Una nuova missione per non dimenticare: l’Associazione Memoria Viva – dopo circa 38 attività umanitarie portate in Ucraina – torna sul territorio martoriato dalla guerra per continuare a portare non solo solidarietà umana ai civili vittime del conflitto, ma anche un aiuto materiale e vitale per le popolazioni che ancora soffrono, molto spesso in silenzio, le conseguenze del conflitto.
Insieme a Memoria Viva è presente l’attivista per i diritti umani Claudia Conte, che in Ucraina è testimone e ambasciatrice della nuova missione: “C’è una emergenza umanitaria che sembra essere ignorata. Nessuno può dimenticare ciò che si sta ancora vivendo, delle sofferenze di bambini, anziani, e di una popolazione che è davvero allo stremo, soprattutto con l’arrivo dei mesi invernali”. Mentre Papa Francesco cerca di ottenere una cessazione delle ostilità attraverso la missione di pace del Cardinale Matteo Zuppi, in Ucraina (dove parlano innanzitutto della difesa e degli aiuti militari) c’è una chiara emergenza umanitaria. Il numero di morti e feriti è elevatissimo. Ci sono centinaia e centinaia di persone ancora in fuga dalla guerra, dai villaggi, dai paesi o dalle città dove piovono bombe e droni tutti i giorni, dove si combatte a terra con l’avanzamento ora di uno ora dell’altro schieramento, senza soluzione di continuità. “Non dobbiamo dimenticare le gravi responsabilità dell’aggressore e dei crimini contro l’umanità compiuti da Putin – ha continuato la Conte – come la deportazione dei bambini ucraini in Russia. Tuttavia, è colpa grave anche lasciare soli i civili che vivono in queste gravi condizioni umanitarie. Non dobbiamo far mancare il nostro sostegno a donne, bambini, anziani, che non hanno niente: non un tetto, nulla da mangiare, solo la speranza che la guerra finisca. E in una società già tanto provata dalle ostilità, ci sono poi tanti disabili che hanno ancora più difficoltà. Voglio vedere con i miei occhi il dramma della guerra per poterlo raccontare attraverso i media e rialzare l’attenzione sull’emergenza umanitaria. La solidarietà non ha colore politico, è un sentimento che deve coinvolgere tutti.” “Questo aiuto è la manifestazione più profonda e pratica di solidarietà nei confronti del popolo ucraino, che non dimenticheremo mai. Siamo infinitamente grati a tutti i paesi che ci aiutano a respingere questa terribile invasione e apprezziamo ogni gesto di sostegno e assistenza alle fasce più vulnerabili della popolazione”, ha sottolineato il ministro consigliere dell’Ambasciata dell’Ucraina in Italia, Oksana Amdzhadin. La nuova missione porterà aiuto alle popolazioni di Dnipro, al Rifugio Italia Kj2 a Kyiv di Andrea Cisternino, un rifugio con oltre 400 animali salvati da maltrattamenti e sequestri. Durante la missione sarà visitata anche l’Associazione per le persone con disabilità della regione del Luhansk, che si trova ora a Leopoli, con un incontro con il Prof Edoardo Crisafulli, addetto culturale dell’Ambasciata Italiana in Ucraina per poi proseguire raggiungere Campo Marte dove i militari racconteranno la vita al fronte e la loro terribile esperienza. Inoltre, sta per partire a Kharkiv il “Café bontà italiana”, un luogo che possa distribuire un centinaio di pasti caldi tutti i giorni a chi è fuggito dalla guerra e ha fame. Un piatto di pasta, di pasta italiana, al sugo di pomodoro. Il progetto vivrà attraverso donazioni di beni alimentari da parte di aziende italiane del settore food and beverage che siano disposte a garantire una volta al mese, fino alla fine della guerra, l’invio di un Tir con alimenti che possano donare energia e calore a chi non ha nulla. Un mese dopo l’altro, fino alla fine della guerra.