega al concetto di tradizione, di identità, di difesa di valori condivisi. Il senso di estraneità ci porta a sentirci stranieri. Un sentimento che si avverte quando si perde il senso di comunità.
Tutti questi aspetti li ritroviamo in Manzoni insieme al valore della memoria che nella sua opera diviene sacralità di un legame, di una unione, di una appartenenza.
Il Volume è suddiviso in quattro sezioni. Ad inaugurare la prima, intitolata Lingua dialetti identità, è il saggio di Annarita Miglietta che pone in essere come per Manzoni fosse fondamentale trovare una lingua comune, comprensibile a tutti e che andasse oltre le limitazioni territoriali dei dialetti. Anche Roberta Mazzoni tratta l’esigenza manzoniana di avere una lingua letteraria unitaria che fosse diffusa non solo dall’istituzione scolastica, ma anche mediante la letteratura attraverso il romanzo.
La storica Micol Bruni pone, invece, l’accento sul fatto che Manzoni sia stato il primo scrittore moderno risorgimentale ad aver focalizzato l’attenzione sulla Tradizione come identità nell’ambito della religiosità popolare. L’indagine di Danilo Chiego si orienta, invece, sulle varie fasi delle tre edizioni dei Promessi Sposi a differenza dell’albanese Arjan Kallço che pone l’accento sull’attività di traduzione.
La concezione manzoniana dell’amore viene affrontata in maniera appassionante da Rita Fiordalisi nell’ambito della seconda sezione “L’antico la tradizione l’innovazione” di cui fa parte anche l’approfondimento psicologico del personaggio dell’Innominato effettuato da Alessandro Sebastiano Citro. A tornare sul concetto di conversione manzoniana sono Marilena Cavallo e Luana D’aloja, mentre il concetto di Provvidenza viene interpretato in maniera suggestiva da Gianluigi Chiaserotti e Simona Giordano.
Una affascinante correlazione tra Verdi e Manzoni viene proposta da Gioia Senesi che anticipa i contributi di Maria Teresa Alfonso e Antonietta Micali sull’attualità del messaggio manzoniano.
L’inedita analisi di Luca Siniscalco, che inaugura la terza sezione “L’antico la tradizione l’innovazione”, si incentra su Giovanni Papini, autore delle pagine più belle dedicate a Manzoni, mentre Mauro Mazza pone dubbi sul fatto che Manzoni si sia realmente convertito alla religione cattolica. Una conversione al pensiero filosofico rosminiano emerge dal mio saggio al quale segue l’interessante contributo di Arianna Angeli sulla visione etica e morale manzoniana.
Nel Volume non mancano neppure prospettive inusuali come l’indagine comparativa di Rosaria Scialpi tra I Promessi sposi e il genere gotico inglese. Nell’ottica di una convivenza in Manzoni, del lume dell’Illuminismo e del buio del Romanticismo, si incentra il saggio di Giuseppe Terone che anticipa quello di Davide Foschi sull’attualità del messaggio manzoniano nell’interpretare la Provvidenza come un atto di responsabilità.
La risposta di Manzoni all’affermazione di Chauvet in difesa delle “unità aristoteliche di tempo e di luogo”, è la tematica principe del contributo di Tonino Filomena. Tema di grande fascino come quello sviluppato da Patrizia Tocci, in apertura della quarta sezione “Dialettica discussione interpretazione” relativamente alla poesia “5 Maggio” dedicata a Napoleone Bonaparte. Ad approfondire il tema delle Tragedie manzoniane è Franca De Santis insieme a Stefano Vicentini, mentre una appassionata testimonianza dell’importanza del romanzo manzoniano per il nonno partito per la guerra, viene offerta da Felice Foresta.
I saggi di Cosimo Rodia (il quale si interroga se il romanzo di Manzoni è un libro per ragazzi), di Pasquale Rineli (che ritorna sulla tragedia manzoniana dell’Adelchi), quello di Ippolita Patera (avente per oggetto la Colonna infame così come quello di Nino Giordano) e di Adriana Mastrangelo (sull’arte di Hayez nel dipinto di Manzoni), chiudono l’ultima sezione di un lavoro composito di notevole rilievo scientifico. Un interessante omaggio di alto profilo che si impone tra le letture manzoniane per l’alto livello degli studiosi partecipanti.
Ancora una volta Pierfranco Bruni dimostra di possedere una straordinaria capacità nel cogliere le istanze dei lettori più esigenti proponendo un prodotto letterario di indiscusso valore in grado di arricchire l’opera e la figura di Alessandro Manzoni. Oltre ogni forma di visione conformata e di pregiudizio.
Gli enti promotori del progetto sono: Sindacato Libero Scrittori Italiani, Associazione Verso Un Nuovo Rinascimento, Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, Istituto Di Cultura Letteraria Etnoantropologico Virgilio E Maria Bruni – Caracciolo, I.R.A.L, Ophelia’s Friends Cultural Projects.
A questi si sono uniti, nell’offrire il proprio patrocinio, l’Agenzia Per Il Patrimonio Culturale Euromediterraneo, Associazione Culturale “Terra dei Padri”, Comune di San Marzano di San Giuseppe (Ta), Comune di San Lorenzo del Vallo (Cs), Biblioteca Nazionale di Cosenza, la Città Metropolitana di Messina, Fondazione Thule Cultura, Premio Letterario Nazionale Troccoli Magna Graecia, Centro di Ricerche e Studi Economici e Sociali per il Mezzogiorno Lauropoli Cs, Parco Letterario Salvatore Quasimodo Roccalumera (Me), Accademia D’onore Centro Studi Delfico, Accademia Tiberina.