Da sempre in Italia si continua a parlare della tragedia degli “anni di piombo”. Non è mio compito, anche perchè non forma oggetto di interesse entare nelle vicende . Semmai è quello di cercare, attraverso modelli sperimentati altrove delle possibile soluzioni. Se da un lato dobbiamo rispetto all’azione della Legge, e se vi fossero fatti penali è giusto che i mandanti e gli esecutori vengano condannati, dall’altro forse sono maturi i tempi per una sorta di “purificazione della memoria” , che serva a chiudere sotto l’aspetto poltico le vicende ed aprire la Nazione al cambiamento ed al rinnovamento.
Fermi restando dunque i principi sacrosanti della Legge, del dovere della memoria , forse dobbiamo aprirci alla possibilità di istiture anche in Italia una “Commissione di Equitò e Riconcilianzione” simile a quella voluta, quasi venti anni fa , per l’esatezza il 12 Aprile 2004, dal Re del Marocco Mohamed VI e tesa a fare luce proprio sul periodo che anche nel Marocco è conosciuto come gli “anni di piombo”. Proprio prendendo a modello la commissione marocchina , si potrebbe prevedere ad esempio : il riconoscimento da parte dello Stato delle proprie eventuali responsabilità in materia di gravi violazioni e presentazione di scuse ufficiali; la riabilitazione delle vittime senza distinzione di parte poltica di appartenza e lariparazione con equo compenso materiale e morale
. La commissione italiana dovrebbe tenere le sue riunioni in modo pubblico, i partecipanti potebbero essere per una parte estratti a sorte in ogni regione italiana tra coloro che non hanno mai avuto incarichi nelle amministrazioni dello Stato, una parte rappresentata in modo proporzionale dal Parlamento e una parte nominata dal Capo dello Stato tra storici e studiosi di chiara fama. Non si tratta di fare un colpo di spugna, ma di restituire verità o per lo meno avere il coraggio di afforntare il problema.
I colpevoli saranno puniti dalla magistratura che deve essere sostenuta in questo sforzo, ma la società civile avrebbe finalmente pace, i morti avrebbero la loro pace perchè tutti sarebbero ricordati ed onorati .
Il Marocco ha avuto con la Commissione di Equità e Riconcilianzione” il coraggio storico di fare chiarezza sulla propria storia , in questo modo la società intera è uscita purificata da questa vicenda ed si è trovata pronta , unita e compatta per le sfide del terzo millenio.
Anche se con venti anni di ritardo rispetto al Marocco l’Italia prenda esempio da questa Nazione a noi cosi vicina non solo geograficamente
Marco Baratto