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Io mi fermo qui

di e con Umberto Petranca

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regia Chiara Callegari

scene Chiara Callegari e Marina Conti

luci Michele Ceglia

suono Emanuele Martina

video di Luca Grazioli

produzione Teatro dell’Elfo

 

 

Un percorso a piedi attraverso l’Italia, nato quasi per gioco, si trasforma in una narrazione incalzante e rapsodica dove le voci delle persone incontrate da Umberto Petranca restituiscono il ritratto di un Paese in continuo disequilibrio, alla ricerca di una identità possibile. Un ‘pellegrinaggio’ sui generis che trova, nel riverbero delle parole, l’orizzonte di una possibile evoluzione personale intorno alle domande più importanti: cosa significa trovare sé stessi? Come è possibile credere? Perché andare avanti?

Un percorso di due mesi durante il quale, attraverso un piccolo registratore portatile, sono state raccolte le voci, i dialoghi, i sogni e le delusioni delle persone incontrate.

«Un collage di segni – sottolinea la regista –  una recitazione asciutta e ironica e un incalzante montaggio ritmico, contribuiscano a trasportarci in un viaggio non solo attraverso i kilometri, ma in primis interiore, dove una domanda rimane costante: proseguire o fermarsi qui?».

Una polifonia amara ed ironica per attore solo, in viaggio, in ascolto.

 

 

Dalle note dell’autore

Quando sono partito non avevo alcuna preparazione fisica o esperienza di lunghi cammini. Camminare a piedi in spazi non espressamente destinati al camminatore ha comportato la spiazzante riscoperta del territorio geografico e umano. Luoghi totalmente urbanizzati che sembravano di facile accesso si sono rivelati foreste invalicabili. Campagne asserragliate erano invece luoghi di straordinaria accoglienza dove un camminatore zaino in spalla diventava qualcuno a cui confidare la propria vita e, per me, l’altro era l’unica possibilità di trovare acqua, cibo e un posto per dormire. Esistono poi i ‘miti’ con cui è emerso un inevitabile confronto: “Sei un pellegrino?”, “Perché non hai fatto il cammino di Santiago?”, “Fai le ferie così?” Tutte domande a cui dovevo trovare risposte per avere accoglienza e proseguire. (…)

Durante il viaggio ho raccolto in forma di diario e con fotografie e talvolta con registrazioni casuali le testimonianze degli incontri fortuiti, dei luoghi attraversati, i suoni, i rumori, i frammenti di frasi e le singole parole.

È seguito un lento processo di adattamento del testo in cui è stato essenziale conservare la dimensione frammentaria dei dialoghi e sviluppare la mia voce interiore in relazione agli incontri e all’evento centrale del racconto.

Caos e deriva.

Una spinta vitale di ricerca a campo aperto, caotica, alla deriva, in risposta al dolore che irrompe inaspettato nelle nostre vite e che non rende più abitabili i luoghi interiori di un tempo. Tutto ciò che il caos e la deriva potevano fornirmi diventava un orientamento interiore possibile, da accettare o rifiutare: dalle tradizioni eschimesi alle mucche tutte uguali, dal cimitero dei tedeschi alla Venere a cassetti di Salvator Dalì.

Umberto Petranca

 

Teatro Elfo Puccini, sala Bausch, corso Buenos Aires 33, Milano

Orari: mart-merc-giov-sab ore 19.30 / ven ore 21 / dom ore 15.30

Prezzi: intero € 34 / <25 anni € 15 / >65 anni € 18 / online da € 16,50

Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021

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