Povertà educativa: Save the Children e Civitas Solis, bilancio più che positivo per i primi 3 anni di attività del Punto Luce di Platì che ha coinvolto quasi 400 minori tra i 6 e 17 anni e 100 famiglie
Accompagnamento allo studio e invito alla lettura, laboratori artistici, musicali, creativi e di robotica e animazione 2D, promozione di sani stili di vita e attività motorie e sportive, percorsi di cittadinanza attiva, educazione ambientale, e scoperta del proprio territorio.
Occasione di confronto con istituzioni e realtà del territorio sul contrasto della povertà educativa con la partecipazione del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, del Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, dei sindaci dei comuni di Platì, Rosario Sergi, San Luca, Bruno Bartolo, Africo, Domenico Modaffari, e Careri, Giuseppe Pipicella, oltre che della Dirigente dell’I.C. Edmondo De Amicis di Platì
Ripresa dell’anno scolastico, e riflettori accesi sul disagio di giovani e adolescenti nelle periferie delle grandi città e territori più carenti di opportunità e servizi dedicati ai minori, hanno riportato al centro dell’attenzione la sfida del contrasto alla povertà educativa in tutto il Paese, da nord a sud. In Calabria, dove il 43,5% dei minori è a rischio povertà ed esclusione sociale (un valore ben più alto rispetto alla media nazionale, pari al30%)[1] , solo 1 bambino su 22 usufruisce dei servizi per la prima infanzia (1 su 6 invece in Italia)[2], 3 classi su 4 nella scuola primaria non hanno il tempo pieno (38,6% la media nazionale)[3], e il 13% degli studenti della scuola secondaria non raggiungono il livello minimo di competenze al termine del percorso di diploma (8,7% in Italia)[4], mentre il 28,2% di chi ha tra i 15 e i 29 anni è fuori da scuola, formazione o lavoro (19% in Italia)[5].
Questa la sfida che ha voluto raccogliere, nei suoi primi tre anni di piena attività, il Punto Luce di Platì, il centro ad alta intensità educativa promosso da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro, e realizzato in partnership con l’Associazione Civitas Solis, che da anni opera per la promozione delle politiche giovanili sul territorio della Locride. Nato nel 2020 e ospitato negli spazi di Palazzo Furore, messi a disposizione dal Comune di Platì, il Punto Luce è parte integrante di un ampio programma nazionale di contrasto della povertà educativa lanciato da Save the Children con la campagna Illuminiamo il Futuro nel 2014. In Calabria, oltre a Platì, ci sono anche i Punti Luce di San Luca e Scalea, e in Italia sono in tutto 26 i Punti Luce attivi in 15 diverse regioni[6] nelle periferie o territori più carenti di opportunità e servizi per i minori, che lavorano in rete per offrire gratuitamente a tutti i bambini, bambine e adolescenti tra i 6 e 17 anni la possibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni, come risorse fondamentali per costruire il loro futuro.
Nel corso di un evento svoltosi oggi a Platì presso il Punto Luce, con la partecipazione di Raffaela Milano – Direttrice Programmi Italia-Europa Save the Children, e Francesco Mollace – Direttore Civitas Solis, e del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, del Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, dei sindaci dei comuni di Platì, Rosario Sergi, San Luca, Bruno Bartolo, Africo, Domenico Modaffari, e Careri, Giuseppe Pipicella, oltre che della Dirigente dell’I.C. Edmondo De Amicis di Platì, Daniela Perrone, si è tracciato un bilancio più che positivo dei primi tre anni di attività del centro, che hanno visto il coinvolgimento diretto di quasi 400 bambini, bambine e adolescenti e 100 famiglie del territorio di Platì, mentre i tre Punti Luce della Calabria, nel loro insieme, hanno coinvolto finora quasi 4.500 minori e famiglie. L’evento è stato un momento di festa corale in cui si sono potuti condividere i risultati e le tante e diverse testimonianze dirette di chi vive quotidianamente l’esperienza del progetto.
Il Punto Luce di Platì ha offerto e offre ogni giorno attività di accompagnamento allo studio e invito alla lettura, laboratori artistici, musicali e creativi, ma anche di robotica e animazione 2D che hanno permesso l’avvicinamento alle materie STEM e lo sviluppo di competenze umane e digitali per la soluzione di problemi complessi. Tra le attività, organizzate a rotazione per consentire la massima possibilità di partecipazione, anche la promozione di sani stili di vita e attività motorie e sportive, percorsi di cittadinanza attiva, educazione ambientale, e scoperta del proprio territorio. In base a condizioni e bisogni specifici, sono state anche attivate 40 doti individuali legate ad un obbiettivo educativo stabilito in accordo con insegnanti e genitori. Il Punto Luce opera in collaborazione con tante realtà presenti sul territorio, con la scuola e gli insegnanti, e, in particolare, con i genitori, promuovendo il loro interesse e coinvolgimento attivo verso le attività e un costante confronto educativo di supporto alla genitorialità.
“L’esperienza positiva dei Punti Luce in questo territorio, come altrove, mostra con chiarezza le straordinarie risorse che bambini, bambine, ragazzi e ragazze sanno mettere in campo se ascoltati, stimolati e sostenuti nei loro bisogni e nelle loro aspirazioni. Questo convinto e costante lavoro in rete con le istituzioni, le realtà del territorio, gli insegnanti e i genitori, punta far nascere e crescere una vera e propria comunità educante, con un approccio concreto e strategico di corresponsabilità rispetto ai percorsi di crescita di tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti. Esperienze come quelle dei Punti Luce di Platì e San Luca indicano una strada da percorrere per promuovere, in tutta Italia, servizi educativi di qualità, in una alleanza che veda il potenziamento dell’offerta scolastica – grazie agli investimenti sul tempo pieno, le mense, la riqualificazione di spazi per l’apprendimento e per lo sport – e la crescita di spazi educativi extrascolastici, per contrastare alla radice il rischio di dispersione e abbandono scolastico e investire sul presente e sul futuro delle nuove generazioni” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.
“Abbiamo messo al primo posto i bisogni educativi delle bambine, dei bambini e degli adolescenti di Platì al fine di ridurre le inaccettabili disuguaglianze di partenza che scontano in un contesto fortemente deprivato di servizi. Come abbiamo fatto in questi anni grazie alla partnership con Save the Children, continueremo a fare di tutto e di più per garantire loro maggiori opportunità di sana crescita, e per fornire loro le competenze che li rendano più capaci di affrontare l’avventura della vita in una realtà multiproblematica. Attraverso l’alleanza con la scuola e le istituzioni, puntiamo ad un coinvolgimento comunitario che riteniamo elemento chiave al fine di costruire una comunità di tipo “capacitante”, capace di garantire lo sviluppo dell’enorme potenziale dei ragazzi che vivono nella comunità al fine di renderli cittadini responsabili ed attori chiave della rinascita del territorio. In questi giorni festeggiamo il trentacinquennale della fondazione di Civitas Solis, tutta la nostra esperienza è messa al servizio della promozione di un polo educativo diffuso nel territorio della Locride” ha dichiarato Francesco Mollace, Direttore dell’Associazione Civitas Solis.
“Esempi come il Punto Luce di Platì, che nei suoi primi tre anni di attività ha coinvolto con successo quasi 400 minori tra i 6 e 17 anni e 100 famiglie, offrendo loro opportunità di crescita educativa, fisica, socio-emozionale e culturale, indicano un percorso che le istituzioni devono sostenere e perseguire, per sviluppare tra i nostri giovani capacità e talenti da garantirgli un futuro pieno e dignitoso, anche in un territorio difficile come questo della Locride. Voglio ringraziare Save the Children e Civitas Solis, i sindaci dei Comuni e i dirigenti scolastici coinvolti in questa importante iniziativa, che offre ogni giorno attività di accompagnamento allo studio e che permette lo sviluppo di competenze umane e digitali, fondamentali per l’avvenire dei nostri ragazzi. In una Regione complessa come la Calabria le istituzioni hanno il dovere di arginare la dispersione e l’abbandono scolastico e investire concretamente sul presente e sul futuro delle nuove generazioni. Solo così possiamo immaginare un futuro migliore per i nostri territori. Scommettere sui nostri giovani significa investire sullo sviluppo della Calabria” ha dichiarato Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria.