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L’appello all’Europa di Mario Draghi in occasione della Martin Feldstein Lecture

 

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IL NOSTRO FUTURO E’ INTERAMENTE NELLE NOSTRE MANI
E NELLA NOSTRA UNITA’

“Occorre procedere con un vero processo politico, in cui l’obiettivo finale sia chiaro sin dall’inizio e condiviso dagli elettori attraverso una riforma dei Trattati”

In occasione della Martin Feldstein Lecture tenuta a Cambridge (Massachussets) lo scorso 11 luglio, Mario Draghi, nell’affrontare il tema dell’Unione monetaria e del suo futuro, ha esortato gli Europei a prendere atto del “numero crescente di obiettivi comuni e della necessità di finanziarli a livello europeo, cosa che implica una diversa forma di rappresentanza e di struttura decisionale centrale”.

 

Di qui l’esortazione a procedere ad una revisione dei Trattati, rispetto alla quale Draghi si dice ottimista, perché ritiene che gli Europei “siano più pronti di 20 anni fa, perché oggi hanno di fronte a sé solo tre opzioni: la paralisi, l’uscita dall’UE o l’integrazione”.

Vista l’importanza dei temi trattati da Mario Draghi in questa lecture, riteniamo di fare una cosa utile diffondendola e attirando l’attenzione sul messaggio politico che promuove. “In questa congiuntura storica”, dice Draghi, “non possiamo rimanere fermi o – come la bicicletta di Jean Monnet – cadremo. Le strategie che hanno assicurato la nostra prosperità e la nostra sicurezza nel passato – l’affidarsi agli Stati Uniti per la nostra sicurezza, alla Cina per l’export e alla Russia per l’energia – oggi sono diventati insufficienti, incerti o inaccettabili. La sfida del cambiamento climatico e della politica migratoria semplicemente accrescono l’urgenza di rafforzare la capacità di agire dell’Europa. Non saremo capaci di costruire questa capacità senza rivedere il quadro fiscale europeo, ed io ho cercato di delineare le direzioni che questa revisione potrebbe prendere. Ma in ultima istanza, la Guerra in Ucraina ha ridefinito la nostra Unione più profondamente – non solo per quanto riguarda gli Stati membri e le sfide condivise, ma anche nella coscienza che ha creato sul fatto che il nostro futuro è interamente nelle nostre mani – e nella nostra unità”.
Il Movimento federalista Europeo è impegnato da molti mesi nel sostegno al Parlamento europeo e al suo impegno sia per l’elaborazione delle proposte di revisione dei Trattati auspicate da Draghi, sia, in continuità con la Conferenza sul futuro dell’Europa, per la richiesta al Consiglio per l’avvio di una Convenzione che apra la riforma dei Trattati. Sarà questo il passaggio cruciale, e non dobbiamo averne paura. Come ci ricorda infatti ancora Draghi – dato che l’Unione europea allargandosi ulteriormente per includere i Balcani e l’Ucraina non dovrà ripetere l’errore del passato di espandere la periferia senza rafforzare il centro – nel riformare i Trattati si produrrà “un allineamento naturale tra i nostri obiettivi condivisi, il sistema decisionale comune e le regole fiscali”.

L’Italia deve dunque prepararsi a questo confronto per sostenere, unita, proprio a partire dal Governo, e senza distinzioni di maggioranza e opposizione, l’apertura della Convenzione e la modifica dei Trattati da cui dipende il futuro del nostro Paese e dei cittadini. Come ricordiamo spesso il vero interesse dell’Italia coincide con l’Europa auspicata anche da Draghi, ossia un’Europa politica capace di agire, con meccanismi decisionali e strumenti fiscali federali.

Pavia-Firenze, 13 luglio 2023

Video della lecture di Mario Draghi

Video

Trascrizione della lecture sul sito MFE

Lecture

Verso un’Unione europea politica più vicina ai cittadini?

COMUNICATO STAMPA. L’interesse europeo dell’Italia di fronte alle sfide politiche ed economiche
del nuovo quadro internazionale

CS | 6 luglio

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