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Olimpiadi di Parigi 2024: chi gareggerà e con chi.

 

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di Gualfredo de’Lincei

Per uno sportivo la partecipazione ai Giochi Olimpici è un traguardo importantissimo nello sviluppo della propria carriera. In questo momento, in tutto il mondo, gli atleti si stanno preparando per le Olimpiadi di Parigi del 2024.

 

Anche gli italiani parteciperanno alle varie competizioni dei giochi come il tiro con l’arco, l’atletica, la boxe, il ciclismo, i tuffi, la ginnastica artistica, il pentathlon moderno, la vela, ecc… . Sono già 53 gli iscritti alla Nazionale italiana: 26 uomini e 27 donne e anche se non presenti in tutte le discipline, possiamo vantare la partecipazione a tutte le edizioni dei Giochi olimpici moderni.

 

A Parigi combatteranno per il nostro paese quattro pugili che hanno ottenuto il pass nominale: la campionessa olimpionica di Tokyo 2020, Jordana Sorrentino, nella categoria pesi mosca femminili e la medaglia di bronzo Irma Testa, nella categoria pesi piuma femminili e due esordienti, Cavallaro e Muhiidin.

 

Per il trampolino si sono qualificati in cinque: Giovanni Tocci e Francesco Marsaglia nel sincro 3 metri maschili, Chiara Pellacani, nel tuffo da 3 metri, già medaglia d’oro ai Giochi Europei del 2023 a Rzeszow, in Polonia. Elena Bertocchi nel sincro 3 metri femminile, Bronzo ai mondiali 2023.

 

Le ginnaste di ritmica al torneo individuale all–araund, saranno Sofia Raffaeli, vincitrice della medaglia d’oro ai Campionati del Mondo 2022 e Milena Baldassarri con piazzamento ai mondiali 2023.

 

Pass nominale al Pentatlon moderno per tre atleti, un uomo e due donne. L’olimpionica di Tokyo 2020 Elena Micheli, che si è guadagnata il posto nella categoria femminile vincendo l’oro alla finale della Coppa del mondo UIPM 2023 ad Antalya, in Turchia. In squadra con lei ci saranno la due volte olimpionica Alice Sotero e il debuttante Giorgio Malan, della squadra maschile. Entrambi rientrati in classifica grazie all’oro nelle gare individuali ai Giochi Europei del 2023 a Cracovia, in Polonia.

 

Per la vela, che si disputerà nelle acque della Marina di Marsiglia, gli italiani si sono qualificati in ciascuna delle categorie previste grazie ai Campionati mondiali del 2023 svolti a L’Aia, nei Paesi Bassi.

 

Per le gare di tiro a volo, nella categoria trip maschile e femminile, ci sono in quota NOC, Jessica Rossi, oro ai giochi europei 2023 e Mauro de Filippis, oro ai giochi europei 2023 e per lo skeet donne Martina Bartolomei, sempre in quota NOC. Per l’arco ricurvo femminile con pass nominale, Chiara Rebagliati, bronzo nel compound ai Giochi europei 2023.

 

Nel Surf, pass nominale a Leonardo Fioravanti, che ha primeggiato alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e vinto al Sydney Pro Surf. Lo scalatore Matteo Zurloni si è guadagnato il pass nominale all’edizione olimpica con la performance ai Campionati del Mondo 2023 a Berna, in Svizzera.

 

Grazie alla tenacia e al duro lavoro degli atleti italiani, la bandiera dell’Italia potrà essere issata più di una volta e l’inno Nazionale ascoltato in tutto il mondo.

 

Quando la politica deteriora la leale competizione

 

In tutta la storia del moderno movimento olimpico internazionale, l’Italia ha vissuto non solo un sentimento di orgoglio per i suoi atleti, ma anche momenti di forte preoccupazione. Non si può dimenticare, infatti, che nel 2021 durante i preparativi per le Olimpiadi di Tokyo, scoppiò uno scandalo che rischiò di privare la squadra italiana della sua bandiera e del suo inno. Il Comitato Olimpico Internazionale si oppose alla creazione di un ente che, a suo avviso, avrebbe potuto interferire con l’indipendenza del Comitato Olimpico Nazionale.

 

Fu varata una legge, secondo la quale, il Gabinetto dei Ministri avrebbe avuto autorità di controllo sullo stanziamento del denaro destinato agli atleti e l’utilizzo dei fondi da parte del Comitato Olimpico Nazionale (NOC). Ma il presidente, Giovanni Malagò, lo ritenne un atto contrario alla Carta Olimpica e al principio che gli organi di uno stato non possano interferire negli affari sportivi.

 

Inoltre, lo stesso presidente del NOC, ebbe a dichiarare pubblicamente che il CIO era preoccupato per la svolta intrapresa e che questo eccessivo zelo da parte dello Stato avrebbe potuto provocare sanzioni contro l’Italia, fino alla privazione della bandiera e dell’inno.

 

Tutto questo deve farci riflettere sulla situazione delle squadre russe e bielorusse. La differenza è che oggi, gli interessi politici di alcuni stati sono diventati preponderanti, arrivando a dettare le loro condizioni all’intero del movimento olimpico mondiale. Non solo chiedono l’introduzione di uno status neutrale per i russi, ma addirittura il divieto di partecipazione a tutte le competizioni internazionali.

 

Le disposizioni della Carta Olimpica sono calpestate e dimenticate. Concorrenza sleale, scandali per doping, partecipanti transgender, violazioni dell’etica tradizionale tra atleti. Le evidenti violazioni dei principi fondamentali dello sport mondiale fanno apparire il veto sulla bandiera e sull’inno nazionale come la più innocua delle azioni a cui si può andare incontro.

 

Due anni fa prevalse la ragione e la tradizione sulle emozioni, per questo la situazione si risolse e gli atleti italiani scesero in campo esponendo la propria bandiera e ascoltando con orgoglio l’inno nazionale.

 

Come fanno i governi degli Stati a considerarsi, in questo momento, autorizzati a imporre le loro condizioni alla comunità sportiva internazionale? La politica sta realmente minando l’intero sistema e i principi della leale competizione, il sistema etico comportamentale e il destino degli atleti talentuosi si stanno man mano logorando.

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