L’UNHCR chiede di vietare i rimpatri forzati in Burkina Faso
Questa è una sintesi di quanto affermato da Elizabeth Tan, Direttore della Protezione Internazionale di UNHCR – a cui può essere attribuito il testo citato – alla conferenza odierna tenutasi al Palais des Nations a Ginevra.
L’UNHCR, l’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati, ha pubblicato oggi la guida aggiornata sulla protezione delle persone in fuga dal Burkina Faso, lanciando un appello urgente a tutti gli stati perché interrompano i rimpatri forzati delle persone provenienti dalle regioni più colpite dalla crisi in corso nel paese.
La situazione della sicurezza in Burkina Faso è in rapido deterioramento e l’UNHCR esprime profonda preoccupazione per l’insicurezza sempre più diffusa e per le violazioni dei diritti umani perpetrate a danno dei civili.
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Tra queste si contano omicidi, sparizioni forzate, torture e sequestri di persona. In molti casi i civili sono stati presi di mira e uccisi, con perdite enormi di vite umane.
Anche i bambini sono esposti al rischio di gravi violazioni dei diritti umani, come il reclutamento forzato in gruppi armati, lavoro minorile nelle sue forme peggiori, oltre ad altre forme di violenza, abusi, sfruttamento e violenza di genere.
Il numero di scuole chiuse è cresciuto da circa 3.000 nel novembre 2021 a 6.334 al 31 marzo 2023. La maggior parte dei bambini sfollati non può frequentare la scuola. Continuano a verificarsi matrimoni in giovanissima età e in età infantile. Si stima che metà dei bambini del Burkina Faso sia esposta a violenze di genere o maltrattamenti, una percentuale che per le bambine sale al 82%. Le violenze e gli sfollamenti in corso hanno anche lasciato molte donne in condizioni di vulnerabilità alla violenza di genere, compresa la violenza sessuale, e hanno ridotto i servizi a disposizione delle persone sopravvissute.
Si stima che 4,7 milioni di persone in tutto il paese si trovi al momento ad aver bisogno di assistenza umanitaria: oltre il 20% della popolazione del paese. La violenza e i conflitti hanno anche distrutto infrastrutture vitali e danneggiato servizi e istituzioni statali, anche nelle aree interessate dal conflitto. La situazione umanitaria è particolarmente grave per le persone che risiedono nelle città bloccate da gruppi estremisti più violenti e tra queste, un gran numero di sfollati interni.
Al giugno 2023, più di 67.000 persone del Burkina Faso hanno cercato sicurezza nei paesi confinanti come Mali, Niger, Costa d’Avorio, Togo, Benin e Ghana, mentre più di 2 milioni di persone sono sfollate all’interno del paese, generando una delle più gravi crisi di persone sfollate del continente africano.
L’UNHCR ritiene che gli individui in fuga da situazioni di grave insicurezza e violazione dei diritti umani in Burkina Faso necessitino con ogni probabilità di protezione internazionale. Pertanto, il principio di non-refoulement deve essere rispettato e messo in pratica, per garantire che nessuno sia costretto a tornare in luoghi dove la sua vita, la sua libertà e i suoi diritti umani sono a rischio.
L’UNHCR fa appello a tutti i paesi perché permettano ai civili in fuga dal Burkina Faso di fare ingresso nei loro territori. La raccomandazione aggiornata dell’UNHCR contro i rimpatri forzati in Burkina Faso rimane in vigore finché le condizioni di sicurezza, il rispetto delle leggi e dei diritti umani non miglioreranno in modo significativo, per consentire un ritorno in sicurezza e dignità.
L’UNHCR fa anche appello alla comunità internazionale perché dimostri solidarietà con le popolazioni sfollate del Burkina Faso e con i paesi confinanti che le ospitano, e continui a fornire il suo sostegno nella risposta ai bisogni umanitari.
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