Il ministro dello sport si salva in corner
Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i giovani, a 24 Mattino su Radio 24 rispondendo ad una domanda sul ritorno in Italia, al Cagliari, di Jakub Jankto, il calciatore ceco che pochi mesi fa ha dichiarato pubblicamente di essere omosessuale, ha dichiarato:
“La società probabilmente, in generale, ancora qualche passo in avanti può farlo. Per quanto mi riguarda, è prima di tutto una persona e secondo è un atleta. Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali. Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui”.
Si è fermato lì, e non ha per niente accennato al Gay Pride. Gli è venuto in mente solo dopo aver ricevuto una valanga di critiche. E si è salvato in corner, dichiarando: “Ad esser corretti ho risposto dicendo: per me esistono le persone. Ho parlato di rispetto per le scelte e, aggiungo con convinzione e per correttezza, per la natura umana. Rispetto è un valore non equivocabile, da garantire. Poi, posso non condividere alcune espressioni del Pride?”. E che cosa c’entrava il Pride? Il fatto è che molti italiani non si sono ancora liberati dai pregiudizi sessuali, spesso inconsapevoli. Si pensi alle reazioni scomposte da parte di molti, dopo aver appreso che una modella transgender ha vinto Miss Olanda 2023.
Renato Pierri