Orario mostra: tutti i giorni 10-12 /15-19. Ingresso libero.
Inaugurazione sabato 7 ottobre 2023 ore 17,00. Sino al 19 ottobre. Patrocini: Comune di Camaiore – Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi – Comitato Archivio artistico-documentario Gierut di Marina di Pietrasanta.
“IL LAGO, I BORGHI E GLI OLIVI DI LORENZO CINQUINI”
“La personale versiliese di Lorenzo Cinquini dedicata al lago di Massaciuccoli come all’interpretazione dell’intima storia di alcuni magnifici scorci di borghi toscani e umbri, nonché – come ha affermato – “al simbolismo olivato soprattutto delle terre camaioresi e massarosesi”, consegna a collezionisti e ad altri innamorati del bello la “delicata solidità” di un pittore che sa da sempre abbinare il trascorso all’oggi con alto sentimento lirico e autonoma bravura tecnico/espressiva.
La sua è una pittura pulita e sana, priva di quei fronzoli e astrusi orpelli così tanto di moda altrove: mi riferisco a tanta superficialità di un certo ambiente pittorico, ma soprattutto – non posso stare zitto – allo scultoreo che, nonostante continui clamori, va attraversando un periodo dove il contenuto latita sempre più, sovente con un copia-copia asettico, anche se per fortuna noto che ci sono creativi che portano avanti l’arte con la “A” maiuscola senza cadere nei gorghi del cosiddetto “basso mercantilismo”.
Il viaggio espressivo di Cinquini, che seguo da molto tempo, contiene quell’unione del segno e del colore/forma avente una propria toscanità, per cui è chiara l’armonia pucciniana (faccio riferimento ai luoghi che sono stati tanto cari al compositore lucchese ormai entrato nel mito e di cui il prossimo anno si celebra il secolo dalla scomparsa) in un insieme dove pulsa una ritmata partecipazione di quella grande e storica vita di antichi ed operosi borghi, con il senso di pace e di eternità di tronchi olivati.
Pur se nel dipingere presentato da Lorenzo Cinquini nel territorio storicizzato dai vari Galileo Chini, Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello e da altri manca nell’occasione la figura umana – tranne che in un bellissimo quadro – la si sente e la si intuisce anche in certi silenzi panici, e poi, perché non dirlo?, egli ci dona il senso di un tempo/non tempo ritmato dalla stagione figurale che giustamente gli appartiene e che possiede sia la mia piena stima sia quella d’altri, di molti altri”. (Lodovico Gierut)