Milano/Ancora una demolizione di un edificio storico. Durissime le parole del Sottosegretario alla Cultura Sgarbi: «Non si riesce a capire quale ‘cupio dissolvi’ investa una città importante per i suoi monumenti. Questa avanzata dei barbari a Milano non è tollerabile!»
MILANO – Dopo l’abbattimento della palazzina in via Porta Romana è iniziata a Milano – ed è in stato molto avanzato – la demolizione di una villa neo medievale nel distretto della Maggiolina, in un quartiere la cui denominazione dovrebbe rimandare a un controllo e a una vigilanza che non ci sono stati: villaggio dei giornalisti. L’edificio sta all’angolo tra via Tullio Morgani 19 e via Arbe.
Il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi dichiara: «Milano sotto attacco.
La commissione Paesaggio del Comune ha espresso parere favorevole a un progetto sostanzialmente criminale: “Intervento di ristrutturazione con parziale demolizione e ricostruzione ed ampliamento mediante impiego di diritti edificatori perequati e incentivo 5% DL28/2011 per formazione di nuovo edificio residenziale, disposto su tre livelli fuori terra ed un livello seminterrato destinato ad autorimessa cantine e locali tecnici”
Non si riesce a capire quale ‘cupio dissolvi’ investa una citta importante per i suoi monumenti, soprattutto del ‘900, come Milano.
La mia segnalazione alla Sovrintendenza – rivela Sgarbi – ha sortito questa risposta: “Ho verificato al protocollo. Non è pervenuto nulla in quanto l’immobile non ricade nemmeno in zona di tutela paesaggistica”
Può la città di Milano – si chiede Sgarbi – con il suo primato culturale sopportare questa barbara violenza?
Il rispetto della storia e anche degli edifici minori ha sempre avuto a Milano personalità, da Giulia Maria Crespi a Marco Romano, che non sarebbero rimasti indifferenti a azioni oggettivamente vandaliche.
Sarà necessario chiedere, in tempi in cui la moda orienta anche i valori etici, un “bon ton” per i monumenti a Lina Sotis.
Invito la Sovrintendente Carpani – aggiunge Sgarbi – a dar seguito ai suoi proponimenti, anche pubblicamente espressi, di sollecitare alle autorità’ comunali e regionali maggiore sensibilità nelle modalità di trasformazione dell’edilizia storica minore ,attraverso una mappatura con l’indicazione del grado di intervento da limitarsi, nei casi storicamente più significativi, al restauro o al risanamento conservativo.
Questa avanzata dei barbari a Milano non è tollerabile!
E mi auguro che anche un quotidiano come il “Corriere della Sera” – conclude Sgarbi – ne faccia una sua battaglia»