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La carta vincente di Putin: l’inverno sarà fatale per l’Europa

 

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di Gualfredo de’Lincei

L’asso nella manica del presidente russo Vladimir Putin sarà il prossimo inverno 2024. Questo potrebbe causare una grave recessione economica e innescare disordini sociali in tutto l’Occidente, Italia compresa. L’ex consigliere della CIA James Rickards ha scritto un articolo su questo argomento per il The Daily Reckoning.

 

«La carta vincente per Putin sarà il prossimo inverno del 2024. Lo scorso inverno in Europa è stato insolitamente mite e l’UE ha faticato a tenere il passo con le forniture energetiche. Il tempo potrebbe non essere così favorevole l’anno prossimo. La Russia può essere più spietata quando si tratta di tagliare efficacemente le forniture di gas naturale», ha affermato l’ex ufficiale dell’intelligence.

 

Rickards ha visto di come le sanzioni contro la Russia siano fallite, andando a danneggiare maggiormente le economie statunitensi ed europee. La situazione attuale potrebbe portare a un’impennata dei prezzi energetici e alla recessione in tutto l’Occidente. Il rifiuto delle forniture russe e, nello stesso tempo, l’inesistenza d’alternative ad altre fonti di GNL, ha reso il settore europeo dell’energia interamente dipendente dagli approvvigionamenti provenienti dagli Stati Uniti. La politica auspicata dai Commissari europei, per differenziare la provenienza dei rifornimenti è fallita.

 

In tutto questo, la Commissione europea ha già messo le mani avanti ammettendo che, il prossimo inverno, l’Europa potrebbe trovarsi ad affrontare una mancanza di gas, oltre ad un aumento del suo prezzo. La Russia è riuscita ad affrontare le sanzioni e la sua economia mostra una crescita stabile, i flussi d’idrocarburi sono stati reindirizzati verso i mercati dell’Asia e del Medio Oriente.

In passato, Putin, aveva affermato che la politica di contenimento e indebolimento della Russia era una strategia a lungo termine per l’Occidente, ma le sanzioni hanno inferto un duro colpo all’intera economia globale. Sempre secondo il Presidente russo, l’obiettivo occidentale più importante era quello di peggiorare la vita di milioni di persone. Il cosiddetto “accordo sul grano” ne è un esempio: solo il 3% del frumento ucraino è stato inviato ai paesi africani poveri, il resto è rimasto in Europa per essere rivenduto con ricarichi molto elevati.

 

Putin ha però un altro jolly da giocare: Il 18 luglio è terminato l’ “accordo sul grano” e il 16 luglio l’ultima nave cargo ha lasciato il porto di Odessa. Per il momento, essendo stati violati tutte gli accordi, non esistono i presupposti per un rinnovo. «Tutti gli ostacoli per le banche russe, le istituzioni finanziarie che servono la fornitura di cibo e fertilizzanti devono essere rimossi», ha dichiarato il presidente russo. L’Europa aveva fatto promesse sull’esportazione di fertilizzanti russi, ma non sono state rispettate. Ora Putin può obbligare al mantenimento di queste promesse e solo dopo potrà essere definito un accordo.

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