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I segreti dei Tarocchi: un’arte nata in Italia e che oggi è trend topic sui social

 

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Nel corso di questi ultimi decenni si è registrato un crescente interesse nei confronti dei tarocchi. Quali sono le loro origini? Come funziona la lettura e quali sono le carte più rappresentative?

 

Ne parla Carlo Bozzelli, fondatore della prima e più antica Accademia di Tarologia, che insieme a Dal Negro, azienda da 95 anni attiva nella produzione di carte da gioco, ha ricreato i Tarocchi di Marsiglia nella più famosa versione di Conver.

 

Su TikTok l’hashtag #tarotreading ha circa 30 miliardi di visualizzazioni[1] e su Instagram i profili più seguiti superano i 100.000 follower. Quello dei tarocchi però non rappresenta solo un trend sui social, ma anche un mercato, in rapida ascesa e destinato a crescere ancora fino a raggiungere i  214,34 milioni di dollari entro il 2026[2]. Lo racconta Carlo Bozzelli, fondatore della prima e più antica Accademia di Tarologia che insieme a Dal Negro (https://dalnegro.com/), azienda da 95 anni attiva nella produzione di carte da gioco, ha ricreato i Tarocchi di Marsiglia nella più famosa versione di Conver. Ma chi sono gli appassionati di tarocchi oggi? “Coloro che si interessano alla disciplina che oggi prende il nome di Tarologia, sono in genere persone, donne e uomini di ogni età e professione, che mostrano una spiccata inclinazione verso la ricerca di un senso esistenziale più intimo e profondo. Questo aspetto è confermato anche dai nostri corsisti: chi oggi si iscrive all’accademia lo fa prevalentemente perché ha colto le potenzialità di queste immagini simboliche, ovvero la loro capacità di trasformarsi in un “attrezzo” di comprensione di se stessi e delle dinamiche della realtà nella quale, ogni essere umano, sperimenta e apprende la propria lezione di vita” afferma Bozzelli.

 

La Papessa, gli Innamorati, il Carro: gli arcani maggiori più rappresentativi

 

Nella cartomanzia i 22 arcani maggiori rappresentano le carte più dense di significato che, all’interno del mazzo dei Tarocchi di Marsiglia, rivestono un ruolo fondamentale che va a tracciare le tappe di un vero e proprio percorso. Questo cammino è segnato da sette fasi specifiche, descritte fin dai primi sette arcani numerati:

  1. Il Mago: chiamato anche il Bagatto, questa carta parla di genialità, intuito, acume mentale e brillantezza. Rappresenta colui che inizia l’opera e che corregge il proprio carattere con grande abilità e senso di matura volontà.
  2. La Papessa: un simbolo femminile molto potente poiché raffigura la custode della conoscenza di cui ogni essere umano necessita quando desidera compiere progressi di evoluzione interiore.
  3. L’Imperatrice: abbondanza e intelligenza. Questo Arcano rivela l’importanza di nutrire, a livello mentale, un’attitudine creativa e ingegnosa.
  4. L’Imperatore: è una figura forte e imponente, che rappresenta l’azione e il potere e trasmette stabilità. Questo Arcano esprime il tema della concretezza sul piano materiale.
  5. Il Papa: lealtà e franchezza, questo ciò che trasmette colui che, mosso da una profonda vocazione, aiuta i discepoli a superare tutte le difficoltà. Questo Arcano comunica che è necessario imparare a trasmettere la propria esperienza quando, lungo il cammino di vita, si è stati capaci di acquisirne.

 

  1. Gli Innamorati: simboleggia la necessità di scegliere e di accettare le conseguenze delle decisioni, ascoltando la voce di un’intelligenza più alta ed evoluta che accompagna con amore.
  2. Il Carro: la vittoria più valorosa è quella nel controllo di se stessi piuttosto che quella rivolta alla conquista del nemico. Ecco perché il Carro è, in fondo, un arcano di vittoria e trionfo sugli eventi, capace di influenzare positivamente le carte vicine, anche le più negative.

 

Il mazzo più amato: il fascino e la magia dei Tarocchi di Marsiglia

 

Le carte più affascinanti e antiche utilizzate in tarologia sono sicuramente quelle dei Tarocchi di Marsiglia, caratteristici per la loro struttura cifrata, un complesso di veri e propri enigmi che, quando risolti, consentono di comprendere il significato degli arcani e la modalità con cui possono e devono essere utilizzati. Tra i mazzi più famosi rientra quello di Nicolas Conver, maestro incisore alla corte del Re di Francia e fondatore della Maison Conver, del 1760.

 

Prendendo ispirazione da questo mazzo, i Tarocchi di Marsiglia di Dal Negro, restaurati da Carlo Bozzelli, sono caratterizzati da un metodo di lettura preciso e rigoroso ma, al contempo, assai semplice: “Gli aspetti essenziali di questa tecnica si basano sull’interazione e sulla dinamicità delle figure che trasformano la risposta in una vera e propria proposizione linguistica, come se la Saggezza dei Tarocchi rispondesse, in maniera letterale e non allegorica, alle domande di chi interroga” spiega Bozzelli.

 

L’Italia culla dell’arte dei tarocchi: Milano e Ferrara ne danno i natali[3]

 

Il viaggio dei tarocchi parte nel 1430 in Italia, tra Milano e Ferrara. Proprio in queste due città sono state ritrovate le prime due rappresentazioni della Forza, carta degli arcani maggiori nei più comuni mazzi di tarocchi. Ben presto iniziarono a diffondersi in altre città come carte da gioco, tra cui Bologna, in cui il primo documento ufficiale che riporta queste carte è un verbale di un furto del 1459, e in seguito Firenze.

 

All’inizio i tarocchi erano chiamati attuti o triumphi (trionfi), termine quest’ultimo con cui ancora oggi vengono chiamati i 22 arcani maggiori che compongono i mazzi; è solo nel Registro di Guardaroba della corte di Ferrara del 1516 che comparirà ufficialmente il termine “tarocchi”. L’etimologia del vocabolo potrebbe essere collegata al termine “taroccare” che nel 1500 identificava l’operazione con cui gli artigiani ricoprivano oggetti di diverso materiale con una sottilissima foglia d’oro per accrescere il loro valore. Visto che i primi mazzi tarocchi, come quelli Visconti-Sforza di Milano, erano su fondo d’oro, l’origine del vocabolo potrebbe essere riconducibile a questa pratica.

 

Fino al XV secolo i tarocchi pare siano rimasti conosciuti entro i confini della nostra penisola e solo dal secolo successivo si iniziarono a trovare tracce della loro presenza anche in Francia, probabilmente portati al ritorno in patria dalle truppe che invasero Milano nel 1494 e nel 1499.

 

“Ci sono molti modi di utilizzare e vivere i tarocchi. Per alcuni è come fossero dei libri, un oracolo che offre risposte a dubbi e interrogativi, altri invece li considerano più come una mappa che fornisce indicazioni per orientarsi all’interno delle dinamiche della propria esistenza. Indipendentemente da quello che per ognuno di noi rappresenta, la Tarologia è senza dubbio un’esperienza unica e irripetibile che rende possibile un contatto diretto con la propria anima secondo leggi precise – conclude Carlo Bozzelli – Per celebrare questa forma di conoscenza, insieme a Dal Negro, ci siamo cimentati nel lavoro di restauro dell’antico gioco settecentesco del maestro cartaio Nicolas Conver. Lo scopo principale del restauro è stato proprio quello di riportare alla luce il sistema codificato che, eclissato sotto la polvere del tempo, consente di restituire ai tarocchi la loro vera funzione e il loro corretto impiego.”

 

 

Dal Negro

Dal Negro (https://dalnegro.com/) è una realtà tutta italiana nata a Treviso nel 1928. Partita dalla produzione delle ormai iconiche carte da gioco, ad oggi il suo catalogo spazia in molteplici campi, dai giochi educativi per i più piccoli, ai giochi di carte sino alle linea Exclusive, giochi classici costruiti da artigiani e intarsiatori.

[1] Dato aggiornato al 06.12.2023

[2] https://www.technavio.com/report/tarot-cards-market-industry-analysis

[3] https://www.7bellonline.it/cartedagioco/storia/tarocchi/

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