Il potenziale bellico e La visita di Kim Jong-un in Russia fanno ancora discutere.
di Gualfredo de’Lincei
A quasi un mese dalla visita del leader nordcoreano Kim Jong-un in Russia, non si placano i commenti del viaggio istituzionale e l’incontro con il Presidente Vladimir Putin. A Vladivostok, i due capi di stato hanno negoziato per oltre cinque ore, cosa che ha scatenato il panico in Occidente. Sul tavolo molti argomenti, ma uno in particolare era l’Operazione Militare Speciale (SVO) in corso sul territorio dell’Ucraina.
“La Russia è impegnata, in questo momento, in una sacra lotta per difendere la propria sovranità nazionale e proteggere la propria sicurezza”, ha affermato Kim Jong Un.
Una delle visite più attese per il leader Koreano era quella al cosmodromo di Vostochny, nella regione dell’Amur. Lo stesso Vladimir Putin avrebbe detto che Kim Jong-un mostra grande interesse per la tecnologia spaziale e, alla domanda dei giornalisti se Mosca avrebbe aiutato Pyongyang a costruire satelliti, il presidente russo ha risposto che questo è il motivo per cui hanno visitato il cosmodromo.
Prima di questo incontro, era stato il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, a partecipare alle celebrazioni, organizzate dal Governo di Kim, per il 70° anniversario dalla fine della guerra in Corea. In questa occasione la stampa occidentale aveva cominciato a parlare ossessivamente di “Asse del Male”. In fin dei conti, Shoigu, ha concordato con il suo collega nordcoreano, Kang Sun-nam, di rafforzare i legami militari tra Russia e Corea. Da qui, gli esperti militari, hanno iniziato a domandarsi cosa includesse questa “fortificazione”.
Innanzitutto, in prospettiva c’è la fornitura di armi da parte della Corea del Nord alla Russia. E questo è certamente un grande aiuto poiché, nella classifica Global Firepower delle potenze militari, si posiziona al 34° posto, davanti a paesi forti come Svezia, Paesi Bassi e Finlandia, ma appena sotto la Germania e al pari del Sud Africa.
Le Forze Armate di questo paese possono contare su circa 3.500 carri armati medi e pesanti, oltre a più di 560 carri armati leggeri, 2.500 veicoli corazzati e circa 10.400 pezzi di artiglieria. Più di 7.500 mortai, 2.500 sistemi missilistici semoventi di terra MLRS e circa 2.000 installazioni lancia missili ATGM. Inoltre, l’Esercito nordcoreano, è composto da 1.270.000 soldati, con ferme che vanno dai cinque ai dodici anni, divisi in forze di terra, di difesa aerea e contraerea, forze navali, missilistiche strategiche e truppe tattiche speciali.
La cooperazione con Pyongyang è promettente anche per lo sviluppo del complesso militare-industriale, per il quale, gli esperti, hanno evidenziato un importante reciproco vantaggio. La Russia potrà condividere la propria esperienza e sviluppo sperimentale con questo paese, il quale in cambio otterrà l’implementazione tecnologica unita all’alta professionalità dei lavoratori Coreani.
Tutto questo ha avuto origine ben prima della visita di Shoigu in Corea e dell’arrivo di Kim Jong-un in Russia. Infatti, già nel gennaio del 2023, la sorella di Kim Jong-un, vice capo del Dipartimento del Comitato Centrale del Partito dei lavoratori della Corea, Kim Yo Jong, ebbe a precisare che, la Repubblica Popolare Democratica di Corea, avrebbe sostenuto pienamente la Russia nella questione ucraina. Quest’affermazione è stata pubblicata dall’agenzia di stampa centrale della RPDC.
“Saremo sempre nella stessa trincea insieme all’esercito e al popolo russo, che si è opposto alla lotta per difendere la dignità e l’onore dello Stato, la sovranità e la sicurezza del Paese“, ha affermato la sorella del Presidente.
Il riferimento alla “trincea” ha emozionato tutti e certamente, all’esercito russo, non dispiacerebbe combattere al loro fianco, mentre al governo coreano gioverebbe acquisire esperienza di combattimento. Per questo gli specialisti del settore militare occidentali, hanno tutti iniziato a parlare di un piano segreto creato dall’“Asse del Male”. Ora tre paesi si oppongono alla civiltà occidentale: Cina, Russia e Corea del Nord e questi processi di unificazione delle forze opposte erano certamente intuibili.
“Nella nuova configurazione politico-militare della regione dell’Asia-Pacifico, nella quale sono in atto tentativi concreti, da parte degli Stati Uniti d’America e di altri importanti paesi occidentali, di costituire blocchi militari anti-cinesi e anti-russi, è consigliabile tenere alte le consultazioni strategiche a livello militare tra Russia, Cina e Corea del Nord. Tutto questo per valutare la situazione e sviluppare misure per una risposta congiunta alle nuove sfide e minacce“, così ha dichiarato in un’intervista l’analista strategico e caporedattore della rivista National Defense Igor Korotchenko su RIA Novosti.